Cos’è la tricologia
La tricologia è la branca della medicina che studia la struttura, la funzione e le patologie dei capelli e del cuoio capelluto. Questa disciplina si colloca all’intersezione tra dermatologia ed endocrinologia, occupandosi di tutti gli aspetti relativi alla salute dei capelli, dalla diagnosi al trattamento dei disturbi che li colpiscono.
Come si diventa tricologo
In Italia il percorso per diventare tricologo inizia con la laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni), seguita dalla specializzazione in Dermatologia e Venereologia (4 anni).
Successivamente è possibile acquisire competenze specifiche in tricologia attraverso master universitari di II livello o corsi di perfezionamento post-specializzazione. Esistono anche società scientifiche, come la Società Italiana di Tricologia (SITRI), che offrono percorsi formativi riconosciuti.
È importante sottolineare che, sebbene esistano corsi per estetisti e parrucchieri in ambito tricologico, solo i medici possono effettuare diagnosi e prescrivere terapie per le patologie del cuoio capelluto e dei capelli.
Di cosa si occupa il tricologo

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Il tricologo si occupa della valutazione, diagnosi e trattamento di tutte le condizioni che interessano i capelli e il cuoio capelluto. Questo specialista utilizza un approccio multidisciplinare che comprende l’esame clinico, l’analisi microscopica dei capelli, test ormonali e, quando necessario, biopsie del cuoio capelluto. Il tricologo lavora spesso in collaborazione con altre figure sanitarie, in particolare:
- Dermatologi, per le patologie cutanee che coinvolgono il cuoio capelluto
- Endocrinologi, per i disturbi ormonali che influenzano la crescita dei capelli
- Nutrizionisti, per valutare l’impatto dell’alimentazione sulla salute dei capelli
- Psicologi, per i casi in cui lo stress o disturbi psicologici contribuiscono alla caduta dei capelli
Quali patologie tratta
Il tricologo si occupa di numerose condizioni patologiche, tra cui:
- Alopecia androgenetica (calvizie comune maschile e femminile)
- Alopecia areata (perdita di capelli a chiazze di origine autoimmune)
- Telogen effluvium (caduta diffusa dei capelli dopo stress fisici o emotivi)
- Anagen effluvium (perdita di capelli dovuta a chemioterapia o tossine)
- Dermatite seborroica del cuoio capelluto
- Psoriasi del cuoio capelluto
- Follicoliti e altre infezioni del cuoio capelluto
- Tricotillomania (disturbo caratterizzato dallo strapparsi i capelli)
- Tricodinia (dolore al cuoio capelluto)
- Alterazioni della struttura del capello (capelli fragili, secchi, opachi)
Quando rivolgersi al tricologo
È importante precisare che i sintomi descritti di seguito possono avere cause diverse e che l’elenco non è esaustivo. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare prima il proprio medico di medicina generale.
Dalla visita dal medico di base alla consulenza tricologica
Il medico di base può gestire problemi comuni come la forfora lieve o la secchezza temporanea del cuoio capelluto. Tuttavia, è opportuno rivolgersi a un tricologo quando:
- Si nota una perdita di capelli persistente (più di 100 capelli al giorno per diverse settimane)
- Compaiono chiazze prive di capelli sul cuoio capelluto
- Si osserva un diradamento progressivo della capigliatura
- Il cuoio capelluto presenta arrossamenti, desquamazione o prurito intenso che non risponde ai trattamenti comuni
- I capelli cambiano struttura e qualità (diventano fragili, sottili, opachi)
- Si avverte dolore al cuoio capelluto senza cause evidenti
- La caduta dei capelli si verifica dopo eventi stressanti (interventi chirurgici, gravidanza, malattie)
Segnali d’allarme: quando intervenire subito
Alcuni sintomi richiedono una valutazione tricologica urgente:
- Perdita improvvisa e massiccia di capelli in pochi giorni
- Lesioni del cuoio capelluto che sanguinano o non guariscono
- Forte prurito e dolore associati a vescicole o pustole
- Perdita di capelli accompagnata da sintomi sistemici come febbre, perdita di peso o stanchezza estrema
Condizioni che necessitano monitoraggio specialistico
Alcune situazioni richiedono controlli periodici dal tricologo:
