Cos’è la gastroenterologia?
La gastroenterologia è la branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento delle malattie che colpiscono l’apparato digerente, dal primo tratto (esofago) fino all’ultimo (retto e ano), comprendendo anche organi accessori come il fegato, il pancreas e le vie biliari.
Questa specialità riveste evidentemente un ruolo fondamentale nella salute pubblica, poiché i disturbi digestivi rappresentano una delle cause più frequenti di consultazione medica (oltre a essere in grado di influenzare profondamente la qualità della vita del paziente).
Come si diventa gastroenterologo?
In Italia il percorso per diventare gastroenterologo prevede:
- Laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni)
- Superamento dell’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione medica
- Specializzazione in Gastroenterologia (4 anni)
La scuola di specializzazione prevede un’intensa formazione teorico-pratica con apprendimento di tecniche diagnostiche endoscopiche (gastroscopia, colonscopia), ecografiche, e gestione clinica delle principali patologie gastroenterologiche.
Molti specializzandi sviluppano durante il percorso specifiche competenze in sottospecialità come l’epatologia, la nutrizione clinica o l’endoscopia interventistica.
Di cosa si occupa il gastroenterologo?

Leonardo AI
Il gastroenterologo diagnostica e tratta le malattie che interessano:
- Esofago
- Stomaco
- Intestino tenue
- Colon e retto
- Fegato e vie biliari
- Pancreas
La figura del gastroenterologo si caratterizza per la capacità di combinare competenze cliniche con abilità tecniche endoscopiche. Questo specialista non solo è in grado di valutare i pazienti dal punto di vista clinico, ma può eseguire personalmente importanti procedure diagnostiche e terapeutiche anche invasive.
Lavora in stretta collaborazione con nutrizionisti, chirurghi generali, radiologi interventisti e oncologi, specialmente nella gestione di patologie complesse come tumori dell’apparato digerente o malattie infiammatorie croniche intestinali.
Quali patologie tratta?
Il gastroenterologo si occupa di numerose patologie, tra cui ad esempio:
- Malattie dell’esofago: reflusso gastroesofageo, esofago di Barrett, acalasia, varici esofagee
- Patologie gastriche: varie forme di gastrite, ulcera peptica, infezione da Helicobacter pylori
- Malattie intestinali: sindrome dell’intestino irritabile, malattia di Crohn, colite ulcerosa, celiachia, diverticolosi/diverticolite
- Patologie epatiche: epatiti virali e non, steatosi epatica, cirrosi
- Malattie delle vie biliari: calcolosi della colecisti, colangite
- Patologie pancreatiche: pancreatite acuta e cronica, tumori pancreatici
- Neoplasie dell’apparato digerente: tumori colorettali, gastrici, esofagei, pancreatici, epatici
Quando rivolgersi al gastroenterologo?
Sintomi ricorrenti o persistenti
È consigliabile consultare il proprio medico o un gastroenterologo quando si presentano (elenco non esaustivo):
- Dolore addominale che persiste per più di una settimana
- Difficoltà a deglutire (disfagia)
- Bruciore di stomaco frequente o che non risponde ai farmaci da banco
- Nausea e vomito persistenti
- Diarrea o stitichezza cronica
- Sangue nelle feci o feci nere
- Perdita di peso involontaria
Sintomi che richiedono attenzione immediata
- Vomito con sangue (ematemesi)
- Feci nere catramose (melena) o con sangue rosso vivo dopo aver escluso disturbi come l’infiammazione delle emorroidi
- Dolore addominale intenso e improvviso
- Ittero (colorazione giallastra della pelle e degli occhi)
- Distensione addominale severa con dolore
Condizioni che necessitano monitoraggio specialistico
- Malattie infiammatorie intestinali già diagnosticate (Crohn, colite ulcerosa)
- Cirrosi epatica
- Storia familiare di tumori del colon o altre neoplasie digestive
- Polipi intestinali identificati in precedenti esami
- Celiachia
Differenza tra situazioni gestibili dal medico di base e quelle da specialista
Il medico di base può gestire disturbi comuni e temporanei come:
- Episodi occasionali di acidità gastrica
- Disturbi digestivi lievi e transitori
- Diarrea o stitichezza di breve durata
È opportuno invece rivolgersi direttamente allo specialista in caso di:
- Sintomi persistenti nonostante la terapia prescritta dal medico di base
- Alterazioni significative degli esami ematici epatici
- Necessità di screening per il cancro colorettale (dopo i 50 anni o prima in caso di familiarità)
- Sospetta malattia infiammatoria intestinale
- Sintomi cronici che impattano sulla qualità della vita
Come prepararsi alla visita?
