Avvertenza
Il presente articolo non sostituisce il foglietto illustrativo dei farmaci né soprattutto il parere medico; le risposte alle domande più comuni sulle diverse referenze di Depakin sono quindi fornite a solo scopo divulgativo e vanno intese come espressione del parere dell’autore, anche se formulate secondo scienza e coscienza e soprattutto in base a documenti ufficiali e letteratura scientifica disponibile.
In caso di dubbi s’invita quindi il lettore a fare riferimento al proprio curante.
NB: Nel prosieguo della scheda, dove non diversamente indicato, le considerazioni valgono per tutte le referenze del farmaco (Depakin, Depakin Chrono, Depakin RM).

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Cos’è Depakin?
Depakin è il nome commerciale di un farmaco che contiene il principio attivo sodio valproato e che appartiene alla categoria di medicinali chiamati “antiepilettici derivati degli acidi grassi”.
È disponibile in commercio in numerose referenze:
- Depakin 200 compresse
- Depakin 500 compresse
- Depakin Chrono 300 compresse
- Depakin Chrono 500 compresse
- Depakin 100 RM buste
- Depakin 250 RM buste
- Depakin 500 RM buste
- Depakin 750 RM buste
- Depakin 1000 RM buste
- Depakin sciroppo 200 mg/mL
Che differenza c’è tra Depakin e Depakin Chrono?
Depakin Chrono è formulato per rilasciare gradualmente la dose di farmaco contenuta (rispettivamente 300 mg e 500 mg).
A cosa serve? Gli effetti di Depakin
Depakin è indicato per il trattamento di
- epilessia generalizzata, in particolare in attacchi di tipo:
- perdita breve ed improvvisa di coscienza per brevi periodi (assenza)
- spasmi muscolari (mioclonico)
- alternanza di contrazioni muscolari e rilassamento (tonico-clonico)
- assenza di tono muscolare (atonico)
- misto
- epilessia parziale:
- semplice o complessa
- secondariamente generalizzata
- particolari malattie (Sindrome di West, Sindrome di Lennox-Gastaut).
Le formulazioni a rilascio modificato (bustine di granulato e referenze Chrono) sono anche usate per il trattamento degli episodi di stati di eccitazione (mania) dovuti ad una malattia che provoca alternanza di stati di eccitazione e depressione (disturbo bipolare) quando il litio è controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia dopo l’episodio di eccitazione (mania) può essere presa in considerazione nei pazienti che hanno risposto al valproato negli attacchi di eccitazione (mania acuta).
Il meccanismo con il quale agisce non è del tutto chiarito, tuttavia si ritiene che aumenti la quantità di una sostanza chimica chiamata acido gamma-aminobutirrico (GABA) nel cervello. Il GABA blocca la trasmissione attraverso i nervi nel cervello e ha un effetto calmante, oltre a ridurre l’eccessiva attività elettrica nel cervello.
Come si prende?
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni del medico in merito a:
- formulazione e dosaggio di Depakin
- frequenza e modalità di assunzione, che verranno personalizzati sulla base delle singole esigenze, oltre che monitorate ed eventualmente corrette nel tempo.
Può essere assunto a prescindere sia a stomaco pieno che a stomaco vuoto (prima/dopo i pasti), ma si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni ricevute dal medico e osservare quanto più possibile una certa regolarità negli orari.
A meno di diverso parere medico, qualora venga prescritta una dose frazionata si raccomanda di assumere la dose in modo equidistante durante la giornata, ad esempio:
- 2 volte al giorno: ogni 12 ore,
- 3 volte al giorno: ogni 8 ore.
È infine importante non assumere alcolici durante il trattamento con Depakin.
Dopo quanti giorni fa effetto?
Sono necessarie alcune settimane affinché Depakin sia in grado di raggiungere un pieno effetto.
Effetti collaterali
(Elenco non esaustivo, fare riferimento al foglietto illustrativo per un elenco completo)
Depakin, se preso in gravidanza, può danneggiare gravemente il feto. Nelle donne in età fertile è necessario utilizzare un efficace metodo di controllo delle nascite (contraccettivo), senza interruzioni, per l’intera durata del trattamento con Depakin. Eventuali modifiche alla terapia (epilettica e contraccettiva) vanno preventivamente discusse con il medico.
Per approfondire: AIFA
Così come con altri farmaci antiepilettici, si può osservare un peggioramento reversibile nella frequenza e nella gravità delle convulsioni (fino allo stato epilettico) oppure si possono manifestare nuovi tipi di convulsioni. In questo caso è necessario avvertire immediatamente il medico.
Se durante il trattamento con Depakin dovessero insorgere pensieri correlati al desiderio di farsi del male o togliersi la vita, è necessario avvertire immediatamente il medico, perché questo tipo di disturbi sono stati osservati in medicinali antiepilettici, come ad esempio il valproato.
