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Cachi: calorie, benefici, proprietà e controindicazioni

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Il cachi: un frutto sorprendente e… controverso!

Non ci siamo, no no, proprio non ci siamo. Se il color cachi non ha nulla a che vedere con il frutto dei cachi, e se il singolare corretto di “cachi” è… sempre “cachi”, siamo già partiti con il piede sbagliato. Ma prometto: l’articolo migliorerà da qui in avanti.

I cachi (o kaki) sono i frutti di una delle più antiche piante coltivate dall’uomo. Originari della Cina, dove si coltivano da oltre 2000 anni, i cachi non sono solo dolci e colorati, ma carichi di storia, curiosità e proprietà benefiche.

Le sette virtù del cachi

In Cina, l’albero dei cachi è noto come “l’albero delle sette virtù”. Perché? Ecco un elenco che ci fa innamorare un po’ di più di questa pianta:

  1. Vive a lungo, raggiungendo spesso il traguardo dei cento anni.
  2. Offre un’ombra generosa.
  3. Ospita gli uccelli tra i suoi rami.
  4. È relativamente immune ai parassiti.
  5. Le sue foglie autunnali sono un tripudio di giallo e rosso.
  6. Il suo legno è ottimo per il fuoco.
  7. Le foglie che cadono arricchiscono il terreno.

Un mito vivente, insomma. E non è tutto: a Napoli, il frutto è soprannominato legnasanta, perché, una volta tagliato a metà, si dice che mostri una croce stilizzata al suo interno.

Cachi

Shutterstock/pukao

Casualità? Forse, ma il fascino è assicurato.

Dalla bomba atomica ai tannini

I cachi sono anche simbolo di resilienza. Alcuni alberi sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki nel 1945, guadagnandosi il titolo di “albero della pace”.

E il frutto? È una bacca giallo-arancione, dal sapore dolce e dalla consistenza unica. Ma attenzione ai tannini!

Se mangi un cachi acerbo, la bocca potrebbe sembrare asciutta come il deserto del Sahara. È l’effetto dei tannini, sostanze che si legano alle proteine della saliva, neutralizzandole.

Il rimedio? Aspettare che il frutto sia ben maturo, morbido al punto giusto. E per chi preferisce evitare l’astringenza: i cachi mela, che ricordano nella consistenza le mele, sono una valida alternativa.

Quante calorie ha un cachi?

Una delle domande più gettonate è: “Quante calorie ha un cachi?”. La risposta: circa 70 kcal per 100 grammi. Non è il frutto più dietetico del mondo, certo, ma non è nemmeno un nemico della linea.

Peraltro contiene acqua per l’82% e molte fibre (2,5 g/100 g), che favoriscono il senso di sazietà.

Se è sicuramente vero che se sei a dieta devi tenerne conto come per qualsiasi altra caloria, le calorie dei cachi non sono calorie vuote e probabilmente nella tua dieta ci sono altri alimenti a cui sarebbe bene rinunciare o limitare, prima di escludere i cachi per questioni caloriche… (peraltro non l’ha detto nessuno che tu debba per forza mangiare un cachi intero, puoi fare metà a pranzo e metà a cena…).

Proprietà e benefici

Ma il cachi è molto di più delle sue calorie. È una miniera di:

  • Vitamina C: Un frutto può coprire metà del fabbisogno giornaliero.
  • Beta-carotene: Ricco del precursore della vitamina A (l’arancione non mente)
  • Ferro: Utile per la salute del sangue e del metabolismo.
  • Fitonutrienti: Come flavonoidi e carotenoidi, che combattono lo stress ossidativo e riducono l’infiammazione.

E non dimentichiamo la buccia: spesso snobbata, è invece una fonte di minerali, con concentrazioni superiori alla polpa anche per quanto riguarda gli antiossidanti (e, udite udite, superiore al contenuto delle mele…).

Cachi, indice glicemico e diabete

Partiamo da una considerazione importante: in letteratura non c’è alcuna traccia della necessità per un paziente metabolicamente sano di dover evitare i cosiddetti picchi glicemici…

Se godi di buona salute, hai una vita ragionevolmente attiva e sei più o meno in normopeso non dovresti nemmeno porti il problema, soprattutto se la tua dieta è buona, a maggior ragione quando si parla di frutta.

Passiamo all’estremo opposto: il paziente in sovrappeso e diabetico può mangiare cachi?

Il cachi ha un indice glicemico di 61, ovvero medio, e un carico glicemico di 14 se consideriamo una porzione da 150 g (considerato moderato).

Probabilmente ci sono merendine che godono di un carico glicemico inferiore, grazie ai grassi saturi che contengono, ma sfido chiunque a sostenere che siano una scelta nutrizionalmente migliore rispetto a un frutto…

In Italia abbiamo il problema che non mangiamo abbastanza frutta e verdura, se ancora ci mettiamo a fare i pignoli sulla scelta non ne usciamo più, oltretutto in un frutto così ricco di fitonutrienti.

In conclusione, nessun problema per la maggior parte dei soggetti sani, mentre se sei diabetico, tralasciando gli studi condotti su modelli animali o quelli che evidenziano effetti benefici delle foglie di cachi consumate in infuso sulla glicemia (qui ci stiamo concentrando esclusivamente sul frutto), è probabile che il tuo diabetologo non abbia obiezioni a un consumo moderato, preferibilmente a stomaco pieno. Tuttavia è fondamentale consultare il medico, che conosce nel dettaglio il tuo caso specifico e può darti indicazioni personalizzate.

Una sola avvertenza

Sebbene i cachi siano generalmente sicuri e salutari, esiste un rischio raro ma significativo legato al consumo di grandi quantità di cachi acerbi: la formazione di **fitobezoari**. Questi ultimi sono masse dure e compatte che si formano nello stomaco o nell’intestino, causate dall’accumulo di fibre indigeribili, come quelle presenti nei tannini del frutto non maturo.

La presenza elevata di tannini nei cachi acerbi può far sì che le fibre si uniscano ai succhi gastrici formando queste masse solide, che il corpo fatica a eliminare. I fitobezoari possono causare sintomi come:
– Dolore addominale.
– Nausea e vomito.
– Ostruzione intestinale, nei casi più gravi.

Questo fenomeno è raro, ma chi ha già avuto problemi digestivi, come ulcere gastriche, o chi consuma grandi quantità di cachi acerbi, dovrebbe fare attenzione. Il consiglio? **Mangiare i cachi solo quando ben maturi**, quando i tannini sono stati in gran parte neutralizzati e il frutto è dolce e cremoso.

Come conservarli al meglio

Per evitare che i cachi si rovinino, adagiali sul picciolo, senza che si tocchino tra loro.

E per accelerare la maturazione? Il trucco della nonna: metti una mela vicino ai frutti. L’etilene prodotto dalla mela farà il resto.

In sintesi

Il cachi è un frutto che unisce bontà e salute. Non è solo una delizia autunnale, ma un concentrato di benefici nutrizionali e simboli culturali. Quindi, se ami i cachi, concediti il piacere di gustarli, magari ricordandoti che, anche se un frutto intero può avere 200 calorie, non tutte le calorie sono uguali: alcune sono più nutrienti e “amiche” del corpo.

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