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È possibile ingannare il metabolismo per dimagrire? Nuovo studio

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La regolazione del metabolismo è un tema centrale per chiunque cerchi di perdere peso o gestire patologie metaboliche come il diabete di tipo 2.

Un recente studio pubblicato su Cell Metabolism suggerisce che una particolare proteina (Plasmalemma Vesicle-Associated Protein o PLVAP) potrebbe avere un ruolo chiave nel modulare il modo in cui il fegato utilizza gli zuccheri e i grassi, con potenziali implicazioni per il trattamento dell’obesità e del diabete.

Ma possiamo davvero “ingannare” il metabolismo per mantenere un più alto dispendio energetico durante la dieta?

Metabolismo durante la restrizione calorica: perché si “blocca”?

Ragazza stufa di quello che sta mangiando

Shutterstock/Volodymyr TVERDOKHLIB

Uno dei principali ostacoli nella perdita di peso è il rallentamento del metabolismo.

In una fase iniziale della dieta si assiste sempre a una rapida perdita di peso dovuta a una combinazione di riduzione della massa grassa, eventuale perdita di glicogeno e liquidi in caso di diete povere di carboidrati.

Con il tempo il corpo tende ad adattarsi alla riduzione dell’introito calorico attraverso diversi meccanismi, tra cui:

  • Riduzione del dispendio energetico: il metabolismo basale diminuisce.
  • Maggiore efficienza nell’uso delle calorie: il corpo ottimizza il consumo energetico.

Questo adattamento evolutivo ha certamente senso da un punto di vista di sopravvivenza, ma è un ostacolo per chi cerca di dimagrire. La ricerca sul gene Plvap suggerisce una nuova strada per aggirare questo limite.

Il gene Plvap e il metabolismo del fegato: cosa dice la ricerca

Il gruppo di ricerca dell’Università della Danimarca Meridionale, guidato da Kim Ravnskjaer, ha studiato il gene Plvap nei topi, scoprendo che la sua disattivazione è in grado di modificare profondamente il metabolismo epatico durante il digiuno.

I risultati principali dello studio suggeriscono che:

  1. Il fegato continua a usare zuccheri anche in condizioni di digiuno: in condizioni normali, quando l’apporto calorico diminuisce, il fegato tende a privilegiare i grassi per produrre energia. Nei topi privi del gene Plvap, questo passaggio non avviene e il fegato continua a bruciare carboidrati.
  2. I grassi vengono dirottati verso i muscoli: normalmente, quando il corpo entra in una fase di restrizione calorica, gli acidi grassi vengono rilasciati dal tessuto adiposo e utilizzati dal fegato. In assenza di Plvap, questi grassi non vengono trattenuti dal fegato ma si dirigono verso i muscoli, dove vengono utilizzati per produrre energia.
  3. Miglioramento della sensibilità all’insulina: nei topi con Plvap disattivato, la segnalazione dell’insulina a livello epatico era più elevata, il che suggerisce un possibile beneficio per la gestione del diabete di tipo 2.

Perché è una scoperta importante?

Il fegato è un organo centrale nella regolazione del metabolismo energetico.

Se davvero fosse possibile mantenere il metabolismo in uno stato di consumo di carboidrati anche durante il digiuno, si potrebbe contrastare il tipico adattamento che porta a un rallentamento della perdita di peso.

L’idea che emerge da questo studio è che modificare il metabolismo epatico potrebbe migliorare l’efficacia delle diete ipocaloriche e dei farmaci per la perdita di peso.

Possiamo davvero sfruttare questa scoperta per dimagrire?

Sebbene i titoli parlino di “ingannare il metabolismo”, dobbiamo essere realistici:

  • È solo uno studio sui topi – Gli esseri umani hanno un metabolismo diverso, e ciò che funziona nei topi potrebbe non funzionare in noi.
  • Non esiste ancora un’applicazione pratica – Come ammettono gli stessi ricercatori, ci vorranno molti anni prima che questa scoperta possa eventualmente portare a un farmaco.
  • Il rallentamento metabolico ha uno scopo – Quando riduciamo le calorie, il nostro corpo rallenta il metabolismo per proteggerci. Interferire con questo processo potrebbe avere conseguenze impreviste.

Di fatto, siamo ancora lontani, molto lontani da una vera svolta.

Conclusioni: rivoluzione o semplice curiosità scientifica?

L’idea di “ingannare” il metabolismo per continuare a perdere peso è affascinante e ha solide basi scientifiche, ma che per ora si limitano a questo studio.

Nel frattempo, le strategie migliori per favorire la perdita di peso rimangono (ahinoi…) quelle ben documentate dalla scienza:

Questa scoperta potrebbe un giorno portare a nuove terapie, ma per ora, il miglior modo per “ingannare” il metabolismo rimane la costanza nelle buone abitudini.

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