Cos’è la psicologia
La psicologia è la disciplina scientifica che studia il comportamento umano, i processi mentali e le loro basi biologiche, cognitive, emotive e sociali. Si occupa di comprendere come pensiamo, sentiamo e agiamo, sia individualmente che in relazione agli altri. Questa scienza abbraccia lo studio della mente in tutte le sue sfaccettature: dalla percezione all’apprendimento, dalla memoria alle emozioni, dalla personalità alle relazioni interpersonali.
Nella vita quotidiana la psicologia riveste un ruolo fondamentale poiché ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e gli altri, a gestire lo stress, a migliorare le relazioni interpersonali e ad affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza.
Che differenza c’è tra psicologo e psichiatra?
- Lo psichiatra è un medico specialista, che può fare diagnosi mediche, prescrivere farmaci e terapie farmacologiche.
- Lo psicologo invece valuta e interviene tramite strumenti psicologici (colloqui, test, valutazioni psicodiagnostiche), ma non prescrive farmaci.
Come si diventa psicologo

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In Italia, il percorso per diventare psicologo prevede diversi passaggi ben definiti.
- Innanzitutto, è necessario conseguire una laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche (classe L-24),
- seguita da una laurea magistrale in Psicologia (classe LM-51).
- Dopo la laurea magistrale, è obbligatorio svolgere un tirocinio professionalizzante della durata di un anno (1000 ore), suddiviso in due semestri, presso strutture convenzionate.
- Completato il tirocinio, il candidato deve superare l’Esame di Stato per l’abilitazione alla professione e, infine, iscriversi all’Albo degli Psicologi della propria regione.
Solo dopo questi passaggi si può esercitare legalmente la professione di psicologo. Per diventare psicoterapeuta è necessario un ulteriore percorso di specializzazione post-laurea della durata di quattro anni.
Si noti che a partire dall’anno accademico 2023/2024 la laurea magistrale in Psicologia (classe LM-51) è diventata abilitante. Ciò significa che, durante il percorso di studi, gli studenti svolgono il tirocinio pratico valutativo e, una volta laureati, possono iscriversi direttamente all’Albo degli Psicologi senza dover sostenere l’Esame di Stato.
Di cosa si occupa lo psicologo
Lo psicologo è un professionista che si occupa di promuovere il benessere psicologico della persona, valutare e potenziare le risorse individuali e relazionali, e intervenire nelle situazioni di disagio psicologico. Utilizza strumenti specifici come colloqui, test psicologici e tecniche di osservazione per comprendere il funzionamento mentale, emotivo e comportamentale dell’individuo.
Gli psicologi lavorano in diversi contesti: studi privati, strutture sanitarie, scuole, aziende, comunità, centri di ricerca e organizzazioni. Possono occuparsi di prevenzione, diagnosi, sostegno psicologico, riabilitazione, formazione, ricerca e consulenza.
Lo psicologo collabora frequentemente con altre figure professionali come psichiatri, neurologi, medici di base, assistenti sociali, educatori e insegnanti, creando una rete di supporto integrata attorno alla persona.
Quali patologie tratta
Lo psicologo si occupa di numerose condizioni che possono influenzare il benessere psicologico. Tra le principali aree di intervento troviamo:
- Disturbi d’ansia: attacchi di panico, fobie, disturbo d’ansia generalizzata, disturbo ossessivo-compulsivo
- Disturbi dell’umore: depressione, disturbo bipolare, distimia
- Disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, binge eating
- Disturbi del neurosviluppo: disturbi dell’apprendimento, ADHD, disturbi dello spettro autistico
- Disturbi correlati a trauma e stress: disturbo post-traumatico da stress, disturbo dell’adattamento
- Difficoltà relazionali: problemi di coppia, familiari, sociali
- Problematiche legate al ciclo di vita: adolescenza, genitorialità, invecchiamento
- Difficoltà lavorative: stress lavoro-correlato, burnout, mobbing
- Dipendenze: da sostanze o comportamentali (gioco d’azzardo, internet)
Lo psicologo può anche occuparsi di potenziamento delle risorse personali, gestione dello stress, miglioramento delle abilità sociali e supporto nei momenti di transizione o crisi esistenziale, anche in assenza di una vera e propria patologia.
Quando rivolgersi allo psicologo
È importante premettere che i sintomi descritti di seguito possono avere cause diverse e che l’elenco non è esaustivo. La valutazione professionale è sempre necessaria per una corretta diagnosi.
Il medico di base può essere il primo riferimento per problematiche psicologiche lievi o transitorie, ma è consigliabile rivolgersi direttamente a uno psicologo quando:
- Si sperimentano emozioni negative intense e persistenti (tristezza, ansia, rabbia) che interferiscono con la vita quotidiana
- Si hanno difficoltà a gestire situazioni stressanti o cambiamenti significativi
- Si manifestano problemi relazionali ricorrenti (in famiglia, coppia, amicizie, lavoro)
- Si notano cambiamenti significativi nel comportamento, nell’appetito o nel sonno
- Si hanno pensieri negativi ricorrenti o preoccupazioni eccessive
- Si sperimentano difficoltà di concentrazione, memoria o presa di decisioni
- Si attraversano fasi di transizione complesse (adolescenza, genitorialità, pensionamento)
- Si affrontano lutti o perdite significative
- Si desidera migliorare la conoscenza di sé e le proprie capacità
Segnali d’allarme: quando intervenire subito
Alcune situazioni richiedono un intervento immediato:
- Pensieri suicidari o di autolesionismo
- Comportamenti pericolosi per sé o per gli altri
- Allucinazioni o deliri
- Grave isolamento sociale
- Incapacità di prendersi cura di sé
- Abuso di sostanze che compromette la funzionalità quotidiana
In questi casi, è consigliabile rivolgersi al pronto soccorso, ai servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) o chiamare il numero verde 800.833.833 (servizio di supporto psicologico attivo 24 ore su 24).
