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Cannella, le proprietà SPECIALI di una spezia PREZIOSA

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Introduzione

  • La cannella può migliorare la sensibilità all’insulina e aiutare nel controllo del livello di zucchero nel sangue, proprietà utile per chi soffre di diabete tipo 2.
  • I suoi composti antiossidanti possono ridurre l’infiammazione sistemica, contribuendo così alla prevenzione di malattie croniche.
  • La cannella ha poi dimostrato di possedere proprietà antimicrobiche, certamente utili contro infezioni batteriche e fungine, soprattutto nei freddi mesi invernali.
  • Usata tradizionalmente per trattare problemi digestivi, la cannella può aiutare a ridurre il disagio gastrointestinale.

Queste sono le proprietà più comunemente associate alla spezia, ma quanto c’è di vero? E soprattutto, domanda ancora più importante, quanto questi effetti sono clinicamente significativi?

Se su questi aspetti si può dibattere a lungo (e lo faremo tra poco), c’è però un fatto che mette tutti d’accordo: la cannella è estremamente polarizzante dal punto di vista del gusto, la si odia o la si ama, con rare vie di mezzo. Questa spezia, infatti, ha un aroma e un sapore così distintivi e potenti che tendono a suscitare reazioni forti e immediate.

Personalmente fatico a trovare combinazioni più armoniose e deliziose di cannella e mele, esaltate dal calore di un porridge o dal profumo di una torta appena sfornata, un abbinamento classico che esalta sia il dolce profumo speziato della cannella sia la freschezza acidula delle mele.

Cos’è la cannella?

Ragazza che usa un bastoncino di cannella al posto dei baffi

Shutterstock/Denis OREA

La cannella è una spezia ampiamente apprezzata e utilizzata in tutto il mondo; estratta dalla corteccia interna degli alberi del genere Cinnamomum, questa spezia è stata valorizzata per secoli nelle tradizioni culinarie e medicinali di molte culture. Ne esistono due varietà principali:

  • la cannella di Ceylon, considerata di qualità superiore e dal sapore più delicato,
  • e la cannella cassia, più comune e dal gusto più forte e pungente.

Per inciso, se sulla confezione che hai in casa non è specificato, è ragionevole pensare che si tratti dalla cassia.

Wikipedia ci ricorda che “la cannella vanta una storia millenaria: già citata nella Bibbia, era usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni, ma non mancano testimonianze proveniente dal mondo greco e latino. Nativa dello Sri Lanka, ed è stata introdotta in diversi paesi tropicali, tra cui Madagascar, Malaysia e Antille”.

A differenza di altre spezie, non si ricava dal seme o dal frutto della pianta, bensì dal fusto e dai ramoscelli che assumono il classico aspetto di una piccola pergamena color nocciola, quantomeno una volta liberati del sughero esterno e preparati. In commercio la puoi trovare proprio in questa forma, da sbriciolare al momento dell’uso, oppure pronta in polvere. Il vantaggio dei primi è una conservabilità superiore.

Proprietà e benefici

Il Dr. Greger ci ricorda che la categoria alimentare che mediamente contiene più antiossidanti è proprio quella delle erbe aromatiche e delle spezie e la cannella in questo senso tiene alta la bandiera della categoria non solo in termini di contenuto assoluto, ma anche come rapporto tra quantità disponibili e costo, essendo più accessibile di altre.

È interessante notare come la maggior parte degli studi in letteratura, ad esempio quelli che ne hanno indagato gli effetti sulla glicemia, si siano concentrati sulla cannella cassia, la meno pregiata delle due anche perché, fatto forse sorprendente,l’effetto positivo scompare in caso di utilizzo della più costosa cannella di Ceylon.

Hai capito bene, la cannella di Ceylon non sembra essere in grado di abbassare la glicemia, e purtroppo è un peccato, perché l’effetto, verificato sperimentalmente su pazienti diabetici, era decisamente interessante, avendo dimostrato di essere in grado di incidere positivamente non solo sulla glicemia a digiuno, ma anche su altri parametri ematici, quali resistenza all’insulina misurata mediante test HOMA, senza contare risultati preliminari che hanno riguardato anche i valori del colesterolo.

Va comunque detto che la qualità degli studi pubblicata è, a voler essere ottimisti, un po’ altalenante, quindi prima di poter trarre conclusioni definitive è sicuramente necessario aspettare prove un po’ più solide anche sulla cassia.

