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Perdite marroni in gravidanza, quando preoccuparsi?

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Le perdite marroni sono un tipo di sanguinamento vaginale, generalmente lieve, che può presentarsi in diversi momenti della gravidanza. Il colore marrone deriva dalla presenza di sangue vecchio che ha avuto tempo di ossidarsi, a differenza del sangue rosso vivo che indica un sanguinamento più recente.

Almeno un episodio di sanguinamento nel primo trimestre si verifica in 15-25 gravidanze su 100 gravidanze.

Per le perdite marroni al di fuori del periodo di gravidanza fare riferimento all’articolo dedicato.

Stetoscopio appoggiato sul pancione di una donna incinta

Shutterstock/EmiliaUngur

Cause comuni

Le cause più comuni della comparsa di perdite marroni comprendono:

  1. Impianto dell’embrione: Una delle cause più comuni di perdite marroni nelle prime fasi della gravidanza è l’impianto dell’embrione nell’utero, un evento che può causare un leggero sanguinamento e che avviene generalmente tra la sesta e la dodicesima giornata dopo il concepimento (perdite da impianto). Si tratta in genere di perdite di colore rosso vivo, ma talvolta possono presentarsi anche dopo qualche giorno e, per questa ragione, di colore più scuro.
  2. Cambiamenti cervicali: Durante la gravidanza, l’aumento del flusso sanguigno verso la cervice (il collo dell’utero) può causare perdite leggere, specialmente dopo un esame pelvico o un rapporto sessuale. La cervice può sanguinare più facilmente durante la gravidanza, a causa dell’elevata formazione di vasi sanguigni.
  3. Infezioni: Alcune infezioni vaginali o del tratto urinario possono provocare perdite marroni, accompagnate spesso da altri sintomi come prurito, bruciore, o dolore.

Quando preoccuparsi

Sebbene le perdite marroni possano essere innocue (e relativamente comuni soprattutto nelle prime settimane), si raccomanda di fare sempre riferimento al medico.

Tra le cause meno comuni, ma potenzialmente più pericolose, si annoverano:

  • Gravidanza ectopica: Una gravidanza fuori dall’utero, tipicamente in una delle tube di Falloppio, può causare sanguinamento. Questa condizione può diventare pericolosa e richiede un intervento medico immediato.
  • Minaccia di aborto: Le perdite di sangue durante la gravidanza possono essere un segnale di minaccia di aborto, soprattutto se accompagnate da dolore addominale o crampi.
  • Condizioni legate alla placenta
    • Distacco di placenta: Nota anche come abruptio placentae, è una temibile condizione che si verifica tipicamente nel terzo trimestre (ma un distacco nel primo trimestre è più grave di uno verificatosi nell’ultimo trimestre), quando la placenta si stacca, parzialmente o completamente, dalla parete interna dell’utero prima del parto. Questo distacco impedisce al bambino di ricevere ossigeno e nutrienti sufficienti e può causare sanguinamenti gravi nella madre. Le cause esatte del distacco di placenta non sono sempre chiare, ma alcuni fattori di rischio includono traumi o lesioni all’addome, pressione sanguigna alta (pre-eclampsia), precedenti episodi di distacco placentare, fumo di sigaretta, uso di droghe, e alcune condizioni mediche o complicazioni della gravidanza.I sintomi del distacco di placenta possono variare, ma spesso includono dolore addominale improvviso, crampi, sanguinamento vaginale, e, in alcuni casi, contrazioni uterine rapide e continue. È essenziale rivolgersi immediatamente in Pronto Soccorso se si sospetta un distacco di placenta, poiché può rappresentare un grave rischio sia per la madre che per il bambino.
      Il trattamento dipende dalla gravità del distacco, dall’età gestazionale e dalla salute generale di madre e bambino. In casi lievi e con una gravidanza avanzata, può essere possibile procedere al parto. In situazioni più gravi, potrebbe essere necessario un parto cesareo d’urgenza.
    • Placenta previa: La placenta previa è una condizione in cui la placenta si posiziona nella parte inferiore dell’utero, coprendo parzialmente o completamente l’orifizio cervicale e ostacolando così il parto naturale. Questo posizionamento anomalo può causare sanguinamento indolore nel secondo o terzo trimestre di gravidanza, rappresentando un rischio sia per la madre che per il bambino (che potrebbe maturare difficoltà nello sviluppo e posizioni anomale).I fattori di rischio includono precedenti gravidanze o parti cesarei, gravidanze multiple, interventi chirurgici all’utero e un’età superiore ai 35 anni. La condizione è solitamente diagnosticata tramite ecografia durante la seconda metà della gravidanza.
      Il trattamento varia a seconda della gravità del sanguinamento e dell’età gestazionale. Nei casi lievi, può essere raccomandato il riposo; in quelli più gravi o vicino al termine della gravidanza, il parto cesareo diventa spesso necessario per prevenire complicazioni.
    • Placenta accreta: La placenta accreta è una complicanza ostetrica grave in cui la placenta si attacca troppo profondamente nella parete uterina, penetrando talvolta fino ai muscoli e ai tessuti circostanti. Questa condizione impedisce alla placenta di distaccarsi naturalmente dopo il parto, portando a rischi significativi di sanguinamento per la madre. I fattori di rischio includono precedenti cesarei o interventi chirurgici all’utero, gravidanze precedenti, e la presenza di placenta previa. La placenta accreta può essere sospettata in presenza di questi fattori di rischio o diagnosticata tramite ecografia o risonanza magnetica, perché tipicamente non causa alcun sintomo, salvo in rari casi un sanguinamento vaginale durante il terzo trimestre. Il trattamento spesso richiede un parto cesareo pianificato seguito da isterectomia per rimuovere l’utero e prevenire emorragie gravi.

Se un sanguinamento all’inizio della gravidanza è relativamente comune, lo stesso segno più avanti nella gravidanza è quindi invece più frequentemente suggestivo di un reale problema, ma si raccomanda di fare comunque sempre riferimento al proprio medico/ginecologo.

Cosa Fare

Se noti perdite marroni durante la gravidanza è importante monitorare la situazione e consultare il tuo medico o ostetrica per un consiglio. Se è vero che nella maggior parte dei casi non c’è motivo di allarme, solo un professionista può fornire una valutazione accurata basata sul tuo caso specifico e per questa ragione è opportuno non sottovalutare alcun segnale.

E se ci sono perdite bianche?

Osservare abbondanti perdite bianco/trasparenti in gravidanza è un fenomeno molto comune (leucorrea gravidica) che l’organismo manifesta per prevenire eventuali infezioni capaci di risalire dalla vagina all’utero.

Verso la fine della gravidanza la quantità di secrezioni aumenta ulteriormente e, nell’ultima settimana, potrebbero comparire strisce di muco rosa di consistenza più solida; queste potrebbero essere frammenti del tappo mucoso che proteggeva il canale cervicale.

È un segno che il corpo sta iniziando a prepararsi per il travaglio.

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