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Connettivite: sintomi, cause e cura

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Cos’è una connettivite

Le connettiviti sono un gruppo di malattie del tessuto connettivo, caratterizzate dalla presenza di un’infiammazione sostenuta da un’alterazione del sistema immunitario.

Il tessuto connettivo è quel tessuto che nel nostro corpo adempie alle funzioni di

  • collegamento,
  • sostegno
  • e nutrizione dei vari organi.

È costituito da

  • cellule, ossia fibroblasti, macrofagi, linfociti, mastociti, adipociti,
  • una matrice gelatinosa extracellulare, composta da fibre e sostanza amorfa.

Si distinguono vari tipi di tessuto connettivo, tutti possono essere colpiti da connettivite, e ricordiamo in particolare:

  • tessuto connettivo denso,
  • tessuto connettivo lasso,
  • tessuto adiposo,
  • tessuto cartilagineo,
  • tessuto osseo,
  • tessuto ematico (o sangue),
  • linfa.

Le connettiviti sono malattie poco comuni, che colpiscono con maggiore frequenza giovani donne in età fertile. Si tratta di malattie croniche, per cui generalmente i sintomi sono controllabili con le opportune terapie sebbene non è possibile una guarigione completa.

Medico che visita un anziano con connettivite

iStock.com/gilaxia

Causa

Ad oggi non sono note le cause all’origine delle connettiviti, mentre si sa con certezza che si tratta di malattie autoimmunitarie.

Normalmente il nostro sistema immunitario ci protegge dalle infezioni e dagli altri agenti estranei all’organismo, attivando i linfociti e producendo anticorpi. Può tuttavia accadere che si verifichi un’alterata risposta del sistema immunitario e che quest’ultimo si attivi erroneamente contro tessuti ed organi sani del nostro corpo.

Nelle connettiviti, in particolare, il sistema immunitario inizia a produrre auto-anticorpi che infiammano e distruggono il tessuto connettivo. Perché ciò si verifica non è ancora noto, ma è probabile che una predisposizione genetica del paziente favorita da fattori ambientali possa giocare un ruolo nell’anomala attivazione del sistema immunitario.

Chi è portatore di una predisposizione genetica allo sviluppo di una connettivite, ereditati da madre e/o padre, non necessariamente svilupperà quindi la malattia, anche se il rischio che ciò accada è superiore rispetto alla media generale della popolazione.

I fattori ambientali non sono stati ancora identificati con certezza ma è probabile che possano includere

  • virus,
  • batteri,
  • sostanze metalliche,
  • farmaci,

Classificazione

Le connettiviti sono un gruppo eterogeneo di malattie del connettivo e possono essere distinte in:

Il 60 % dei casi di connettivite rientra nel gruppo delle connettiviti differenziate.

Sintomi

Le persone colpite da una connettivite, possono presentare disturbi differenti a seconda del tipo di connettivite di cui soffrono. Vediamo allora più nel dettaglio quali sono i diversi quadri clinici.

Connettiviti differenziate

Lupus eritematoso sistemico (LES)

Tra i sintomi iniziali e più comuni del lupus troviamo:

  • mialgie (dolori muscolari),
  • artralgie (dolori articolari) associati o meno ad un quadro di artrite
  • ulcere alla bocca,
  • lesioni cutanee che possono assumere aspetti differenti, come:
    • papule e chiazze rilevate di colore rossastro su cuoio capelluto, padiglioni auricolari e fronte (lupus eritematoso discoide, forma cronica)
    • papule eritematose su torace, dorso, collo, braccia (forma sub-acuta)
    • eritema a farfalla, ossia rossore alle guance e al ponte del naso (forma acuta).

Questi sintomi possono associarsi a

Questa connettivite inoltre può avere uno sviluppo sistemico, interessando altri organi del corpo come:

Per approfondire il lupus eritematoso sistemico clicca qui.

Sindrome da anticorpi antifosfolipidi

I pazienti con questa connettive presentano uno o più episodi di trombosi (arteriosa, venosa e/o del microcircolo) che si manifesta con

Altre manifestazioni cliniche frequenti sono

Si caratterizza per un abnorme accumulo di tessuto connettivo nella cute e negli organi interni.

Questa connettivite esordisce quasi sempre col fenomeno di Raynaud, i pazienti inoltre presentano fin da subito alterazioni cutanee, in particolare le dita di entrambe le mani (e talvolta interessa anche le braccia, il viso e i piedi) appaiono gonfie (puffy fingers). Col passare delle settimane e/o dei mesi, il gonfiore scompare e la pelle delle mani diventa secca, dura, ispessita, perde elasticità e si raggrinza in pliche.

Altri disturbi cutanei sono

  • alterazioni delle unghie,
  • calcificazioni cutanee,
  • perdita dei capelli
  • e la comparsa di teleangectasie.