A maggior ragione questo discorso vale per gli altri supposti benefici: attività anti-microbica, antinfiammatoria, digestiva… tutte proprietà dimostrate in provetta o derivanti da un utilizzo tradizionale, più che da sperimentazioni realmente robuste.

Sicurezza

La cannella usata in cucina in forma di spezia è considerata ragionevolmente sicura e solo raramente sono state segnalate reazioni gastrointestinali o allergiche, tipicamente conseguenti a un uso un po’ troppo aggressivo e disinvolto della polvere.

C’è tuttavia un potenziale rischio che merita la nostra attenzione; la cannella cassia, quella che sembra essere in grado di esercitare un effetto positivo sulla glicemia, contiene cumarina, una sostanza che sembra essere tossica per il fegato.

Cumarina che non è presente nella varietà Ceylon, tanto da aver spinto alcuni autori a ipotizzare che potrebbe anche essere essa stessa responsabile dell’effetto ipoglicemizzante; quanto possa e debba preoccupare la presenza di cumarina è difficile da dire con esattezza;  l’EFSA non ha ancora preso una posizione davvero forte in merito, mentre alcuni organismi nazionali europei (tra cui Francia e Germania) si sono esposti in modo un po’ più netto, non fosse altro che per il principio di cautela.

Personalmente consiglierei proprio cautela soprattutto in caso di malattie al fegato o specifiche predisposizioni, mentre per tutti gli altri con un consumo ragionevole non dovrebbero esserci particolari problemi. Forse qualche attenzione in più serve per i bambini, dove il margine di tolleranza è ovviamente ridotto per questioni di peso, e anche perché potrebbero essere inconsapevolmente esposti a dosi difficilmente prevedibili presenti nei prodotti industriali, come merendine e simili.

Non fraintendermi, non esistono pericoli drammatici, è più che altro l’ennesima dimostrazione della necessità di una dieta semplice e con un’elevata rotazione e varietà degli alimenti, che riduca naturalmente l’esposizione a sostanze tossiche. Diciamo che se fossi abituata a consumarla quotidianamente forse varrebbe la pena pensare di optare per la cannella di Ceylon, così da non doverti preoccupare troppo della dose.

Il rapporto rischio beneficio della cannella

Tiriamo le somme?

So di aver un po’ smorzato l’entusiasmo e la cieca fiducia che probabilmente nutrivi verso questa spezia, ma dopo averti prima illusa e poi delusa adesso vorrei concludere con una riflessione importante.

Spesso ci lamentiamo dell’industria del farmaco e delle soluzioni “chimiche” che ci propone e talvolta impone (per quanto l’aggettivo “chimico” sia assolutamente improprio… ma non divaghiamo…), ma certe volte pecchiamo di ingenuità volendo cercare la pallottola d’argento in natura.

Non esisterà mai un singolo rimedio miracoloso che possa annullare gli effetti di una vita di eccessi, anzi, cercarlo significa soltanto continuare a commettere lo stesso errore, illudendosi che esista una soluzione semplice ed efficace come un interruttore da premere.

Non esiste un rimedio miracoloso, ma esiste una strategia che potrebbe apparire tale: una vita attiva, costanza, sacrificio e varietà nella dieta… varietà! Il vero potere della cannella sta nel rendere ancora più gustoso un porridge di avena e mela, in cui non è solo la combinazione degli ingredienti a esercitare un reale effetto beneficio sui tuoi valori di colesterolo e glicemia, ma anche e forse soprattutto il fatto che tu stia mangiando quello al posto di un BigMac menù.

Il vero potere della cannella è di rendere più sopportabile la fatica di una bella camminata in montagna, magari con le ciaspole, sapendo che al ritorno di godrai una fetta di apple-pie calda di forno, una bella tazza di tè verde fumante a scaldarti le mani e la compagnia positiva di amici e parenti, le risate con loro. Lo sforzo fisico, le vitamine delle mele, la fibra della farina integrale, le catechine del tè verde e sì, gli antiossidanti della cannella insieme alla dopamina di condividere questi piaceri con persone a cui vuoi bene sono la vera medicina, per il corpo e per l’anima, non i singoli ingredienti.

Nella mia credenza non manca mai la cannella, ma non carichiamola di aspettative irrealistiche ed eccessive, perché è vero che il cibo sarà la tua medicina, ma dobbiamo comprendere anche anche che non esistono alimenti che da soli possano fare la differenza. Sono sempre la varietà, la rotazione, la costanza e sì, anche un pizzico di sacrificio, che possono fare la differenza.

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