Cos’è la radioterapia
La radioterapia è una specialità medica che utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia per trattare patologie, principalmente tumori. Questa disciplina sfrutta la capacità delle radiazioni di danneggiare il DNA delle cellule, colpendo in modo particolare quelle tumorali che hanno una minore capacità di riparare i danni rispetto alle cellule sane.
Nella medicina moderna la radioterapia rappresenta uno dei tre pilastri fondamentali nella lotta contro il cancro, insieme alla chirurgia e alla chemioterapia.
Come si diventa radioterapista
In Italia per diventare medico specialista in radioterapia occorre prima conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni) e superare l’esame di Stato per l’abilitazione professionale.
Successivamente è necessario accedere alla Scuola di Specializzazione in Radioterapia, un percorso formativo di 4 anni che prevede sia attività didattiche teoriche che un intenso training pratico presso i reparti di radioterapia.
Durante la specializzazione il medico acquisisce competenze specifiche nella pianificazione dei trattamenti, nella fisica medica, nella radiobiologia e nell’uso delle tecnologie avanzate per l’erogazione delle radiazioni. Al termine del percorso, il professionista consegue il titolo di Medico Specialista in Radioterapia.
Di cosa si occupa il radioterapista

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Il medico radioterapista è uno specialista che valuta l’indicazione al trattamento radiante, ne definisce la prescrizione (dose totale, frazionamento, volumi da trattare), pianifica la terapia e ne monitora l’esecuzione e gli effetti collaterali.
Questo specialista lavora in stretta collaborazione con altre figure professionali all’interno di un team multidisciplinare:
- Fisici medici: esperti che collaborano alla pianificazione dosimetrica dei trattamenti
- Tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM): professionisti che gestiscono l’erogazione pratica del trattamento
- Infermieri: che assistono i pazienti durante il percorso terapeutico
- Altri specialisti oncologi: chirurghi, oncologi medici, patologi e radiologi con cui il radioterapista si confronta nei tumor board multidisciplinari
Il radioterapista moderno non si limita alla gestione tecnica delle radiazioni, ma ha un ruolo clinico completo che include la valutazione globale del paziente, la gestione degli effetti collaterali e il follow-up dopo il trattamento.
Quali patologie tratta
La radioterapia viene impiegata principalmente per il trattamento di:
- Tumori solidi: mammella, prostata, polmone, testa-collo, cervello, retto, esofago, pancreas, ginecologici
- Neoplasie ematologiche: linfomi, mieloma multiplo
- Metastasi: ossee, cerebrali, epatiche, polmonari
- Patologie benigne: cheloidi, neurinoma acustico, malformazioni artero-venose, oftalmopatia di Graves
La radioterapia può essere utilizzata con diverse finalità:
- Curativa: per eliminare completamente il tumore
- Adiuvante: dopo intervento chirurgico per ridurre il rischio di recidiva
- Neoadiuvante: prima della chirurgia per ridurre le dimensioni del tumore
- Palliativa: per controllare sintomi come dolore, sanguinamento o compressione
- Profilattica: per prevenire lo sviluppo di metastasi in sedi a rischio
Quando rivolgersi al radioterapista
È importante sottolineare che i sintomi descritti di seguito possono essere causati da numerose condizioni diverse e non necessariamente richiedono un trattamento radioterapico. La valutazione iniziale dovrebbe sempre essere effettuata dal medico di medicina generale o, più spesso, dallo specialista oncologo.
Generalmente, il paziente viene indirizzato al radioterapista:
- Dopo una diagnosi di tumore, quando la radioterapia è parte del piano terapeutico multidisciplinare
- Dopo un intervento chirurgico oncologico, quando è indicata una radioterapia adiuvante
- In presenza di metastasi sintomatiche (dolore osseo, sintomi neurologici da metastasi cerebrali)
- In caso di recidiva locale di malattia precedentemente trattata
- Per il trattamento di alcune patologie benigne (cheloidi, oftalmopatia tiroidea)
Come prepararsi alla visita
Per ottimizzare la prima visita radioterapica è consigliabile:
- Portare tutta la documentazione medica relativa alla patologia: referti istologici, referti chirurgici, esami di imaging (TAC, risonanza magnetica, PET) preferibilmente su CD
- Preparare un elenco completo dei farmaci assunti, inclusi integratori e prodotti erboristici
- Annotare eventuali allergie a farmaci o mezzi di contrasto
- Segnalare precedenti trattamenti radioterapici o chemioterapici
- Informare il medico di eventuali dispositivi elettronici impiantati (pacemaker, defibrillatori)
- Per le donne in età fertile, segnalare un’eventuale gravidanza in corso o pianificata
- Farsi accompagnare da un familiare o una persona di fiducia, che possa aiutare a ricordare le informazioni fornite
Come si svolge la visita
La prima visita radioterapica generalmente include:
- Anamnesi: raccolta dettagliata della storia clinica del paziente
- Esame obiettivo: valutazione fisica mirata alla patologia da trattare
- Revisione degli esami: analisi degli esami di imaging e dei referti istologici
- Discussione del piano terapeutico: spiegazione del trattamento proposto, benefici attesi ed effetti collaterali
- Acquisizione del consenso informato: dopo adeguata informazione
Se viene indicato un trattamento radioterapico, seguiranno:
- TC di centratura: esame fondamentale per definire la posizione esatta del trattamento
- Immobilizzazione: creazione di dispositivi personalizzati (maschere termoplastiche, supporti) per garantire la precisione del trattamento
- Pianificazione del trattamento: fase in cui il radioterapista, insieme al fisico medico, definisce i volumi da trattare e la distribuzione della dose
- Trattamento: sessioni quotidiane di durata variabile (generalmente 10-15 minuti) per un periodo che può andare da pochi giorni a diverse settimane
- Visite di controllo: durante il trattamento, per monitorare eventuali effetti collaterali
Principali tecniche diagnostiche e terapeutiche
Le moderne tecniche radioterapiche includono:
- Radioterapia conformazionale tridimensionale (3D-CRT): adatta il fascio di radiazioni alla forma tridimensionale del tumore
- Radioterapia a intensità modulata (IMRT): permette di modulare l’intensità del fascio per risparmiare i tessuti sani
- Radioterapia guidata dalle immagini (IGRT): utilizza immagini acquisite prima di ogni seduta per garantire precisione
- Radioterapia stereotassica (SRT/SBRT): eroga dosi elevate con estrema precisione in poche sedute
- Brachiterapia: posizionamento di sorgenti radioattive direttamente nel tumore o nelle sue vicinanze
- Radioterapia intraoperatoria (IORT): somministrazione di radiazioni durante l’intervento chirurgico
- Terapia con protoni: utilizza particelle cariche per trattamenti ad alta precisione
Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate
È importante distinguere il radioterapista da altre figure professionali correlate:
- Radiologo: medico specializzato nella diagnostica per immagini (radiografie, TC, risonanza magnetica) con finalità diagnostiche, non terapeutiche
- Medico nucleare: specialista che utilizza radiofarmaci per diagnostica (PET, scintigrafie) e terapia (radioterapia metabolica)
- Fisico medico: professionista con formazione scientifica che collabora con il radioterapista nella pianificazione dosimetrica, ma non ha competenze cliniche
- Oncologo medico: specialista che si occupa principalmente delle terapie farmacologiche antitumorali (chemioterapia, immunoterapia, terapie a bersaglio molecolare)
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