Come tutti i medicinali, anche Depakin può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. Segnalare al medico o al farmacista qualunque effetto indesiderato compaia, anche se già presente nel seguente elenco.
- Effetti indesiderati molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10):
- Effetti indesiderati comuni (possono interessare da 1 a 10 persone su 100):
- Un grave malfunzionamento del fegato (disfunzione epatica grave) non dipendente dalla dose e che talvolta può essere mortale. Se è un bambino, in particolare in terapia con Depakin ed altri farmaci contro l’epilessia (antiepilettici), la possibilità di avere un danno al fegato (epatico) è notevolmente aumentata.
- Vomito, disturbi gengivali, principalmente rigonfiamento delle gengive (iperplasia gengivale), infiammazione della mucosa della bocca (stomatite), dolori alla parte superiore dell’addome, diarrea; questi effetti si verificano frequentemente in alcuni pazienti all’inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento.
- Riduzione della quantità di sodio nel sangue (iponatriemia). Nei bambini, una ridotta attività dell’enzima biotinidasi è stata osservata durante il trattamento con medicinali contenenti acido valproico. Ci sono state anche segnalazioni di carenza di vitamina H (biotina).
- Diminuzione della sensibilità (parestesie) dose-dipendente, disturbi ad una parte del sistema nervoso chiamati extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), stupore, tremore quando si tenta di mantenere una posizione fissa (tremore posturale), sonnolenza, convulsioni, memoria insufficiente, mal di testa, movimenti involontari dell’occhio (nistagmo), capogiri pochi minuti dopo iniezione in vena (endovenosa), che si risolvono in modo spontaneo entro pochi minuti.
- Stato confusionale, allucinazioni, aggressività*, agitazione*, disturbi dell’attenzione* (* Questi effetti indesiderati sono stati osservati principalmente nei bambini).
- Riduzione dell’emoglobina nel sangue (anemia), ridotta quantità di piastrine nel sangue
(trombocitopenia). - Aumento di peso dose-dipendente o perdita di peso, aumento o perdita dell’appetito. Poiché l’aumento di peso costituisce un fattore di rischio per una malattia a carico dell’ovaio detta “sindrome dell’ovaio policistico” deve venire attentamente controllato.
- Ipersensibilità, perdita dei capelli transitoria (alopecia transitoria) e (o) dose-correlata.
- Ciclo mestruale doloroso (dismenorrea).
- Perdita di sangue (emorragia).
- Sordità, presenza di un rumore fastidioso nell’orecchio (tinnito).
- Disturbi alle unghie.
- Perdita involontaria di urina (Incontinenza urinaria).
- Effetti indesiderati non comuni (possono interessare da 1 a 10 persone su 1.000):
- Aumento della salivazione (ipersalivazione), infiammazione del pancreas (pancreatite), talvolta mortale.
- Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone ADH (SIADH), aumento della produzione di ormoni maschili (iperandrogenismo) caratterizzato da aumento della peluria (irsutismo), presenza di caratteri maschili nelle donne (virilismo), acne, alopecia maschile e/o aumento degli ormoni maschili (androgeni).
- Aumento del tono muscolare (spasticità), difficoltà di fare movimenti volontari (atassia), in particolare all’inizio del trattamento, coma, stato di confusione (encefalopatia), aumento del sonno (letargia), segni simili alla malattia di Parkinson che possono essere risolti o eliminati
(parkinsonismo reversibile). Peggioramento delle convulsioni. - Irritabilità, iperattività e confusione, in particolare all’inizio del trattamento (occasionalmente
aggressività, disturbi comportamentali). - Alterazione del numero o della forma delle cellule del sangue (neutropenia, leucopenia o
pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi). Edema periferico, sanguinamento. - Gonfiore al viso, alle mani e ai piedi, alle labbra, alla lingua o alla gola (angioedema), arrossamento della pelle (cutanea), alterazioni dei capelli (come struttura anomala dei capelli, cambi nel colore dei capelli, crescita anomala dei capelli).
- Assenza di ciclo mestruale (amenorrea).
- Infiammazione a carico dei vasi sanguinei (vasculiti).
- Riduzione della temperatura corporea (ipotermia).
- Raccolta di liquido tra le due pleure del polmone (versamento pleurico).
- Riduzione della funzionalità del rene (insufficienza renale).
- Effetti indesiderati rari (possono interessare da 1 a 10 persone su 10.000):
- Ridotta produzione di ormoni della ghiandola tiroidea (ipotiroidismo).
