Introduzione
L’esame dei nitriti nelle urine è volto a verificare la presenza di questa classe di sostanze nell’urina, tipicamente presente in caso di infezioni delle vie urinarie.
Un test positivo ai nitriti indica che la causa dell’infezione delle vie urinarie è un microrganismo gram-negativo, nella maggior parte dei casi Escherichia Coli, che è in grado di convertire i nitrati normalmente presenti in nitriti.
Tra le possibili infezioni spicca per importanza la cistite (infezione della vescica), ma è d’altra parte possibile che l’infezione sia localizzata anche prima o dopo (rispettivamente reni o, molto raramente, uretra).

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Quando viene prescritto
L’esame viene richiesto come check-up di routine oppure, più specificatamente, in caso di sintomi suggestivi di infezione delle vie urinarie, tra cui:
- Continua necessità di urinare
- Dolore o bruciore durante la minzione
- Urina scura, torbida o rossastra (possibile segno di sangue nelle urine)
- Urina maleodorante
- Febbre.
Soprattutto negli anziani non è raro che i sintomi comprendano anche, o addirittura consistano esclusivamente, in
- Debolezza,
- affaticamento,
- confusione.
Preparazione
L’esame non richiede una specifica preparazione e può essere condotto mediante strisce reattive oppure attraverso esami di laboratorio su un campione di urina:
- Lavarsi accuratamente le mani.
- Praticare un’accurata igiene intima (scoprendo il pene nel caso dell’uomo, aprendo delicatamente le labbra vaginali nel caso della donna).
- Lavarsi nuovamente le mani ed aprire la provetta.
- Urinare nella toilette per alcuni secondi (primo mitto), quindi interrompere il flusso.
- Ricomincia a urinare, questa volta nel contenitore. Non lasciare che il contenitore tocchi il corpo (escludere il primo getto è quello che nelle istruzioni viene descritto come “prelevare il mitto intermedio”, serve a pulire le vie urinarie da eventuali residui).
- Finire di urinare nella toilette.
- Chiudere la provetta/barattolino e consegnare il campione.
Quando preoccuparsi
Un valore positivo dei nitriti nell’urina non è sufficiente a formulare una diagnosi di cistite od altra infezione, che richiede invece la presenza di sintomi specifici e suggestivi (bruciore durante la minzione, sensazione continua di dover urinare, urgenza urinaria e, nei casi più severi, febbre e brividi) ed altri riscontri di laboratorio, come ad esempio la presenza nelle urine di esterasi leucocitaria e globuli bianchi.
Nelle donne in gravidanza si opta talvolta per una terapia di copertura antibiotica anche in assenza di sintomi.
Spesso si è particolarmente spaventati dalla presenza di sangue, ma in realtà il sintomo che più dovrebbe preoccupare è la presenza di febbre, che potrebbe essere indicativa di infezione renale (più grave rispetto alla cistite); nei neonati e nell’infanzia anche la cistite può essere causa di febbre, ma a causa del rischio di progressione renale è molto importante segnalarlo immediatamente al pediatra.
Fattori in grado di influire sull’esame
Sono possibili falsi negativi (presenza d’infezione, ma nitriti assenti) in caso di:
- urine particolarmente diluite,
- infezioni sostenute da batteri incapaci di ridurre i nitrati in nitriti, come enterococchi, stafilococchi (Staphylococcus saprophyticus), Acinetobacter o adenovirus.
I falsi positivi, ovvero la presenza di nitriti nel campione pur in assenza d’infezione, sono in genere legati a contaminazioni avvenute durante la raccolta del campione.
Fonti e bibliografia
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