- Pazienti in terapia per alopecia androgenetica
- Persone con malattie autoimmuni che possono coinvolgere i capelli
- Pazienti sottoposti a trapianto di capelli
- Persone con disturbi endocrini che influenzano la crescita dei capelli
- Pazienti in chemioterapia, per monitorare la ricrescita
Come prepararsi alla visita
Per ottimizzare la visita tricologica, è consigliabile:
- Evitare di lavare i capelli nelle 24-48 ore precedenti la visita (per permettere una valutazione più accurata del cuoio capelluto)
- Non utilizzare prodotti styling (gel, lacche, mousse) il giorno della visita
- Portare esami del sangue recenti, in particolare quelli relativi a funzionalità tiroidea, livelli di ferro, vitamina D e ormoni sessuali
- Preparare un elenco dei farmaci assunti regolarmente
- Raccogliere foto precedenti che documentino l’evoluzione della condizione dei capelli
- Annotare cambiamenti nella dieta o nello stile di vita
- Portare i prodotti per capelli utilizzati abitualmente
- Compilare un diario della caduta dei capelli (quando possibile) per alcune settimane prima della visita
Come si svolge la visita
Una visita tricologica tipica comprende diverse fasi:
Inizialmente, il tricologo raccoglie un’anamnesi dettagliata, indagando sulla storia familiare di problemi capillari, abitudini alimentari, stile di vita, stress recenti e uso di farmaci. Successivamente, procede con l’esame obiettivo del cuoio capelluto e dei capelli, valutando densità, distribuzione, qualità e pattern di eventuale diradamento.
Una parte fondamentale della visita è l’esame con il tricoscopio, uno strumento che permette di osservare il cuoio capelluto con ingrandimenti fino a 200x, evidenziando anomalie non visibili ad occhio nudo. Il tricologo può anche eseguire il pull test (trazione dolce di piccoli gruppi di capelli per valutare la loro resistenza) e il wash test (conteggio dei capelli persi durante il lavaggio).
Esami diagnostici che potrebbero essere prescritti
- Esami di primo livello:
- Emocromo completo
- Sideremia, ferritina e transferrina
- Funzionalità tiroidea (TSH, FT3, FT4)
- Vitamina D, B12 e folati
- Profilo ormonale (testosterone, DHT, DHEAS, androstenedione)
- Indici infiammatori
- Esami di secondo livello:
- Tricogramma (analisi microscopica dei capelli estratti)
- Biopsia del cuoio capelluto
- Test allergologici per dermatiti da contatto
- Analisi mineralogramma (analisi dei minerali presenti nel capello)
- Esami microbiologici del cuoio capelluto
È importante sottolineare che gli esami prescritti variano in base alla presentazione clinica e ai sospetti diagnostici, e l’elenco sopra riportato è puramente esemplificativo.
Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate
La tricologia presenta diverse aree di specializzazione e si interfaccia con altre discipline mediche:
- Tricologo-dermatologo: è un dermatologo con particolare interesse e formazione in tricologia. Rappresenta la figura più completa per la diagnosi e il trattamento delle patologie dei capelli e del cuoio capelluto.
- Tricologo-endocrinologo: si concentra sulle problematiche capillari legate a squilibri ormonali, come l’alopecia androgenetica o i problemi capillari in menopausa.
- Tricologo-chirurgo: specializzato in tecniche di trapianto di capelli e procedure chirurgiche per il trattamento dell’alopecia.
È importante distinguere il tricologo medico da altre figure professionali:
- Tricologista non medico: figura professionale con formazione in ambito tricologico ma senza laurea in medicina, che può fornire consulenze ma non può effettuare diagnosi o prescrivere terapie farmacologiche.
- Hair stylist con formazione tricologica: parrucchiere con conoscenze aggiuntive sulla salute dei capelli, che può consigliare trattamenti cosmetici ma deve indirizzare al medico per problematiche patologiche.
Per una corretta gestione dei problemi capillari, è fondamentale rivolgersi a un tricologo medico, preferibilmente con specializzazione in dermatologia, che possa garantire un approccio diagnostico e terapeutico completo e scientificamente fondato.
L'articolo Cosa fa il tricologo? Cos’è la tricologia? proviene da Healthy The Wom.