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Tisane ipoglicemiche: quali funzionano davvero?

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L’iperglicemia è una condizione patologica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (glicemia alta). È una manifestazione comunemente associata a condizioni patologiche come il prediabete e il diabete mellito e la terapia più efficace per la maggior parte dei casi consiste nella perdita di peso (per approfondire: Si può guarire dal diabete?).

Parallelamente all’eventuale terapia farmacologica è tuttavia di fondamentale importanza porre una scrupolosa attenzione al miglioramento dello stile di vita, in particolare verso l’attività fisica e la dieta.

Parallelamente a questo è possibile provare a ottimizzare il controllo della glicemia con tisane e tè il cui utilizzo secolare è prova di una consolidata sicurezza; è tuttavia importante chiarire che in nessun caso queste possono sostituire farmaci e un corretto stile di vita.

NB: Vale la pena notare che gli studi citati in alcuni casi si riferiscono al consumo in forma di integratore o spezia, i cui effetti non sono necessariamente generalizzabili alla forma di tisana.

Tè verde: prezioso, sì… ma soprattutto per altro!

Tazza di te verde su sfondo bianco

Shutterstock/NataliTerr

Il tè verde è spesso pubblicizzato per le sue COMPROVATE proprietà benefiche sulla salute, ma le evidenze scientifiche sul suo potenziale effetto ipoglicemico sono (purtroppo) altalenanti.

Alcuni studi suggeriscono un leggero miglioramento della sensibilità all’insulina e in altri parametri correlati (HOMA-IR, emoglobina glicata, …), ma nel complesso non ci sono prove sufficienti per raccomandarlo come rimedio ipoglicemizzante.

Resta tuttavia un’aggiunta preziosa a prescindere, perché solidamente correlato alla riduzione di fattori di rischio cardiovascolare, grazie al suo contenuto di polifenoli e catechine, che hanno dimostrato effetti antiossidanti e anti-infiammatori; insomma, magari non abbasserà in modo significativo la glicemia, ma vale la pena berlo regolarmente.

Per approfondire: I benefici del tè verde (e come prepararlo correttamente)

Cannella: forte evidenza nei diabetici di tipo 2

Tisana alla cannella

Leonardo AI

La cannella è l’integratore con il supporto scientifico forse più solido per la gestione della glicemia nei diabetici di tipo 2. Diversi studi clinici ben condotti hanno dimostrato che il consumo giornaliero di cannella riduce significativamente la glicemia a digiuno e l’HbA1c​.

Leggi anche: La cannella abbassa la glicemia (ma c’è di meglio)

Ibisco: potenziale regolatore della glicemia

Una revisione del 2022 suggerisce che il tè all’ibisco potrebbe avere effetti benefici sulla regolazione della glicemia.

Ma l’ibisco, un po’ come il tè verde, rimane prezioso a prescindere, ad esempio per il noto effetto antiossidante e ipotensivo (leggi anche: Le proprietà farmacologiche dell’ibisco).

Tè nero: un aiuto dopo i pasti?

Tazza di tè

Dall E

Il tè nero potrebbe contribuire a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Uno studio del 2017 ha rilevato che bere tè nero insieme a una bevanda zuccherata ne riduce significativamente l’impatto sulla glicemia postprandiale, sia in persone sane che in quelle con prediabete.

Vale tuttavia la pena di notare che bere tè durante/dopo i pasti potrebbe ridurre anche l’assorbimento di alcuni minerali essenziali, come ferro e zinco, a causa della presenza di tannini, che ne possono limitare la biodisponibilità. Questo effetto potrebbe essere particolarmente rilevante per le persone con anemia o carenze nutrizionali, motivo per cui è consigliabile consumare il tè lontano dai pasti principali.

Leggi anche: Camomilla: funziona davvero per dormire?

Camomilla: effetti positivi, ma servono conferme

Ebbene sì, anche la camomilla potrebbe aiutare.

Una revisione del 2023 ha evidenziato che la camomilla potrebbe aiutare a ridurre la glicemia a digiuno e i livelli di emoglobina glicata.

Curcuma: benefici per la glicemia?

Fotografia della radice e della polvere di curcuma

iStock.com/fcafotodigital

La curcuma, probabilmente grazie al suo principio attivo curcumina, potrebbe avere un impatto positivo sul metabolismo del glucosio.

L’azione ipoglicemizzante sembra dovuta alla capacità della curcumina di:

  • Migliorare la funzione dell’insulina
  • Ridurre l’infiammazione
  • Favorire la salute metabolica

Nonostante questi risultati, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare i benefici a lungo termine, ma se non come tisana vale sicuramente la pena consumarla regolarmente in forma di spezia.

Per approfondire: La curcuma, più efficace degli antinfiammatori?

Altre fonti

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