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Cos’è la radiodiagnostica?

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Cos’è la radiodiagnostica

La radiodiagnostica, o radiologia diagnostica, è la branca della medicina che utilizza le radiazioni ionizzanti e altre forme di energia per visualizzare l’interno del corpo umano a scopo diagnostico. Questa disciplina permette di ottenere immagini dettagliate degli organi e delle strutture interne, consentendo ai medici di identificare patologie, traumi o anomalie senza ricorrere a procedure invasive.

Nella vita quotidiana la radiodiagnostica riveste un ruolo fondamentale: dalle radiografie per un sospetto di frattura dopo una caduta, alla mammografia per lo screening del tumore al seno, fino alla TAC in caso di trauma cranico. Le metodiche di imaging sono diventate strumenti indispensabili per la diagnosi precoce e il monitoraggio di numerose condizioni patologiche.

Come si diventa radiologo

Radiodiagnostica

Gemini AI

In Italia il percorso per diventare medico radiologo prevede innanzitutto la laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni), seguita dall’abilitazione professionale.

Successivamente, è necessario superare il concorso nazionale per l’accesso alla Scuola di Specializzazione in Radiodiagnostica, che ha una durata di 4 anni. Durante questo periodo, il medico in formazione acquisisce competenze specifiche nell’interpretazione delle immagini radiologiche, nell’utilizzo delle diverse metodiche di imaging e nella radiologia interventistica. La formazione include rotazioni nei vari settori della radiologia (neuroradiologia, radiologia toracica, addominale, muscolo-scheletrica, senologica, pediatrica e interventistica).

Di cosa si occupa il radiologo

Il radiologo è un medico specialista che si occupa di eseguire, interpretare e refertare esami di diagnostica per immagini. Il suo compito principale è analizzare le immagini ottenute attraverso diverse metodiche (radiografie, ecografie, TAC, risonanze magnetiche, PET) per identificare eventuali anomalie o patologie.

Oltre all’attività diagnostica il radiologo può specializzarsi nella radiologia interventistica, che consente di eseguire procedure mini-invasive guidate dalle immagini, come biopsie, drenaggi o trattamenti di lesioni vascolari.

Il radiologo collabora strettamente con i clinici di tutte le altre specialità mediche e chirurgiche, fornendo consulenze e partecipando a team multidisciplinari per la gestione di casi complessi. La sua figura è centrale nei percorsi diagnostico-terapeutici di numerose patologie, dal trauma all’oncologia.

Quali patologie diagnostica

La radiodiagnostica permette di individuare e caratterizzare un’ampia gamma di condizioni patologiche, tra cui:

Quando rivolgersi al radiologo

È importante sottolineare che i sintomi descritti di seguito possono essere causati da diverse condizioni, non necessariamente gravi, e che l’elenco non è esaustivo. La valutazione del medico di base è generalmente il primo passo per determinare la necessità di esami radiologici.

Nella maggior parte dei casi, non ci si rivolge direttamente al radiologo, ma è il medico di medicina generale o lo specialista a prescrivere l’esame radiologico appropriato. Tuttavia, esistono situazioni in cui può essere necessario consultare direttamente un radiologo:

  • Per una seconda opinione su esami già eseguiti
  • Per procedure di radiologia interventistica
  • Per esami ecografici, che in alcuni centri vengono eseguiti direttamente dal radiologo

I sintomi che più frequentemente portano alla prescrizione di esami radiologici includono:

  • Dolore persistente o acuto in qualsiasi parte del corpo
  • Traumi con sospetto di fratture o lesioni interne
  • Masse o noduli palpabili
  • Sintomi neurologici come cefalea persistente, vertigini, alterazioni della sensibilità
  • Sintomi respiratori persistenti come tosse cronica o dispnea
  • Sintomi gastrointestinali come dolore addominale cronico, alterazioni dell’alvo
  • Perdite ematiche di origine sconosciuta

Segnali d’allarme: quando intervenire subito

Alcune situazioni richiedono un accesso immediato a esami radiologici, generalmente attraverso il pronto soccorso:

Condizioni che necessitano monitoraggio specialistico

Alcune patologie richiedono controlli radiologici periodici:

  • Patologie oncologiche in follow-up
  • Aneurismi vascolari
  • Malattie infiammatorie croniche intestinali
  • Patologie polmonari croniche
  • Malattie neurodegenerative
  • Screening oncologici in soggetti a rischio

Come prepararsi alla visita

La preparazione varia in base al tipo di esame radiologico prescritto. Ecco alcune indicazioni generali:

