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Le statine si possono assumere a giorni alterni?

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Le statine sono farmaci ampiamente prescritti per il controllo del colesterolo e la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, molti pazienti si chiedono se sia possibile modificare lo schema di assunzione, ad esempio prendendo le statine a giorni alterni, magari preoccupati dai possibili effetti collaterali o più specificatamente perché sofferenti di dolori muscolari.

Non esiste una risposta univoca, ma per diversi pazienti è effettivamente possibile ridurre la frequenza di somministrazione, a patto di farlo con le giuste precauzioni.

Perché funzionano le statine?

Paziente preoccupata che parla con il medico

Shutterstock/Dikushin Dmitry

Le statine sono una classe di farmaci in grado di ridurre la produzione di colesterolo nel fegato.

Se s’immagina il corpo come una fabbrica che produce colesterolo, le statine agiscono come un interruttore che spegne parzialmente questa fabbrica, ostacolando la linea di produzione:

  1. Nel fegato c’è un enzima chiamato HMG-CoA reduttasi. Si può pensare a questo enzima come a un macchinario che produce colesterolo.
  2. Le statine assomigliano molto a un componente di questo macchinario, ma in grado di interferire con il corretto funzionamento, un po’ come delle pile scariche in un telecomando.
  3. Se il macchinario funziona a singhiozzo il fegato produce complessivamente meno colesterolo e, per far fronte alle necessità dell’organismo, inizia a “risucchiare” quello già presente nel sangue.

Risultato: meno colesterolo prodotto e più colesterolo rimosso dal sangue.

C’è un problema: le statine sono come un pezzo fallato (o come delle pile scariche), che quindi il corpo tende a sostituire ed eliminare; quando questo succede la produzione di colesterolo ricomincia a pieno regime.

Si definisce emivita di un farmaco il tempo necessario perché la sua concentrazione nel corpo si dimezzi. L’emivita delle statine varia notevolmente:

  • lovastatina, pravastatina, simvastatina e fluvastatina hanno un’emivita particolarmente breve (1-3 ore, ecco perché dovrebbero essere assunte alla sera, anche se in realtà alcuni metaboliti della pravastatina persistono più a lungo),
  • mentre atorvastatinarosuvastatina hanno un’emivita lunga (19-22).

Questo significa che l’assunzione a giorni alterni riduce l’efficacia complessiva dal farmaco… ma di quanto?

Perché a giorni alterni?

È possibile che gli effetti avversi delle statine, come i dolori muscolari o le alterazioni epatiche, possano essere correlati alla quantità cumulativa di farmaco ingerito nel tempo e, in tal caso, gli effetti avversi potrebbero essere ridotti dalla somministrazione a giorni alterni.

Nei pazienti intolleranti alle statine è stato impiegato l’uso di una statina a lunga durata d’azione a giorni alterni o anche 2 volte alla settimana; alcuni studi effettivamente suggeriscono che l’assunzione a giorni alterni possa essere efficace quanto quella quotidiana per alcune statine a lunga durata d’azione, ma per mantenere lo stesso grado di riduzione del colesterolo LDL è spesso necessario aumentare la dose delle statine.

Ecco cosa si può fare

Premesso che QUALSIASI modifica alla terapia deve essere preventivamente discussa con il proprio medico, la questione può molto più semplicemente essere affrontata in modo empirico:

  1. Sotto stretto controllo medico, si può provare a passare a un’assunzione a giorni alterni, previa valutazione della statina in uso e della dose.
  2. Dopo un periodo prestabilito (generalmente non meno di 4-6 settimane), si effettua un esame del sangue per verificare i livelli di colesterolo.
  3. Se i risultati sono soddisfacenti e gli eventuali effetti collaterali sono diminuiti, il medico potrebbe confermare questo nuovo schema di assunzione.
  4. Se i livelli di colesterolo non sono adeguatamente controllati, il medico potrebbe decidere di aumentare la dose nei giorni di assunzione o di tornare allo schema quotidiano.
  5. Durante tutto il processo, è fondamentale monitorare attentamente non solo i livelli di colesterolo, ma anche la funzionalità epatica e muscolare.

È importante ricordare che non tutti i pazienti risponderanno allo stesso modo a questo approccio, e che alcune statine (quelle a emivita più breve) potrebbero non essere adatte all’assunzione a giorni alterni.

Inoltre, per i pazienti ad alto rischio cardiovascolare, l’assunzione quotidiana potrebbe rimanere l’opzione preferibile per garantire una protezione costante.

Questo approccio empirico, sempre sotto stretta supervisione medica, permette di personalizzare la terapia in base alle esigenze e alla risposta individuale del paziente, bilanciando l’efficacia del trattamento con la minimizzazione degli effetti collaterali.

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