Introduzione
Parlando di caffè verde si fa riferimento ai chicchi nelle normali varietà di caffè (Coffea arabica, Coffea canephora), ma non ancora sottoposti a torrefazione (tostatura); sebbene di colore verde più o meno scuro, è importante sottolineare che NON si tratta di chicchi acerbi.
L’interesse verso questi chicchi nasce dalla presenza di una più elevata concentrazione di acido clorogenico, principio attivo vegetale dotato di interessanti proprietà farmacologiche (curioso notare come in realtà NON contenga cloro, il nome deriva infatti dal caratteristico colore verde).
Contiene anche caffeina, ma in concentrazione ridotta rispetto al caffè tostato.

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Proprietà e benefici
Si ritiene che l’acido clorogenico contenuto nel caffè verde esibisca diversi benefici per la salute umana in termini di:
- abbassamento dei valori di pressione del sangue (per effetto di dilatazione sui vasi sanguigni),
- modulazione della glicemia (quantità di zucchero nel sangue, presumibilmente riducendo l’assorbimento a livello intestinale),
- regolazione del metabolismo (inibisce l’accumulo di grasso intervenendo sull’adipogenesi),
- potere antiossidante, antibatterico e antinfiammatorio.
Non dovrebbe quindi stupire il fatto che gli integratori vengano promossi contro:
- obesità,
- diabete,
- pressione alta,
- colesterolo alto
- e molto altro,
ma di fatto non esiste una letteratura scientifica sufficientemente robusta a confermarne un’effettiva efficacia. È stato ad esempio venduto come integratore dimagrante, sebbene non vi siano prove cliniche sufficienti che ne giustifichino l’assunzione (i pochi studi pubblicati non sono sufficientemente rigorosi e, spesso, limitati al modello animale).
Gli studi sull’uomo sono di breve durata e di scarsa qualità (ad esempio riguardanti un ridotto numero di soggetti, oltre alla presenza di numerosi altri possibili limiti metodologici), riportando una perdita di peso media di circa 1,5-2,5 kg in 1-2 mesi utilizzando estratti a dosi che vanno da 80-1000 mg al giorno.
Nel chicco è inoltre possibile individuare una discreta presenza di vitamine e minerali, tra cui:
- Vitamine del gruppo B:
- Vitamina B1,
- Vitamina B2,
- Vitamina B3,
- Vitamina B6,
- Vitamina B9 (acido folico);
- Calcio,
- Potassio,
- Magnesio,
- Zinco,
nonché altri polifenoli (probabilmente responsabili, insieme all’acido clorogenico, del potere antiossidante).
Controindicazioni e rischi
Se assunto per via orale il caffè verde è considerato ragionevolmente sicuro (gli studi sono stati protratti fino a 12 settimane consecutive per dosi giornaliere fino a 1000 mg).
Si raccomanda grande cautela nei soggetti ad alto rischio di eventi cardiovascolari, in quando l’acido clorogenico potrebbe aumentare i livelli di omocisteina, una sostanza prodotta dall’organismo ma i cui livelli eccessivi potrebbero essere collegati a un aumentato rischio di malattia cardiaca.
Qualche cautela è necessaria nei soggetti sensibili alla caffeina, seppure questa sia presente in quantità sensibilmente ridotta rispetto al caffè tostato (pari a metà o un quarto, a seconda del termine di paragone). Il consumo di grandi quantità potrebbe comunque indurre l’insorgenza di effetti collaterali noti della sostanza, tra cui mal di testa, ansia, agitazione e battito cardiaco irregolare (accelerato).
Non disponiamo di prove di sicurezza dell’utilizzo di caffè verde in gravidanza, che andrebbe quindi preferibilmente evitato.
Effetti collaterali
Sebbene sia normalmente ben tollerato, in alcuni soggetti sono stati segnalati effetti collaterali minori come:
- mal di testa,
- nausea,
- infezioni del tratto urinario.
L’assunzione di caffè verde in concomitanza con altri prodotti contenenti caffeina, come il cacao o il tè, può ovviamente aumentare il rischio di sviluppare effetti avversi correlati alla sostanza; si ricordi inoltre che un’elevata assunzione di caffeina nelle donne in postmenopausa è stata collegata all’osteoporosi.
Fonti e bibliografia
L'articolo Caffè verde: proprietà, benefici e controindicazioni proviene da Healthy The Wom.