- Aumento della quantità di ammonio nel sangue (iperammoniemia). Può presentarsi un moderato e isolato aumento della quantità di ammonio nel sangue (iperammoniemia isolata), senza alterazione dei test di funzionalità del fegato (funzionalità epatica) e ciò non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia in corso di monoterapia o di politerapia (con: fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si può avere una sindrome acuta di alterazioni della coscienza dovuta ad aumento della quantità di ammonio nel sangue (encefalopatia iperammoniemica), con normale funzione del fegato (funzione epatica) ed assenza di danno alle cellule (citolisi). La sindrome di alterazione della coscienza dovuta ad aumento della quantità di ammonio nel sangue (encefalopatia iperammoniemica) indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed è caratterizzata da perdita della coscienza, stupore, debolezza muscolare (ipotensione muscolare), disturbi motori (discinesia coreica), gravi mutamenti generalizzati all’esame elettroencefalografico (EEG) e segni neurologici focali e generali con aumento della frequenza degli attacchi epilettici. Può comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall’inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. Lo stato di confusione (encefalopatia) non è dose-dipendente e i cambiamenti dell’EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e aumento delle scariche epilettiche.
- Patologia del sangue dovuta a problemi al midollo osseo (sindrome mielodisplastica).
- Demenza reversibile associata ad alterazioni del cervello (atrofia cerebrale) reversibili, disturbi dell’apprendimento (cognitivi), stati confusionali, particolare stato di incoscienza chiamato ”stato stuporoso” e aumento del sonno “letargia” che qualche volta hanno portato a coma transitorio (encefalopatia): questi effetti sono rari o associati con un aumento del numero di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l’interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati segnalati principalmente durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital o topiramato) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato. È stata segnalata sedazione.
- Comportamento anomalo*, iperattività psicomotoria*, disturbi nell’apprendimento* (* Questi effetti indesiderati sono stati osservati principalmente nei bambini).
- Ridotta funzionalità del midollo osseo (insufficienza midollare inclusa aplasia midollare pura a carico dei globuli rossi). Alterazione del numero o della forma delle cellule del sangue (agranulocitosi, anemia macrocitica, macrocitosi).
- Diminuzione dei fattori della coagulazione, carenza di un particolare fattore della coagulazione chiamato “fattore VIII” (fattore von Willebrand), test della coagulazione anormali (come prolungamento del tempo di protrombina, prolungamento del tempo di tromboplastina parziale attivato, prolungamento del tempo di trombina, INR prolungato). Sono stati segnalati casi isolati di riduzione del fibrinogeno. Carenza di
vitamina H (biotina) e dell’enzima chiamato biotinidasi. - Gravi disturbi della pelle (necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme). Reazioni allergiche, in particolare quelle tipiche da farmaci (DRESS) con aumento di alcuni tipi di globuli bianchi (eosinofilia) e disturbi generali in tutto il corpo.
- Infertilità maschile, che è generalmente reversibile dopo interruzione del trattamento e può essere reversibile dopo riduzione della dose. Non interrompa il trattamento senza avere parlato prima con il proprio medico.
- Perdita di urina durante la notte (enuresi), malattie dei reni (nefrite tubulo interstiziale, sindrome di Fanconi reversibile).
- Malattia a carico della pelle e dei tessuti, come il Lupus eritematoso sistemico, disturbi ai muscoli (rabdomiolisi).
- Obesità.
- Visione doppia.
- Effetti indesiderati con frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
- Malformazioni presenti dalla nascita (congenite) e disturbi dello sviluppo.
- Elevati livelli dell’ormone testosterone. Sono stati segnalati casi di una malattia a carico dell’ovaio chiamata “ovaio policistico” in pazienti che hanno avuto un significativo aumento di peso.
- Diminuzione della densità minerale ossea (osteopenia e osteoporosi) e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con Depakin.
- Ulteriori effetti indesiderati nei bambini: Alcuni effetti indesiderati del valproato si verificano più frequentemente nei bambini o sono più gravi rispetto agli adulti. Questi includono danni al fegato, infiammazione del pancreas (pancreatite), aggressività, agitazione, disturbi dell’attenzione, comportamento anomalo, iperattività e disturbi dell’apprendimento.
Fegato
La somministrazione di Depakin ha portato eccezionalmente ad un grave danno al fegato (danno epatico), che talvolta si è rivelato mortale (il rischio è maggiore nei bambini di età inferiore ai 3 anni, in particolare nei casi di danno al cervello, un ritardo di sviluppo mentale e/o una malattia del metabolismo o degenerativa dalla nascita ed in terapia con più medicinali).
