La relazione tra alimentazione e produzione di muco è un tema che ha suscitato interesse per decenni, spesso circondato da miti e idee non supportate da evidenze scientifiche.
Alcune persone riferiscono che certi alimenti sembrano “aumentare” il muco, soprattutto durante raffreddori o altre infezioni respiratorie, ma come vedremo sono più i falsi miti che le evidenze scientifiche a supportare questa convinzione.
Latte e latticini aumentano il muco?
- Il mito: Latte, formaggi e altri prodotti caseari sono accusati di “ispessire” il muco o aumentarne la produzione, aggravando i sintomi di raffreddore o allergie.
- La realtà: Non esistono prove scientifiche solide che i latticini aumentino la produzione di muco, nemmeno in soggetti fragili come i bambini asmatici. Tuttavia, alcune persone possono percepire una maggiore densità o viscosità del muco dopo aver consumato latticini, probabilmente a causa della sensazione lasciata dai residui grassi del latte nella bocca e nella gola, che possono essere scambiati per muco in eccesso.
- La curiosità: Negli Stati Uniti, o forse più in generale nel mondo anglosassone, questo legame latte-catarro è una credenza piuttosto radicata e risalente addirittura a Mosè Maimonide, medico di corte e guida spirituale ebraica in Egitto, morto nel 1204. Nel suo Trattato sull’Asma, scritto per un parente asmatico di Saladino il Grande, menzionava come il latte causasse “un intasamento nella testa”. Questa credenza ha poi trovato ampia diffusione anche grazie al popolarissimo manuale ‘Baby and Child Care’ del Dr. Spock, che no, non è quello Spock, pubblicato nel 1946 e venduto in oltre 50 milioni di copie.
Alimenti piccanti
- Il mito: Spezie e cibi piccanti causano un aumento del muco e irritano le vie respiratorie.
- La realtà: Il consumo di alimenti piccanti, come peperoncino o zenzero, potrebbe stimolare temporaneamente le ghiandole secretorie, aumentando la produzione di secrezioni liquide (non muco vero e proprio). Questo effetto, dovuto alla capsaicina (nel peperoncino) o al gingerolo (nello zenzero), è in realtà utile in molte situazioni, poiché aiuta a fluidificare il muco e facilita l’espettorazione.
Zuccheri e cibi raffinati

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- Il mito: Gli zuccheri e gli alimenti altamente raffinati aumentano il muco e peggiorano le infezioni respiratorie.
- La realtà: Sebbene una dieta ricca di zuccheri e carboidrati raffinati possa contribuire a un’infiammazione sistemica cronica, non esistono prove dirette che questi alimenti aumentino il muco in modo significativo. Tuttavia, un’alimentazione squilibrata può indebolire il sistema immunitario, rendendo il corpo più suscettibile alle infezioni, che possono a loro volta aumentare la produzione di catarro.
Cibi allergenici
- Il mito: Tutti i cibi che causano allergie alimentari generano muco in eccesso.
- La realtà: Le allergie alimentari possono provocare una reazione del sistema immunitario che, in alcuni casi, include sintomi come naso che cola o congestione, simili all’eccesso di muco. Tuttavia, questa è una risposta allergica specifica e non riguarda tutti i consumatori di un determinato alimento e soprattutto in genere la produzione di muco è l’ultima delle delle preoccupazioni per un soggetto allergico.
Intolleranze alimentari
- Il mito: Le intolleranze alimentari provocano direttamente un aumento di muco e sintomi respiratori come naso chiuso o catarro.
- La realtà: Le intolleranze alimentari, a differenza delle allergie, non coinvolgono il sistema immunitario e non provocano una produzione diretta di muco da parte delle vie respiratorie, ma soprattutto con l’esclusione dell’intolleranza al lattosio, il reale ruolo clinico e soprattutto la loro diffusione sono spesso oggetto di dibattito nella comunità scientifica. La maggior parte delle diagnosi di intolleranze alimentari si basano su test non standardizzati o privi di validazione scientifica, il che solleva dubbi sulla loro affidabilità e sulla reale prevalenza di queste condizioni nella popolazione. Questo può portare a diete inutilmente restrittive, che non solo non risolvono i sintomi, ma rischiano anche di causare carenze nutrizionali o altri problemi di salute.
Intolleranza all’istamina
- Il mito: Gli alimenti ricchi di istamina causano un accumulo di muco nelle vie respiratorie, provocando congestione nasale e sintomi respiratori.
- Ia realtà: L’istamina è una molecola presente naturalmente nel nostro corpo, dove svolge importanti funzioni, come la regolazione delle risposte infiammatorie e allergiche. La molecola si trova anche in alcuni alimenti e si ipotizza che, quando consumati da individui con intolleranza all’istamina, questi possano indurre lo sviluppo di sintomi sgradevoli, in parte sovrapponibili a quelli di una reazione allergica.Premesso che l’intolleranza all’istamina non deve essere confusa con l’intossicazione da istamina (come quella da pesce avariato, nota come sindrome sgombroide), la condizione presenta ancora numerosi aspetti controversi e oggetto di discussione nella comunità scientifica, con pochi studi di alta qualità a supporto della sua reale diffusione e del suo meccanismo. I sintomi associati a questa condizione includono prurito, orticaria, starnuti, lacrimazione, asma, mal di testa, dolore addominale, flatulenza, diarrea, tachicardia e ipotensione ed è interessante notare che il muco non figura tra i sintomi principali, confermando che l’intolleranza all’istamina non è una causa diretta di aumento delle secrezioni respiratorie.
Reflusso gastroesofageo e alimenti a rischio
Questa è probabilmente l’unica condizione in cui potrebbe esistere un certo legame, sebbene con molte riserve e vari fattori da considerare.
Il reflusso gastroesofageo (GERD) è una condizione in cui il contenuto dello stomaco risale nell’esofago, causando irritazione della mucosa esofagea. Questa irritazione può favorire indirettamente la comparsa di tosse secca e stizzosa, raucedine e sensazione di “muco in gola” (insomma, senza una reale presenza di catarro…).
Alcuni alimenti sono noti per peggiorare il reflusso, aumentando l’acidità gastrica o rilassando lo sfintere esofageo inferiore. Tra questi vi sono i cibi grassi e fritti, il cioccolato, la menta, il caffè, gli agrumi, il pomodoro, le bevande gassate e l’alcol.
Limitare il consumo di questi alimenti, in particolare nelle ore serali, può ridurre l’irritazione delle vie respiratorie e quindi indirettamente diminuire la percezione di muco in eccesso. Inoltre, è utile evitare pasti abbondanti e coricarsi subito dopo aver mangiato, per ridurre il rischio di reflusso.
L'articolo La TRISTE verità sugli alimenti che aumentano il catarro proviene da Healthy The Wom.