Cos’è l’emolisi?
L’emolisi è il processo di distruzione dei globuli rossi (eritrociti) con conseguente rilascio di emoglobina nel plasma.
Questo fenomeno può essere
- fisiologico, come accade durante il normale turnover eritrocitario (soprattutto nella milza),
- o patologico, quando la distruzione dei globuli rossi supera la loro produzione, portando a condizioni cliniche potenzialmente gravi.
Meccanismo fisiopatologico

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I globuli rossi hanno una vita media di circa 120 giorni, dopo i quali vengono fisiologicamente distrutti dai macrofagi del sistema reticoloendoteliale (milza, fegato e midollo osseo). Questo processo, chiamato emolisi extravascolare, essendo previsto (e necessario) è altamente regolato e consente il recupero del ferro e di altri componenti utili.
Quando al contrario la distruzione avviene in modo anomalo o in sede intravascolare (cioè all’interno dei vasi sanguigni), si parla di emolisi patologica. In altre parole, l’emolisi patologica può essere:
- Intravascolare: gli eritrociti si rompono all’interno dei vasi sanguigni, con il rilascio diretto di emoglobina nel plasma.
- Extravascolare: avviene in modo eccessivo all’interno del sistema reticoloendoteliale, specialmente nella milza, a causa di alterazioni strutturali o funzionali dei globuli rossi.
Entrambi i tipi di emolisi possono portare ad anemia emolitica e ad altre complicanze.
Cause di emolisi
Le cause dell’emolisi possono essere suddivise in intrinseche e estrinseche rispetto agli eritrociti.
Cause intrinseche
Si riferiscono a difetti intrinseci dei globuli rossi, spesso derivanti da malattie di natura genetica:
- Difetti della membrana eritrocitaria:
- Sferocitosi ereditaria
- Ellissocitosi ereditaria
- Difetti enzimatici:
- Deficit di G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi)
- Deficit di piruvato chinasi
- Emoglobinopatie:
Cause Estrinseche
Riguardano fattori esterni ai globuli rossi, ma che ne determinano la distruzione:
- Cause immunologiche:
- Anemia emolitica autoimmune (AHAI) mediata da autoanticorpi caldi o freddi.
- Incompatibilità AB0 o Rh nelle trasfusioni di sangue.
- Cause meccaniche:
- Microangiopatie trombotiche (es. porpora trombotica trombocitopenica, sindrome emolitico-uremica).
- Valvole cardiache meccaniche o dispositivi intravascolari.
- Cause infettive:
- Tossine e farmaci:
- Farmaci che inducono emolisi in soggetti con deficit di G6PD.
- Veleni (ad esempio di serpenti)
- Altre cause:
- Ipersplenismo (aumento dell’attività della milza nella distruzione dei globuli rossi).
- Emoglobinuria parossistica notturna (EPN).
Sintomi
Le manifestazioni dell’emolisi patologica possono variare a seconda della gravità e del tipo di emolisi (intravascolare o extravascolare). I sintomi più comuni includono:
- Anemia, ovvero una riduzione dei globuli rossi nel sangue
- Ittero: dovuto all’accumulo di bilirubina non coniugata nel sangue (specialmente in emolisi extravascolare).
- Splenomegalia: ingrossamento della milza, più comune nelle forme extravascolari.
- Emoglobinuria: urine di colore scuro a causa della presenza di emoglobina libera (tipico dell’emolisi intravascolare).
- Dolore addominale o lombare: comune nelle crisi emolitiche acute.
- Febbre e brividi: specialmente nelle emolisi associate a infezioni o trasfusioni incompatibili.
Complicanze
Se l’emolisi è grave e non trattata, può portare a:
- Insufficienza renale acuta: causata dalla tossicità dell’emoglobina libera per i reni.
- Shock emolitico: una complicanza delle reazioni trasfusionali.
- Colelitiasi: calcoli biliari pigmentari dovuti all’eccesso di bilirubina.
Diagnosi
La diagnosi di emolisi richiede un approccio sistematico, basato sull’anamnesi, l’esame obiettivo e i test di laboratorio.
Test di laboratorio
- Emocromo completo:
- Anemia normocitica o macrocitica.
- Reticolocitosi (aumento dei reticolociti come segno di compenso midollare).
- Marcatori di emolisi:
- Aumento della bilirubina indiretta.
- Aumento del lattato deidrogenasi (LDH).
- Diminuzione dell’aptoglobina (consumata dall’emoglobina libera).
- Emoglobinemia (emoglobina libera nel sangue) ed emoglobinuria (emoglobina nelle urine) in caso di emolisi intravascolare.
- Test specifici:
- Test di Coombs diretto e indiretto: utile per identificare cause immunologiche.
- Elettroforesi dell’emoglobina: per le emoglobinopatie.
- Studio degli enzimi eritrocitari: per deficit come G6PD o piruvato chinasi.
Esami strumentali
- Ecografia addominale: per valutare la splenomegalia o la presenza di calcoli biliari.
- Biopsia midollare: rara, necessaria solo in casi complessi.
Cura
La prognosi dell’emolisi dipende dalla causa e dalla tempestività del trattamento.
Alcune forme, come l’anemia emolitica autoimmune, possono essere croniche ma gestibili, mentre altre, come le reazioni trasfusionali incompatibili o le microangiopatie trombotiche, possono essere rapidamente fatali in assenza di un intervento adeguato.
Il trattamento dell’emolisi dipende dalla causa sottostante, ma gli obiettivi principali sono la stabilizzazione del paziente e il controllo della causa primaria.
- Supporto generale
- Trasfusioni di sangue in caso di anemia grave.
- Idratazione endovenosa: per prevenire danni renali da emoglobina libera.
- Acido folico: supplementazione per supportare l’eritropoiesi (produzione di nuovi globuli rossi).
- Trattamenti specifici, ad esempio
- Corticosteroidi in caso di anemia emolitica autoimmune.
- Plasmaferesi: per microangiopatie trombotiche.
- Farmaci:
- Eculizumab per l’emoglobinuria parossistica notturna.
- Antimalarici (es. clorochina) per la malaria.
- Splenectomia (rimozione chirurgica della milza): in casi selezionati di sferocitosi ereditaria o ipersplenismo.
- Evitare farmaci/tossine: nei pazienti con deficit di G6PD o altre condizioni predisponenti.
L'articolo Emolisi: cos’è, cause, complicazioni e cura proviene da Healthy The Wom.