  • Documentazione da portare: impegnativa medica, tessera sanitaria, eventuali esami precedenti (sia immagini che referti), lista dei farmaci assunti
  • Abbigliamento: comodo e privo di accessori metallici; per alcuni esami potrebbe essere richiesto di indossare un camice ospedaliero
  • Digiuno: necessario per alcuni esami con mezzo di contrasto, TAC addome, risonanza magnetica addominale e alcuni esami ecografici
  • Preparazione intestinale: richiesta per alcuni esami specifici come la colonscopia
  • Sospensione di farmaci: in alcuni casi, come per la metformina prima di esami con mezzo di contrasto
  • Informazioni importanti da comunicare: allergie, gravidanza in corso o sospetta, presenza di dispositivi metallici o elettronici nel corpo (pacemaker, protesi, etc.), claustrofobia (per la risonanza magnetica)

È sempre consigliabile contattare il centro radiologico in anticipo per ricevere istruzioni specifiche sulla preparazione necessaria per l’esame prescritto.

Come si svolge la visita

L’esame radiologico varia notevolmente a seconda della metodica utilizzata. In generale, il paziente viene accolto dal personale sanitario che verifica la documentazione e fornisce le indicazioni necessarie. A seconda dell’esame, potrebbe essere richiesto di cambiarsi e indossare un camice ospedaliero.

Durante l’esecuzione dell’esame il tecnico di radiologia posiziona il paziente correttamente e acquisisce le immagini secondo il protocollo stabilito. Il radiologo può essere presente durante l’esecuzione di alcuni esami (come l’ecografia) o valutare le immagini successivamente.

Al termine dell’esame il paziente attende mentre il radiologo analizza le immagini e redige il referto. In alcuni centri, il referto viene consegnato immediatamente, mentre in altri può essere ritirato in un secondo momento o consultato online.

Principali esami diagnostici

  • Radiografia (RX): utilizza raggi X per visualizzare ossa e, in misura minore, tessuti molli. Non richiede generalmente preparazione e dura pochi minuti.
  • Ecografia: utilizza ultrasuoni per visualizzare organi interni, tessuti molli e flussi sanguigni. È indolore, non utilizza radiazioni ionizzanti e può richiedere specifiche preparazioni a seconda dell’organo da esaminare.
  • Tomografia Computerizzata (TC o TAC): combina raggi X e tecnologia computerizzata per ottenere immagini dettagliate di sezioni del corpo. Può richiedere l’uso di mezzo di contrasto e specifiche preparazioni.
  • Risonanza Magnetica (RM): utilizza campi magnetici e onde radio per ottenere immagini dettagliate di organi e tessuti. Non utilizza radiazioni ionizzanti ma richiede di rimanere immobili in uno spazio ristretto per 20-60 minuti.
  • Mammografia: radiografia specifica per lo studio del tessuto mammario, utilizzata sia per screening che per diagnosi.
  • PET (Tomografia a Emissione di Positroni): utilizza piccole quantità di materiale radioattivo per valutare la funzionalità degli organi e dei tessuti.
  • Angiografia: studio dei vasi sanguigni mediante mezzo di contrasto.

Esami di secondo livello

  • Procedure interventistiche: biopsie guidate dall’imaging, drenaggi, ablazioni tumorali
  • Studi funzionali: RM funzionale cerebrale, studi di perfusione
  • Tecniche avanzate: spettroscopia RM, diffusione e tensore di diffusione, elastografia
  • Esami ibridi: PET/TC, PET/RM che combinano informazioni anatomiche e funzionali

Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate

La radiodiagnostica comprende diverse sottospecializzazioni, ciascuna focalizzata su specifici distretti anatomici o metodiche:

  • Neuroradiologia: dedicata allo studio del sistema nervoso centrale e periferico
  • Radiologia toracica: focalizzata su polmoni, mediastino e parete toracica
  • Radiologia addominale: specializzata nello studio degli organi addominali
  • Radiologia muscolo-scheletrica: dedicata all’apparato osteo-articolare
  • Radiologia senologica: specializzata nella diagnostica della mammella
  • Radiologia pediatrica: focalizzata sulle peculiarità dell’imaging in età pediatrica
  • Radiologia interventistica: specializzata in procedure mini-invasive guidate dall’imaging
  • Radiologia d’urgenza: dedicata alla diagnostica in contesti di emergenza-urgenza

È importante distinguere il radiologo da altre figure professionali correlate:

  • Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (TSRM): professionista sanitario che esegue materialmente gli esami radiologici sotto la responsabilità del medico radiologo
  • Medico Nucleare: specialista che utilizza radiofarmaci per la diagnosi e terapia di varie patologie
  • Radioterapista: specialista che utilizza radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico, principalmente in ambito oncologico
  • Ecografista: in alcuni contesti, professionisti non radiologi (ginecologi, cardiologi, etc.) possono eseguire ecografie limitate al loro ambito di competenza

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