Non solo “un” nuovo studio…
“Un elevato consumo di carne rossa è stato associato a molti rischi per la salute, tra cui diabete di tipo 2, malattie coronariche, alcuni tipi di cancro e mortalità per tutte le cause.”
Queste sono le parole usate dal Prof. Walter C. Willett, professore di epidemiologia e nutrizione presso l’Università di Harvard e considerato uno dei nutrizionisti più influenti al mondo.
Willet è uno dei numerosi autori che firmano una meta-analisi, pubblicata su una rivista del prestigioso circuito di TheLancet, che poggia le proprie conclusioni su quasi due milioni di persone da 20 Paesi.
Continua il professore: “La carne rossa lavorata può aumentare ulteriormente alcuni di questi rischi“.
Ad esempio, aggiungere 50 grammi al giorno (l’equivalente di due fette di bacon o un piccolo wurstel) aumenta del 15% il rischio di sviluppare il diabete nei successivi 10 anni. Anche la carne bianca, come il pollo, potrebbe non essere del tutto innocua: alcuni studi suggeriscono un lieve aumento del rischio di diabete con un consumo eccessivo, ma su questo punto servono più ricerche.
Carne rossa: cosa c’è dietro il rischio?

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Le cause ipotizzate dai ricercatori sono molteplici e, presumibilmente, si combinano tra loro:
Quanto è troppo?
Non c’è bisogno di eliminare la carne del tutto, ma ridurla può fare la differenza. Gli esperti consigliano di limitare il consumo a una porzione a settimana o di fare piccoli passi per diminuirne gradualmente la quantità.
E se proprio non vuoi rinunciare, opta per scelte che potrebbero essere (un poco) più salutari come carne biologica o di animali allevati al pascolo; in realtà, anche se queste opzioni hanno un profilo nutrizionale migliore, non ci sono ancora prove solide che siano significativamente più sicure in ottica di diabete.
Alternative vegetali: un’opzione vincente
Passare da proteine animali a quelle vegetali non è solo una moda, ma una scelta che trova conferma in diversi studi; è stato ad esempio stimato che sostituire una porzione giornaliera di carne rossa con:
- Noci o legumi riduce il rischio di diabete fino al 30-40%.
- Latticini porta comunque a una riduzione significativa, attorno al 29%.
Il suggerimento del professore non è sconvolgere da un giorno all’altro le proprie abitudini, ma procedere più gradualmente, ad esempio iniziando a:
- Inserire pasti vegetariani almeno una o due volte a settimana.
- Sostituire la carne lavorata con proteine vegetali (ad esempio legumi).
- Cucinare con meno grassi saturi, ad esempio usando olio extravergine d’oliva al posto del burro.
Ridurre la carne può sembrare difficile, ma i benefici per la salute (e per l’ambiente!) valgono lo sforzo.
Ecco qualche idea per iniziare:
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