Cos’è l’inulina?
Scoperta nel 1804, l’inulina è una fibra poco solubile; chimicamente è un polimero del fruttosio (β-D-fruttosio), ovvero formato da lunghe catene di molecole.
Mediante l’azione dell’enzima inulasi è possibile ottenere fruttosio, ma poiché l’organismo umano non è in grado di produrlo, l’inulina non può essere metabolizzata né assorbita ed è quasi priva di un reale impatto calorico.
Viene utilizzata da alcune piante come molecola per immagazzinare energia e si trova tipicamente nelle radici o nei rizomi.
Dove si trova?

Shutterstock/Damian Munoz Cuevas
È possibile trovare l’inulina soprattutto in:
- tuberi di topinambur,
- cicoria (da cui tipicamente viene estratta a scopo industriale; dopo la raccolta le radici vengono affettate e lavate, quindi immerse in un solvente, acqua calda o etanolo, ed infine isolata, purificata ed essiccata).
Più in generale la molecola può essere isolata in oltre 36.000 specie di piante, tra cui figurano anche
- agave,
- grano,
- cipolla,
- banane,
- aglio,
- asparagi.
Priva di colore e odore, dimostra un impatto sostanzialmente trascurabile sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari (potrebbe essere avvertito un lieve sapore dolce).
A cosa serve
L’insulina viene usata nell’industria alimentare sostituire, a seconda delle necessità e del risultato cercato, zucchero, farina e grassi, ma con un impatto calorico quasi trascurabile (1.5 calorie per grammo, contro i circa 4 di carboidrati/zuccheri). Questo è vantaggioso perché l’inulina contiene il 25-35% dell’energia alimentare dei carboidrati (amido, zucchero).[19][20] Oltre ad essere un ingrediente versatile, l’inulina fornisce vantaggi nutrizionali aumentando l’assorbimento del calcio[21] e possibilmente l’assorbimento del magnesio,[22] favorendo la crescita dei batteri intestinali.[18] È stato riportato che l’inulina di cicoria aumenta l’assorbimento del calcio nelle giovani donne con un minore assorbimento di calcio[23] e nei giovani uomini.[1] In termini di nutrizione, è considerata una forma di fibra solubile ed è talvolta classificata come prebiotico.[18] Al contrario, è anche considerato un FODMAP, una classe di carboidrati che fermenta rapidamente nel colon producendo gas.[18] Sebbene i FODMAP possano causare alcuni disturbi digestivi in alcune persone, producono alterazioni potenzialmente favorevoli nella flora intestinale che contribuiscono al mantenimento della salute del colon.[24][25][26]
A causa della limitata capacità del corpo di elaborare i fruttani, l’inulina ha un impatto minimo sulla glicemia e può potenzialmente essere utilizzata nella gestione delle malattie correlate alla glicemia, come la sindrome metabolica.[27]
Perché se è fibra indigeribile apporta calorie?
I carboidrati alimentari hanno un apporto calorico di 3,9 kcal/g.
L’inulina (e l’oligofruttosio) estratti dalla cicoria resistono alla digestione e non vengono assorbiti nella parte superiore del tratto gastrointestinale, ma una volta raggiunto il colon intatto vengono idrolizzati e fermentati dai batteri presenti, che producono acidi a catena corta.
A seconda del grado di fermentazione e del modello utilizzato nel calcolo si stima che possa fornire un apporto variabile tra 0 e 2,5 kcal/g (ottenuti attraverso il catabolismo degli acidi a catena corta assorbiti).
Poiché è probabile che l’assunzione giornaliera di questi carboidrati sia sostanzialmente trascurabile, in genere si considera che l’apporto sia pressoché nullo a fini pratici.
Proprietà e benefici
Dal punto di vista alimentare rappresenta una fibra solubile (rientra nel più ampio gruppo dei fruttani) a cui vengono di norma associate le seguenti proprietà:
- riduzione dell’impatto calorico del pasto.
- effetto prebiotico sulla flora batterica intestinale (che è in grado di fermentarla),
- sembra in grado di migliorare i livelli circolanti di LDL (colesterolo cattivo),
- sembra in grado di migliorare i livelli circolanti di HDL e glicemia nella popolazione diabetica.
L’inulina è inoltre in grado di aumentare l’assorbimento del calcio e forse anche del magnesio.
Ad oggi l’unico claim autorizzato dall’EFSA relativamente alla cicoria è
L’inulina da cicoria contribuisce alle normali funzioni intestinali grazie a
un aumento della frequenza di evacuazione.
L’autorizzazione richiede che:
- Il consumatore [venga] informato che l’effetto benefico si ottiene con l’assunzione quotidiana di 12 g di inulina da cicoria.
- L’indicazione può essere usata solo per alimenti che forniscano un apporto giornaliero di almeno 12 g di inulina estratta da cicoria, una miscela non frazionata di monosaccaridi (< 10 %), disaccaridi, fruttani di tipo inulinico e inulina estratti dalla cicoria con un grado di polimerizzazione medio ≥ 9.
In parole più semplici si riconosce all’inulina la capacità di promuovere la salute dell’intestino, contrastando il fenomeno della stitichezza.
Metabolismo nell’organismo umano
L’inulina è indigeribile per l’uomo, perché la ptialina e l’amilasi (enzimi deputati alla digestione dei carboidrati complessi) non sono in grado di liberare le singole molecole di fruttosio.
L’inulina è una fibra solubile, questo significa che è in grado di dissolversi per formare un materiale gelatinoso; passa intatta attraverso gran parte del sistema digestivo e solo nel colon i batteri presenti sono in grado di fermentarla con rilascio di quantità significative di gas (anidride carbonica, idrogeno e/o metano), soprattutto in soggetti poco abituati al consumo.
Controindicazioni
Da un punto di vista alimentare l’inulina è un FODMAP, una classe di carboidrati a rapida fermentazione che può favorire la produzione di gas intenstinale, favorendo l’insorgenza di sintomi in alcuni soggetti affetti da sindrome del colon irritabile. Soggetti sensibili potrebbero lamentare
- Disagio intestinale (flatulenza, gonfiore, rumori di stomaco, eruttazione e crampi)
- Diarrea.
Rare, ma possibili, le reazioni allergiche.
Fonti e bibliografia
- Wikipedia
- Caloric value of inulin and oligofructose – M B Roberfroid
L'articolo Inulina, cos’è e a cosa serve? Ha controindicazioni? proviene da Healthy The Wom.