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Ansia notturna: perché mi viene l’ansia di notte?

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Cos’è l’ansia notturna?

L’ansia notturna è una forma di ansia che si manifesta prevalentemente o esclusivamente durante le ore serali o notturne.  Può presentarsi in vari modi, dall’inquietudine leggera alla vera e propria crisi di panico notturna.

Questo tipo di ansia può essere un sintomo temporaneo o far parte di un disturbo d’ansia più ampio, come il disturbo d’ansia generalizzato o il disturbo di panico.

Le persone che soffrono di ansia notturna spesso riferiscono un aumento della preoccupazione per le cose della vita quotidiana, come il lavoro, le relazioni personali o problemi economici. Durante la notte queste preoccupazioni possono sembrare amplificate, interferendo con il sonno e creando un circolo vizioso di insonnia e ansia.

Perché l’ansia si manifesta di notte?

Ragazza con ansia notturna nel proprio letto

Shutterstock/Kmpzzz

La notte è un momento di tranquillità e solitudine, in cui le distrazioni tipiche del giorno (lavoro, impegni sociali, attività quotidiane) svaniscono. Questo può lasciare spazio ai pensieri ansiogeni, che diventano più difficili da ignorare. Di seguito, analizziamo alcuni dei fattori principali che contribuiscono (o si pensa che possano favorire) l’ansia notturna.

1. Riduzione delle distrazioni e maggiore focus sui pensieri

Durante il giorno siamo solitamente impegnati in diverse attività, che ci permettono di mantenere la mente occupata e meno concentrata sulle preoccupazioni.

La sera e la notte, invece, con l’assenza di distrazioni, la mente ha più spazio per focalizzarsi su pensieri che possono generare ansia. Questo fenomeno è noto come effetto “ruminazione” (o rimuginio): il cervello inizia a “rimuginare” su problemi e situazioni, che di notte possono sembrare amplificati e fuori controllo.

2. Fluttuazioni ormonali e neurologiche

Il nostro corpo segue un ritmo circadiano, che regola molti processi fisiologici, compreso il rilascio di ormoni. Di notte, livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) normalmente diminuiscono per favorire il rilassamento e il sonno. Tuttavia, in persone che soffrono di ansia, questo equilibrio può essere alterato, portando a un rilascio irregolare di cortisolo e adrenalina, che può causare un senso di allerta e ansia.

Durante la notte si verifica inoltre un aumento della produzione di melatonina, l’ormone che facilita il sonno, e una riduzione dell’attività dell’ipotalamo, che regola le risposte allo stress. Questa diminuzione delle difese psicologiche naturali contro i pensieri negativi può lasciare più spazio all’ansia.

3. Fatigue decisionale e affaticamento mentale

Dopo una giornata impegnativa, il cervello è stanco e meno capace di gestire lo stress.

Questo fenomeno è noto come fatigue decisionale o affaticamento mentale. Durante il giorno prendiamo numerose decisioni e affrontiamo diverse situazioni stressanti, che accumulano stanchezza mentale. La sera, questa stanchezza può compromettere la nostra capacità di ragionare razionalmente sulle preoccupazioni, rendendole più opprimenti e difficili da gestire.

4. Insonnia e ciclo dell’ansia notturna

L’insonnia è strettamente collegata all’ansia notturna e può diventare sia una causa che una conseguenza dell’ansia stessa.

Le persone che soffrono di insonnia tendono a sviluppare un’associazione mentale tra il letto e lo stress, aspettandosi di avere difficoltà a dormire. Questa anticipazione dell’insonnia genera ansia, che, a sua volta, ostacola ulteriormente il sonno, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

5. Condizioni di vita e stress quotidiano

Gli eventi della vita quotidiana, come i problemi finanziari, i conflitti interpersonali o le difficoltà lavorative, possono creare un carico emotivo che si manifesta in modo particolarmente acuto durante la notte.

Anche se questi problemi non causano necessariamente ansia durante il giorno, possono riemergere nella quiete notturna, diventando molto più ingombranti e difficili da ignorare.

6. Disturbi fisici e patologie mediche

Alcune condizioni mediche, come l’apnea notturna, i problemi gastrointestinali o i disturbi cardiaci, possono scatenare o peggiorare l’ansia notturna. Ad esempio, il reflusso gastroesofageo è spesso più intenso durante la notte e può provocare sintomi sgradevoli come bruciore e difficoltà respiratorie, aumentando il disagio e l’ansia.

Fattori di rischio

1. Privazione di sonno

La carenza di sonno è uno dei principali fattori che possono aumentare il disagio mentale.