La sclerosi sistemica può alterare anche i tessuti costituenti alcuni organi, rendendoli meno elastici, più duri (atrofia e fibrosi) ed alterandone la funzionalità, con il conseguente sviluppo di disturbi quali:

Poli/dermatomiosite

I pazienti possono manifestare sintomi quali

Nella dermatomiosite, oltre ai sintomi legati all’infiammazione dei muscoli, sono tipici anche le manifestazioni cutanee, come la comparsa di un rash al volto rosso-violaceo che interessa palpebre, guance e collo.

Artrite reumatoide

A causa dell’infiammazione della sinovia, la membrana interna che riveste le articolazioni, il paziente accusa:

  • dolore,
  • rigidità articolare, specie al mattino,
  • gonfiore,
  • perdita di funzionalità,
  • gravi deformazioni articolari (nei casi mal controllati).

Le articolazioni più colpite sono le articolazioni di

  • mani ( interfalangee prossimali, metacarpofalangee),
  • polsi,
  • gomiti,
  • ginocchia,
  • caviglie,
  • piedi (metatarsofalangee) bilaterali.

La malattia inoltre può causare

Per approfondire l’artrite reumatoide clicca qui.

Sindrome di Sjögren

Si tratta di una connettivite sistemica, che colpisce prevalentemente le ghiandole esocrine lacrimali e salivari. Tra i sintomi specifici, ricordiamo:

Tra i sintomi aspecifici, ci sono:

Per approfondire la sindrome di Sjögren clicca qui.

Connettivite mista

Nella connettivite mista i pazienti manifestano sintomi del lupus eritematoso sistemico, della sclerosi sistemica e della polidermatomiosite. I sintomi possono comparire tutti nello stesso periodo oppure più frequentemente in periodi diversi (anche a distanza di anni).

Tra gli altri sintomi iniziali della connettivite mista ricordiamo innanzi tutto il fenomeno di Raynaud (con dita fredde, violacee ed insensibili), seguito da:

Tra gli altri disturbi, troviamo:

 

  • alterazioni della motilità dell’esofago,
  • fibrosi interstiziale polmonare (quasi sempre ad entrambi i polmoni),
  • ipertensione polmonare,
  • manifestazioni neurologiche aspecifiche, le più comuni sono
  • manifestazioni renali (la più frequente è la glomerulonefrite membranosa),
  • manifestazioni muco-cutanee, quali
    • eritema a farfalla,
    • lupus discoide,
  • fotosensibilità.

Connettivite indifferenziata

I pazienti presentano sintomi e segni sierologici tipici della malattia autoimmune, ma non specifici di una connettivite in particolare (così come stabiliti dai criteri diagnostici).

Tra i sintomi iniziali più comuni ricordiamo:

Secondo i dati della letteratura, in un numero variabile tra 5%-50% dei pazienti la malattia evolve nel corso degli anni (generalmente entro i primi 5 anni) verso una connettivite differenziata, soprattutto il LES.

Fenomeno di Raynaud

Si tratta di una manifestazione clinica che fu descritta per la prima volta alla fine dell’Ottocento dal medico francese Maurice Raynaud, in un gruppo di pazienti che presentava alterazioni della circolazione sanguigna.

In questi pazienti si osservò che le dita di entrambe le mani e/o dei piedi cambiavano colore in risposta all’esposizione al freddo o a causa di un forte stress emotivo, passando dal

  1. bianco (pallore) al
  2. bluastro (cianosi) al
  3. rosso (eritema).

Questo fenomeno è dovuto ad un’eccessiva risposta del nostro corpo ad uno stimolo ambientale (come può essere un forte decremento della temperatura esterna), per cui le arteriole che irrorano le dita prima vanno incontro ad una vasocostrizione ed il vasospasmo, riducendo l’afflusso di sangue alle dita, ne provoca la colorazione pallida.

A questa fase segue un ristagno di sangue che causa una perdita di ossigeno con conseguente cianosi, ed infine il ripristino della circolazione del sangue con rossore cutaneo.

Nelle prime due fasi il paziente sentirà le estremità delle mani (o dei piedi) fredde ed intorpidite, nell’ultima fase con il ritorno del sangue ci sarà una sensazione di calore e a volte di dolore alle dita.

Il fenomeno di Raynaud può interessare anche il naso e/o il padiglione auricolare, e nei casi più gravi può complicarsi con la formazione di ragadi ed ulcere cutanee.

Per approfondire il fenomeno di Raynaud clicca qui.

Pericoli

Le connettiviti, se non diagnosticate e trattate correttamente, possono comportare danni a vari organi del nostro corpo come

  • reni,
  • cuore,
  • polmoni,
  • encefalo,
  • cute,
  • articolazioni

ed in alcuni casi aggravarsi fino a portare a morte il paziente.

Diagnosi

Il medico specialista che si occupa di connettiviti è il reumatologo.

Per stabilire se una persona soffre di un qualche tipo di connettivite, lo specialista raccoglie innanzitutto l’anamnesi del paziente e lo interroga circa:

  • sintomi,
  • familiarità (ci sono altri casi di connettiviti tra i membri della sua famiglia?),
  • farmaci assunti,
  • malattie note.