Per ottimizzare la visita gastroenterologica è consigliabile:
- Preparare un elenco dei sintomi, specificando durata, frequenza e fattori scatenanti
- Portare referti di esami precedenti (analisi del sangue, ecografie, TAC, risonanze, precedenti endoscopie)
- Portare l’elenco dei farmaci assunti regolarmente, inclusi integratori e prodotti erboristici
- Compilare un diario alimentare di 7-10 giorni prima della visita, annotando pasti e eventuali sintomi correlati
- Presentarsi a digiuno se richiesto dal medico, soprattutto se si prevede un’ecografia addominale
- Comunicare eventuali allergie a farmaci o mezzi di contrasto
- Portare informazioni su precedenti interventi chirurgici addominali
Come si svolge la visita?
Una tipica visita gastroenterologica si articola in diverse fasi:
- Anamnesi: il medico raccoglie dettagliatamente la storia clinica del paziente, con particolare attenzione ai sintomi gastrointestinali, alle abitudini alimentari e alle patologie familiari.
- Esame obiettivo: comprende l’ispezione dell’addome, la palpazione per identificare eventuali masse o punti dolenti, e l’auscultazione dei rumori intestinali. In alcuni casi può includere l’esplorazione rettale.
- Valutazione degli esami già eseguiti e prescrizione di eventuali accertamenti aggiuntivi.
- Discussione della diagnosi e del piano terapeutico.
Esami diagnostici comunemente prescritti
(Elenco non esaustivo e variabile in base alla condizione e ai sintomi)
Esami di primo livello:
- Analisi del sangue complete con funzionalità epatica, pancreatica e markers infiammatori (ad esempio VES e PCR)
- Test per l’infezione da Helicobacter pylori (breath test, esame delle feci)
- Ecografia addominale
- Test di intolleranza al lattosio
- Test per la celiachia (anticorpi anti-transglutaminasi)
- Ricerca di sangue occulto nelle feci
Esami di secondo livello:
- Esofagogastroduodenoscopia (EGDS)
- Colonscopia
- Videocapsula endoscopica
- Ecoendoscopia
- Colangio-pancreatografia retrograda endoscopica (ERCP)
- TAC o risonanza magnetica addominale
- Manometria esofagea
- pH-impedenziometria esofagea
- Biopsia epatica
Sotto-specializzazioni e differenze con altre figure correlate
La gastroenterologia presenta diverse sotto-specializzazioni:
- Epatologia: focalizzata sulle malattie del fegato, ad esempio per la gestione della cirrosi e delle diverse forme di epatite
- Endoscopia digestiva avanzata: specializzata in procedure endoscopiche complesse e interventistiche (ovvero terapeutiche)
- Neurogastroenterologia: dedicata ai disturbi della motilità gastrointestinale
- Gastroenterologia oncologica: concentrata sulla diagnosi e gestione dei tumori dell’apparato digerente
- Gastroenterologia pediatrica: specifica per le patologie digestive nei bambini
Differenze con altre figure specialistiche
- Gastroenterologo vs Chirurgo dell’apparato digerente: mentre il gastroenterologo si occupa principalmente della diagnosi e del trattamento medico delle patologie digestive, il chirurgo interviene quando è necessario un approccio operatorio. Spesso collaborano nella gestione di pazienti complessi.
- Gastroenterologo vs Proctologo: il proctologo è specializzato esclusivamente nelle patologie del retto e dell’ano (emorroidi, ragadi, fistole), mentre il gastroenterologo ha una competenza più ampia su tutto l’apparato digerente.
- Gastroenterologo vs Nutrizionista: il gastroenterologo diagnostica e tratta le patologie, potendo prescrivere regimi alimentari specifici per alcune condizioni, mentre il nutrizionista elabora piani alimentari personalizzati senza poter prescrivere terapie farmacologiche.
- Gastroenterologo vs Internista: l’internista ha una visione più generale della medicina interna, mentre il gastroenterologo possiede competenze specialistiche e tecniche specifiche per l’apparato digerente, in particolare nella diagnostica endoscopica.
- Gastroenterologo vs Dietologo: il gastroenterologo si concentra sulla diagnosi e il trattamento delle patologie dell’apparato digerente, spesso utilizzando esami strumentali come gastroscopie e colonscopie, mentre il dietologo è un medico specializzato in nutrizione clinica, in grado di prescrivere diete sia per condizioni patologiche (come diabete, obesità, malattie metaboliche) sia per il mantenimento di un’alimentazione equilibrata. I due specialisti collaborano spesso nella gestione di disturbi come la celiachia, la sindrome dell’intestino irritabile e le malattie infiammatorie intestinali, in cui l’alimentazione gioca un ruolo cruciale.
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