Cos’è la patologia
La patologia è la branca della medicina che studia le cause, i meccanismi e gli effetti delle malattie attraverso l’esame di cellule, tessuti e organi. Rappresenta il ponte fondamentale tra le scienze di base e la medicina clinica, fornendo le basi scientifiche per comprendere come le alterazioni a livello molecolare, cellulare e tissutale si traducano in manifestazioni cliniche. La patologia è essenziale nella diagnosi delle malattie, nella valutazione della loro progressione e nella determinazione dell’efficacia dei trattamenti.
Come si diventa patologo
In Italia il percorso per diventare patologo richiede innanzitutto la laurea in Medicina e Chirurgia (6 anni), seguita dall’esame di Stato per l’abilitazione alla professione medica.
Successivamente è necessario accedere alla Scuola di Specializzazione in Anatomia Patologica, un percorso di formazione post-laurea della durata di 4 anni. Durante questo periodo, il medico in formazione acquisisce competenze specifiche nell’analisi macroscopica e microscopica dei tessuti, nelle tecniche di laboratorio avanzate e nella correlazione tra reperti patologici e quadri clinici.
Cosa fa il patologo clinico

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Il patologo clinico è un medico specialista che esamina campioni di tessuti, cellule e fluidi corporei per diagnosticare malattie e condizioni patologiche. Il suo lavoro si svolge principalmente in laboratorio, dove utilizza diverse tecniche di analisi, dalla semplice osservazione macroscopica all’impiego di metodiche sofisticate come l’immunoistochimica, la biologia molecolare e la citogenetica.
Il patologo collabora strettamente con i clinici di diverse specialità, fornendo diagnosi che guidano le decisioni terapeutiche. È una figura centrale nei team multidisciplinari, soprattutto in ambito oncologico, dove la caratterizzazione precisa del tumore è fondamentale per la scelta del trattamento più appropriato. Inoltre, il patologo svolge un ruolo importante nella ricerca medica, contribuendo alla comprensione dei meccanismi patogenetici delle malattie.
Quali patologie tratta
Il patologo si occupa di diagnosticare un ampio spettro di condizioni patologiche, tra cui:
- Neoplasie benigne e maligne di tutti gli organi e tessuti
- Malattie infiammatorie acute e croniche
- Malattie infettive
- Malattie autoimmuni
- Malattie degenerative
- Malformazioni congenite
- Patologie metaboliche
- Lesioni traumatiche
Quando rivolgersi al patologo
È importante precisare che, a differenza di altri specialisti, il paziente non si rivolge direttamente al patologo. Il contatto con questa figura specialistica avviene generalmente in modo indiretto, attraverso l’invio di campioni biologici prelevati durante procedure diagnostiche o interventi chirurgici.
Il medico di base o lo specialista clinico sono coloro che richiedono l’esame patologico quando sospettano una condizione che necessita di conferma diagnostica attraverso l’analisi dei tessuti. Situazioni comuni includono:
- Presenza di noduli, masse o lesioni sospette rilevate durante esami clinici o strumentali
- Alterazioni degli esami ematochimici o strumentali che suggeriscono patologie specifiche
- Necessità di stadiazione e caratterizzazione di neoplasie già diagnosticate
- Monitoraggio dell’evoluzione di malattie croniche
- Valutazione dell’efficacia di terapie in corso
In alcuni casi, come per le biopsie cutanee o le citologie cervico-vaginali (Pap test), il paziente può essere indirizzato direttamente a strutture dove viene effettuato il prelievo, che sarà poi inviato al laboratorio di patologia.
Come prepararsi alla visita
Poiché il paziente non incontra direttamente il patologo, non è necessaria una preparazione specifica per una “visita patologica”, ma quando ci si sottopone a procedure che comportano il prelievo di campioni da inviare all’esame patologico, è utile:
- Fornire una completa e accurata anamnesi al medico che effettua il prelievo
- Informare il medico di eventuali terapie in corso, soprattutto anticoagulanti
- Seguire scrupolosamente le istruzioni di preparazione specifiche per la procedura (digiuno, sospensione di farmaci, etc.)
- Portare con sé la documentazione relativa a precedenti esami patologici o altre indagini diagnostiche pertinenti
Come si svolge la visita
Come già accennato il paziente non ha un contatto diretto con il patologo. Il processo diagnostico in patologia si svolge invece attraverso l’analisi dei campioni biologici in laboratorio. Ecco come si articola questo processo (a titolo esemplificativo).
Fase pre-analitica
Il campione prelevato dal paziente (biopsia, pezzo chirurgico, liquido biologico, etc.) viene fissato in formalina o altro conservante appropriato e inviato al laboratorio di anatomia patologica accompagnato da una richiesta che contiene informazioni cliniche rilevanti.
Fase analitica
In laboratorio, il campione viene sottoposto a diverse fasi di lavorazione:
- Esame macroscopico: osservazione e descrizione delle caratteristiche visibili ad occhio nudo
- Processazione: il tessuto viene disidratato, incluso in paraffina e tagliato in sezioni sottilissime
- Colorazione: le sezioni vengono colorate (tipicamente con ematossilina-eosina) per evidenziare le strutture cellulari
- Esame microscopico: il patologo esamina le sezioni al microscopio per identificare alterazioni patologiche
In caso di necessità, possono essere eseguite indagini di secondo livello:
- Immunoistochimica: utilizza anticorpi specifici per identificare particolari proteine nelle cellule
- Ibridazione in situ: permette di rilevare specifiche sequenze di DNA o RNA
- Tecniche di biologia molecolare: come PCR, sequenziamento genico, analisi di mutazioni
- Microscopia elettronica: per l’osservazione di strutture subcellulari
- Citofluorimetria: per l’analisi di popolazioni cellulari
Fase post-analitica
Il patologo formula la diagnosi e redige un referto che viene inviato al medico richiedente. Questo documento contiene la descrizione macroscopica e microscopica del campione, la diagnosi e, quando appropriato, informazioni prognostiche e predittive utili per la gestione clinica del paziente.
Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate
La patologia comprende diverse sottospecializzazioni, ciascuna focalizzata su specifici ambiti:
- Anatomia patologica: si occupa dell’esame di tessuti e organi
- Citopatologia: studia cellule isolate o piccoli gruppi cellulari (es. Pap test, agoaspirati)
- Patologia chirurgica: analizza campioni prelevati durante interventi chirurgici
- Patologia autoptica: esegue autopsie per determinare cause di morte o studiare malattie
- Patologia molecolare: applica tecniche di biologia molecolare alla diagnosi patologica
- Neuropatologia: specializzata nelle malattie del sistema nervoso
- Dermatopatologia: focalizzata sulle patologie cutanee
- Ematopatologia: dedicata alle malattie del sangue e del sistema linfatico
È importante distinguere il patologo da altre figure professionali correlate:
- Tecnico di laboratorio biomedico: professionista sanitario che esegue le procedure tecniche di preparazione dei campioni, ma non formula diagnosi
- Medico legale: specialista che, pur utilizzando conoscenze di patologia, si concentra sugli aspetti forensi e medico-legali
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