Le prime indagini da richiedere in presenza di un sospetto di connettivite sono esami del sangue e delle urine e comprendono:

  • emocromo con formula,
  • azotemia,
  • creatininemia,
  • proteinuria,
  • transaminasi (AST e ALT)
  • proteine totali e protidogramma,
  • VES,
  • PCR,
  • C3 e C4,
  • aPTT,
  • fosfatasi alcalina,
  • esame urine completo,
  • marker dell’epatite B e C,
  • ormoni tiroidei
  • enzimi muscolari (CPK, LDH, transaminasi, aldolasi),
  • ricerca degli auto-anticorpi sierici.

La presenza di alcuni auto-anticorpi può orientare verso la diagnosi di un tipo di connettivite in particolare, ad esempio si riscontrano con maggior frequenza:

  • anticorpi antinucleo (ANA), anticorpi anti-DNA, anticorpi anti-ENA ed anticorpi anti-fosfolipidi nel LES,
  • gli anticorpi anti-fosfolipidi anticardiolipina (aCL), gli antibeta2glicoproteina1 (antiβ2GPI) ed il lupus anticoagulant (LAC) nella sindrome da anticorpi da anti-fosfolipidi,
  • anticorpi antinucleo, anticorpi anti-Ro/SSA, anti-RNP; anticorpi anti-dsDNA e anti-fosfolipidi (meno frequentemente) nella connettivite indifferenziata,
  • anticorpo anti-U1 RNP nella connettivite mista,
  • anticorpi antinucleari (ANA e ENA) con innalzamento degli enzimi muscolari nella poli/dermatomiosite,
  • anticorpi antinucleo (ANA), anticorpi anti ENA (anti-Ro/SSA e antiLa/SSB), fattore reumatoide nella sindrome di Sjogren,
  • anti-centromero, anti-topoisomerasi I Anti topoisomerasi I (anti-ScL 70), anti-RNA polimerasi III, ANA, anticorpi anti-fosfolipidi nella sclerodermia,
  • fattore reumatoide, anticorpi anti-peptidi citrullinati (anti-CCP) nell’artrite reumatoide.

Il medico inoltre, in base al quadro clinico ed al sospetto del tipo di connettivite e di un’eventuale coinvolgimento della malattia a più organi, può richiedere vari esami di indagine strumentale e visite specialistiche, tra cui ricordiamo:

  • prove di funzionalità respiratoria con DLCO,
  • radiografia (torace, mani e piedi),
  • ECG,
  • ecocardiogramma,
  • ecocolordoppler cardiaco,
  • eco-stress/coronarografia,
  • visita cardiologica,
  • visita oculistica,
  • ecografia (tiroide, addome, renale, ghiandole salivari maggiori e stazioni linfonodali),
  • videocapillaroscopia,
  • TAC e/o risonanza nei distretti del corpo d’interesse,
  • manometria esofagea,
  • endoscopia di un tratto dell’apparato gastro-intestinale,
  • broncoscopia,
  • biopsia.

Cura

La terapia delle connettiviti è farmacologica.

Lo specialista opterà a seconda del quadro clinico su

con lo scopo di controllare i sintomi e ridurre il rischio di riacutizzazioni della malattia e/o di danni a carico degli organi interni. I farmaci devono essere assunti cronicamente e sono associati sempre ad un gastroprotettore.

Queste terapie non sono scevre da possibili effetti collaterali e possono associarsi ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari od osteoporosi, motivo per cui i pazienti in cura (principalmente giovani donne) vengono periodicamente monitorati con controllo di

Nella sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APA) è utilizzata l’eparina a basso peso molecolare in fase acuta, mentre la terapia anticoagulante orale (TAO) con controllo INR è indicata come terapia di mantenimento a tempo indefinito (o in alcuni casi per 3-6 mesi) per profilassi da possibili secondi eventi trombotici. Nella donna con sindrome da APA in gravidanza il medico prescriverà eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche + aspirina, 75-100 mg/dì a partire dall’inizio della gravidanza.

La fotoprotezione e l’assunzione di calcio e vitamina D sono indicati in presenza di lesioni cutanee, ad esempio nel LES.

Una protezione dal freddo (scaldamani, scaldapiedi, cappelli di lana, …) è utile in caso di fenomeno di Raynaud.

Nella sindrome di Sjögren vengono raccomandati

  • i sostituti salivari e le gomme da masticare senza zucchero, efficaci per la secchezza della bocca di grado lieve moderato,
  • la pilocarpina (5 mg ogni 6 ore) e la cevimelina (30 mg ogni 8 ore) nei pazienti con funzione ghiandolare residua,
  • le lacrime artificiali per la secchezza oculare.

La connettivite indifferenziata ha solitamente un andamento clinico benigno e quasi mai necessita di cure farmacologiche ma, solo di un follow-up periodico.

L'articolo Connettivite: sintomi, cause e cura proviene da Farmaco e Cura.


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