Le persone che sistematicamente non dormono quanto raccomandato, tendono a sperimentare maggiori livelli di stress e ansia. Inoltre, quando qualcuno dorme meno del solito, il giorno successivo è più probabile che provi livelli di ansia più elevati. Il deficit di sonno altera il funzionamento cerebrale, riducendo la capacità del sistema nervoso di regolare efficacemente le risposte emotive e lo stress.

2. Eventi stressanti di vita

Situazioni di stress come problemi sul lavoro, malattie o la perdita di una persona cara possono generare un intenso disagio emotivo.

In molte persone eventi particolarmente difficili possono scatenare ansia temporanea, ma in alcuni casi possono persino contribuire allo sviluppo di un vero e proprio disturbo d’ansia.

3. Esperienze traumatiche

L’ansia è una reazione comune nelle settimane che seguono un evento traumatico, come un disastro naturale, un’aggressione o un incidente automobilistico.

Più in generale le persone che hanno vissuto traumi nell’infanzia possono sviluppare una maggiore predisposizione ad ansia e attacchi di panico in età adulta: l’esposizione precoce a eventi traumatici sembra influenzare il sistema di regolazione emotiva, rendendo più difficile gestire lo stress e l’ansia in età avanzata.

4. Predisposizione genetica

Anche la genetica ha un ruolo importante nella predisposizione ai disturbi d’ansia. Studi suggeriscono che esistono vari geni che possono aumentare la probabilità di sviluppare ansia. Se una persona ha una vulnerabilità genetica all’ansia, è più probabile che sviluppi sintomi significativi in seguito a eventi traumatici o situazioni di stress intenso.

È tuttavia bene ricordare che la predisposizione genetica non significa che il disturbo si manifesterà inevitabilmente, ma può rendere più probabile una reazione intensa a eventi avversi.

Sintomi dell’ansia notturna

I sintomi dell’ansia notturna possono variare da persona a persona, ma i più comuni includono:

In alcuni casi l’ansia notturna può sfociare in un vero e proprio attacco di panico notturno, caratterizzato da un’improvvisa esplosione di paura e disagio intensi.

Come tranquillizzarsi di notte?

Se soffri di ansia notturna esistono diverse strategie e approcci che possono aiutare a ridurre i sintomi. Vediamo alcuni dei più efficaci, basati su evidenze cliniche.

1. Tecniche di rilassamento

  • Respirazione diaframmatica: Una respirazione profonda e lenta può attivare il sistema nervoso parasimpatico, che favorisce il rilassamento.
  • Rilassamento muscolare progressivo: Mettere consapevolmente in tensione e poi rilassare i muscoli, partendo dai piedi e risalendo verso la testa, può ridurre lo stato di tensione.
  • Meditazione mindfulness: Questa tecnica aiuta a focalizzarsi sul presente e a ridurre la ruminazione dei pensieri negativi.

Più in generale le tecniche di respirazione/meditazioni sono utili a riprendere il controllo delle proprie emozioni, prevenendo o superando quella sgradevole sensazione di esserne sopraffatti.

2. Igiene del sonno

  • Stabilire una routine: Andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno aiuta a regolare il ritmo sonno-veglia.
  • Limitare l’uso di dispositivi elettronici: La luce blu emessa dagli schermi può interferire con la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi.
  • Creare un ambiente rilassante: Ridurre le fonti di luce e rumore, mantenere la temperatura della stanza fresca e investire in un letto confortevole possono migliorare la qualità del sonno.

3. Ridurre il consumo di caffeina e alcol

  • La caffeina è uno stimolante e può aumentare l’ansia, soprattutto se consumata nel tardo pomeriggio o in serata.
  • Anche l’alcol, sebbene inizialmente possa sembrare rilassante, può interferire con la qualità del sonno, peggiorandola, e provocare risvegli notturni.

4. Praticare attività fisica

L’esercizio fisico aiuta a ridurre i livelli di ansia e migliora la qualità del sonno.

È preferibile svolgere attività fisica durante il giorno e non nelle ore serali, per evitare di stimolare eccessivamente il sistema nervoso.

5. Terapia cognitivo-comportamentale (CBT)

La terapia cognitivo-comportamentale è uno degli approcci più efficaci per trattare i disturbi d’ansia, inclusa l’ansia notturna.

La CBT aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali, riducendo il loro impatto sull’ansia.

6. Terapia farmacologica

In alcuni casi, soprattutto se l’ansia notturna è intensa e persistente, può essere necessario ricorrere a una terapia farmacologica. Questo può includere l’uso di ansiolitici o antidepressivi, prescritti e monitorati da un medico specialista.

Fonti e bibliografia

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