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Puoi continuare a bere caffè quando preferisci
Non bere caffè appena sveglio, sprechi l’effetti della caffeina, non ti aiuta a svegliarti, diventi tollerante e forse aumenta anche il rischio che piova e che ti abbiano rigato la macchina nella notte…
È da qualche anno che si sta diffondendo l’idea che bere caffè al risveglio sia una pessima idea ma, con tutti i limiti delle mie competenze, qui l’unica pessima idea è farci ingannare dalla plausibilità di un meccanismo biochimico, anziché osservare gli effetti reali. Su questo ci torniamo dopo, ma se ti trovi bene a farti una dose di caffeina appena fuori dal letto, o magari addirittura prima ancora di uscire dal caldo delle tue coperte se hai la fortuna di avere chi te lo porta… credi a me, ad oggi non esistono ragioni per cambiare abitudini e soprattutto, smettiamola tutti di medicalizzare l’alimentazione.
Il cortisolo
Il cortisolo è il cosiddetto ormone dello stress e, nonostante questa nomea vagamente inquietante, è di fatto un ormone che anche nella tranquilla vita di un monaco buddista riveste importanti ruoli, andando incontro a prevedibili fluttuazioni giornaliere che aiutano il corpo a capire quando è ora di darsi una mossa e quando invece sia meglio prendere un libro e dirigerci a letto.
Al mattino, quando apri gli occhi e ti riaffacci con fiducia a una nuova giornata, con buona probabilità il tuo corpo inizia a pompare cortisolo, per aiutarti nella vana impresa di riprendere conoscenza.
La caffeina è a sua volta in grado di stimolare la produzione di cortisolo e quindi, almeno sulla carta, bevendo il caffè al risveglio si perderebbe parte dell’effetto positivo della caffeina perché assunta in un momento in cui nel tuo corpo è già naturalmente presente un’elevata concentrazione di cortisolo, senza quindi la necessità di ulteriori stimolanti.
Peggio ancora, consumare caffeina quando non è necessaria, significa sviluppare rapidamente tolleranza alla sostanza, perdendone i benefici.
Il discorso sembra anche filare, no?
Peccato che si basi sulla teoria di un unico scienziato e costruita sostanzialmente a tavolino, su basi teoriche plausibili e per questo credibili, ma mai verificate.
Perché non sono d’accordo

Shutterstock/Pixel-Shot
Tutto sto casino, per un post del 2013 (la ricostruzione di è di Forbes) in cui un ricercatore universitario semplicemente e legittimamente propone questa sua ipotesi che tuttavia trova terreno fertile e nel giro di pochi anni viene poi venduta come verità assodata.
A prescindere dal fatto che non ci sia alcuna verifica empirica dell’ipotesi, onestamente sono un po’ scettico per varie ragioni, anche se ovviamente pronto a rimangiarmi tutto qualora dovessero emergere evidenze che mi smentiscano:
- Intanto sono assolutamente contrario a una medicalizzazione generalizzata di cibo e bevande; non fraintendermi, sono io il primo che non appena avverto la sensazione di un imminente cefalea mi sparo un caffè doppio nel tentativo di scongiurarla… e spesso funziona (è un effetto noto in letteratura, che vale soprattutto per emicrania e cefalea tensiva). Ma non stiamo parlando di questo, stiamo parlando del piacere di una buona bevanda calda al mattino, che implica un corteo di altri stimoli psicofisici per l’organismo, che fino a prova contraria (fino a prova contraria) vanno valutati nell’insieme per decidere se per noi siano positivi o meno. Ad esempio sappiamo con certezza che nella maggior parte delle persone bere caffè fino a 6 ore prima di andare a dormire può effettivamente causare problemi, ma lo abbiamo verificato e per questo ha senso prendere qualche precauzione… ma soprattutto, che sia il primo caffè del mattino o l’ultimo del pomeriggio, semplicemente prova tu e decidi cosa funziona o non funziona per te… dimenticati del cortisolo fino a prova contraria. Cosa intendo per prova contraria? Beh, ad esempio sappiamo che eccedere con i 3-4 caffè al giorno è controproducente, e lo sappiamo perché le prove sono così numerose e solide da aver spinto anche organismi internazionali a ricordarcelo.
- Si dice poi che il mattino non sia il momento migliore per berlo, portando a dimostrazione il fatto che dopo 2-3 ore si senta il bisogno di un secondo caffè… non ci vedo nulla di strano, perché l’effetto della caffeina va a scemare, ma è esperienza comune che questo succeda a prescindere dall’ora in cui lo bevi… dopo un po’ l’effetto finisce.
- Si dice infine che aumenti il rischio di tolleranza alla sostanza, ovvero a una progressiva abitudine e conseguente perdita di effetto. Sì, peccato che la tolleranza subentri comunque, addirittura per alcuni parametri entro 5 giorni a prescindere dall’orario…
Ma soprattutto, dobbiamo imparare a smetterla di confondere un qualche meccanismo biochimico con l’effetto netto sulla nostra salute; il primo deve interessare i ricercatori, a noi deve interessare solo il secondo, l’effetto netto.
Lascia che ti faccia un esempio: la caffeina aumenta la produzione di cortisolo e il cortisolo riduce la sensibilità all’insulina, un effetto che si osserva anche nei soggetti prediabetici. Questo significa che il caffè causa diabete?
No, quando si parla di biologia nessun sillogismo è mai scontato, tanto è vero che il consumo di caffè è al contrario associato a un ridotto rischio di diabete di tipo 2. Ma allora perché queste discrepanze tra una previsione che sembra banale nella sua semplicità, salvo scontrarsi poi con una realtà dei fatti estremamente più complessa?
Perché è il nostro organismo a essere complesso, è il nostro metabolismo a possedere una rete di robusti sistemi di feedback che aumentano la resilienza a perturbazioni esterne.
Che poi, se ci pensi, è lo stesso motivo per cui una vita di stravizi spesso non causa danni evidenti fino a 40-50 anni, perché l’organismo ha sistemi compensatori in grado di far fronte a pessimi stili di vita per decenni. E davvero con un caffettino alle 8 pensi di essere in grado di dare il giro a millenni di evoluzione?
Riassumendo
- Goditi il tuo caffè quando ti fa piacere, eventualmente facendo personalmente qualche prova per valutare la TUA risposta soggettiva, anche perché esistono metabolizzatori lenti e veloci della caffeina, che risentono in modo sensibilmente differente dei suoi effetti.
- Quando leggi la notizia di un “nuovo studio” che avrebbe dimostrato qualcosa, vai sempre a fondo, perché spesso le evidenze sono nella migliore delle ipotesi molto più deboli di quello che sembra.
- Non dimenticare che il caffè contiene caffeina, caffeina che è una sostanza psicoattiva che può causare non solo tolleranza (che vabbeh…), ma anche dipendenza (e questo meno vabbeh), ma dimostrata da una letteratura più solida. Ma d’altra parte, evitare gli eccessi di qualunque tipo è una delle regole base di una sana alimentazione, no?
L'articolo Fa male bere il caffè appena svegli? Qual è il momento migliore? proviene da Healthy The Wom.