Condizioni che necessitano monitoraggio specialistico
Alcune condizioni beneficiano particolarmente di un monitoraggio continuativo da parte dello psicologo:
- Disturbi psicologici cronici o ricorrenti
- Fasi di sviluppo critiche nei bambini e adolescenti
- Condizioni mediche con impatto psicologico significativo
- Periodi di transizione o crisi esistenziali
- Recupero da traumi o eventi stressanti significativi
Come prepararsi alla visita
Per ottimizzare l’incontro con lo psicologo, è utile:
- Riflettere sulle motivazioni che spingono a chiedere aiuto e annotare i principali problemi o sintomi
- Preparare una breve cronologia degli eventi significativi (quando sono iniziati i sintomi, eventuali fattori scatenanti)
- Portare eventuali referti di precedenti consulenze psicologiche o psichiatriche
- Portare informazioni su eventuali farmaci assunti
- Annotare domande o dubbi da chiarire durante la seduta
- Arrivare con qualche minuto di anticipo per completare eventuali moduli o questionari
- Essere aperti e onesti riguardo ai propri pensieri ed emozioni
Non è necessario prepararsi eccessivamente: lo psicologo guiderà il colloquio con domande appropriate. L’importante è presentarsi con un atteggiamento di apertura e disponibilità al dialogo.
Come si svolge la visita
Il primo incontro con lo psicologo, chiamato colloquio di accoglienza o assessment, ha l’obiettivo di conoscere la persona e comprendere la sua richiesta di aiuto. Lo psicologo si presenterà, spiegherà le modalità di lavoro e il consenso informato (che include la privacy e il segreto professionale). Successivamente, inviterà la persona a raccontare cosa l’ha portata a chiedere una consulenza.
Durante questo primo colloquio, lo psicologo porrà domande sulla storia personale, familiare, sulle relazioni significative, sul lavoro o studio, sullo stato di salute generale e su eventuali sintomi specifici. L’atmosfera sarà accogliente e non giudicante, per permettere alla persona di esprimersi liberamente. Al termine del colloquio, lo psicologo condividerà alcune prime impressioni e proporrà un percorso di intervento adeguato alle esigenze emerse.
Strumenti diagnostici utilizzati
A seconda delle problematiche presentate, lo psicologo potrebbe utilizzare diversi strumenti diagnostici:
- Colloquio clinico: strumento principale per raccogliere informazioni e stabilire la relazione terapeutica
- Test psicologici: questionari standardizzati per valutare personalità, intelligenza, attitudini, interessi
- Scale di valutazione: per misurare specifici sintomi come ansia, depressione, stress
- Test proiettivi: per esplorare aspetti meno consapevoli della personalità
- Test neuropsicologici: per valutare funzioni cognitive come memoria, attenzione, linguaggio
- Osservazione comportamentale: particolarmente importante con bambini o in contesti specifici
In alcuni casi, lo psicologo potrebbe suggerire una valutazione multidisciplinare, coinvolgendo altri professionisti come neurologi, psichiatri o medici specialisti.
Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate
La psicologia comprende diverse aree di specializzazione, ognuna con competenze specifiche:
- Psicologo clinico: si occupa di valutazione, diagnosi e supporto psicologico per disturbi emotivi e comportamentali
- Psicoterapeuta: psicologo o medico con specializzazione in psicoterapia, autorizzato a trattare disturbi psicologici attraverso specifici approcci terapeutici (cognitivo-comportamentale, psicodinamico, sistemico-relazionale, ecc.)
- Psicologo dello sviluppo: esperto in problematiche dell’infanzia e dell’adolescenza
- Psicologo del lavoro: si occupa di selezione, formazione e benessere organizzativo
- Psicologo scolastico: opera nelle scuole per supportare studenti, insegnanti e genitori
- Psicologo forense: collabora con il sistema giudiziario in ambito civile e penale
- Psicologo dello sport: supporta atleti e squadre nel miglioramento della performance
È importante distinguere lo psicologo da altre figure professionali correlate:
- Psichiatra: medico specializzato in psichiatria che può prescrivere farmaci e trattamenti medici per disturbi mentali
- Counselor: fornisce supporto e orientamento in momenti di difficoltà, ma non può effettuare diagnosi o psicoterapia
- Coach: aiuta a raggiungere obiettivi specifici e migliorare performance in ambiti definiti
- Assistente sociale: si occupa di problematiche socio-assistenziali e di accesso ai servizi
La collaborazione tra queste diverse figure professionali è spesso fondamentale per garantire un approccio integrato e completo al benessere della persona.
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