Nella maggior parte dei casi il danno al fegato (epatico) si è verificato durante i primi 6 mesi di
terapia. I sintomi suggestivi di danno epatico, che possono precedere la colorazione gialla della pelle (ittero), comprendono una ripresa degli attacchi epilettici e sintomi meno specifici come:
- stanchezza (astenia),
- grave perdita dell’appetito (anoressia),
- stato eccessivo di sonno (letargia),
- stanchezza eccessiva (sonnolenza),
a volte associati a vomito ripetuto e dolore a livello dell’addome (addominale).
In caso di comparsa di uno dei disturbi riportati si raccomanda di avvertire immediatamente il medico.
Pancreas
Sono possibili, anche se molto rare, gravi infiammazioni al pancreas (pancreatiti) che possono essere anche mortali. Questi gravi problemi al pancreas sono più frequenti nei bambini. Il rischio diminuisce con l’aumentare dell’età.
Ad aumentare il rischio concorrono anche:
- gravi attacchi di epilessia durante il trattamento
- disturbi al sistema nervoso (neurologici),
- assunzione di altri farmaci contro le convulsioni.
In caso di malattia del fegato (insufficienza epatica) e nello stesso momento un’infiammazione del pancreas (pancreatite), Depakin aumenterà il rischio di esito mortale.
Lo sviluppo di dolori addominali acuti devono essere immediatamente segnalati al medico.
Controindicazioni
Depakin è controindicato in caso di:
- allergia al principio attivo in ogni sua forma (sodio valproato e acido valproico) o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti contenuti
- infiammazione acuta del fegato (epatite acuta)
- infiammazione cronica del fegato (epatite cronica)
- precedenti episodi o familiarità per gravi problemi al fegato (grave epatopatia), soprattutto se provocati da medicinali
- una malattia rara chiamata porfiria epatica
- problemi di coagulazione del sangue
- problemi genetici che causano una malattia a carico di specifici organi cellulari chiamati mitocondri (per esempio, la sindrome di Alpers-Huttenlocher)
- disturbi di origine genetica causati da una diminuzione di un enzima coinvolto nel ciclo dell’urea, che si manifestano con alterazioni, in genere gravi, del sistema nervoso
- gravidanza (salvo eccezioni espressamente indicate dal neurologo, ovvero quando nessun altro farmaco sia risultato efficace)
- donne in età fertile che non adottino un efficace metodo di controllo delle nascite (contraccettivo) durante l’intero trattamento con Depakin (è tuttavia importante non interrompere né Depakin né il contraccettivo, a meno di diversa indicazione medica).
Prima di assumere Depakin e durante il trattamento il medico potrebbe richiedere periodicamente degli esami per verificare la funzionalità del fegato.
Si raccomanda di segnalare al medico qualsiasi altro farmaco assunto, sia per l’epilessia che per altre condizioni, in considerazione delle numerose interazioni possibili.
Gravidanza
Depakin è controindicato in gravidanza, a meno che niente altro risulti efficace per il controllo dell’epilessia.
Nelle donne in età fertile si raccomanda di non assumere Depakin, a meno di non utilizzare un efficace metodo di controllo delle nascite (contraccettivo) durante l’intero trattamento; si raccomanda di non interrompere l’assunzione di Depakin né del contraccettivo.
Più in generale:
- Depakin comporta dei rischi se preso in gravidanza. Il rischio è maggiore per le dosi più
elevate, ma tutte le dosi comportano un rischio, compreso l’utilizzo di valproato in associazione ad altri medicinali che trattano l’epilessia. - Può causare gravi difetti alla nascita e può avere conseguenze sullo sviluppo fisico e mentale e sulla crescita del bambino dopo la nascita. I difetti alla nascita si verificano in circa 11 bambini su 100, rispetto ai 2-3 bambini su 100 nati da donne che non soffrono di epilessia. Quelli più frequentemente segnalati comprendono tra l’altro:
- spina bifida (sviluppo incompleto di alcune ossa della colonna vertebrale);
- malformazioni del viso e del cranio;
- malformazioni del cuore, dei reni, del tratto urinario e degli organi sessuali;
- difetti agli arti e molteplici malformazioni associate che colpiscono diversi organi e parti del corpo;
- aumento del rischio di difficoltà di linguaggio e di memoria, disturbi dello spettro autistico, disturbo da deficit d’attenzione e iperattività (ADHD).
Depakin e depressione
Alcune referenze di Depakin sono anche usate per il trattamento degli episodi di stati di eccitazione (mania) dovuti ad una malattia che provoca alternanza di stati di eccitazione e depressione (disturbo bipolare) quando il litio è controindicato o non tollerato. La continuazione della terapia dopo l’episodio di eccitazione (mania) può essere presa in considerazione nei pazienti che hanno risposto al valproato negli attacchi di eccitazione (mania acuta).
Altre fonti
L'articolo Depakin: a cosa serve e altre domande frequenti proviene da Healthy The Wom.