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Incontinenza fecale: cause e rimedi

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Introduzione

L’incontinenza fecale consiste nella perdita involontaria dall’ano di materiale fecale, solido, liquido o mucoso.

Il tipo di incontinenza più comune è l’incontinenza da urgenza. In pratica, il soggetto avverte uno stimolo improvviso e intenso a defecare che non riesce a trattenere per il tempo sufficiente a raggiungere il gabinetto. Nell’incontinenza da urgenza, i muscoli del pavimento pelvico possono essere troppo deboli e non riuscire a contenere il materiale fecale a seguito di lesioni muscolari o nervose.

Un altro tipo di incontinenza è quella passiva. In questo caso il soggetto perde feci senza accorgersene. L’incontinenza passiva può essere dovuta al fatto che il corpo non è in grado di sentire la sollecitazione provocata dall’intestino retto quando pieno.

L’incontinenza fecale può essere fonte di disturbo e di imbarazzo. Alcuni soggetti reagiscono vergognandosi, altri provano a nascondere il problema. Anche l’idea di parlarne con un medico può spaventare o essere imbarazzante. Di fatto, però, parlarne onestamente e apertamente con il medico è importante per la diagnosi e il trattamento.

Si tratta di un disturbo più comune negli adulti avanti con gli anni, anche se colpisce circa 2 bambini ogni 100.

Sono fattori di rischio per l’incontinenza fecale i soggetti

  • oltre i 65 anni,
  • fisicamente inattivi,
  • affetti da alcune malattie croniche, condizioni mediche o problemi di salute,
  • sottoposti ad asportazione della colecisti (colecistectomia),
  • fumatori,
  • bambini nati con alcuni difetti congeniti di midollo spinale, ano o retto sono maggiormente a rischio di incontinenza fecale. Anche i bambini affetti da stipsi sono a rischio di incontinenza fecale.

Cause

Le cause di incontinenza fecale sono molteplici; tra le altre, ci sono i disturbi e le malattie croniche del tratto digerente. Alcune, come quelle legate al parto vaginale, riguardano esclusivamente le donne.

Diarrea

Le feci molli e acquose della diarrea riempiono il retto rapidamente e sono più difficili da trattenere di quelle solide. La diarrea è il più frequente fattore di rischio dell’incontinenza fecale nei soggetti non sottoposti a ricovero in ospedale, casa di cura o simili.

Può essere dovuta a problemi del tratto digerente, quali

Stitichezza

La costipazione può determinare la formazione di grosse feci dure, difficili da evacuare.

Queste feci dure distendono e, a lungo andare, indeboliscono i muscoli del retto. Indeboliti, i muscoli non trattengono le feci acquose che si accumulano dopo la fuoriuscita di quelle dure.

Lesioni o debolezza dei muscoli

I muscoli di ano, pavimento pelvico o retto, se danneggiati o indeboliti, possono non riuscire a mantenere l’ano chiuso, determinando così la perdita di materiale fecale. Danni o indebolimento possono originare da

  • interventi chirurgici per
    • rimozione del cancro del colon o del retto,
    • rimozione di emorroidi,
    • trattamento di ascessi e fistole anali,
  • traumi.

Danni ai nervi

Il funzionamento dei muscoli può essere alterato da danni ai nervi che controllano ano, pavimento pelvico e retto.

Lesioni a carico dei nervi che avvertono della presenza di feci nel retto rendono difficile capire che c’è bisogno di un gabinetto.

I danni possono originare da

  • un sforzo cronico nell’evacuare le feci,
  • danni cerebrali,
  • lesioni del midollo spinale.

Malattie neurologiche

Malattie neurologiche che colpiscono i nervi di ano, pavimento pelvico o retto possono essere causa di incontinenza fecale. In particolare

Rigidità del retto

Il retto può diventare rigido e non riuscire a distendersi abbastanza da contenere le feci, perché infiammato o invaso da tessuto cicatriziale. Il retto si può quindi colmare rapidamente, con perdita di feci.

Chirurgia rettale, radioterapia nell’area pelvica e malattie infiammatorie intestinali possono causare cicatrici e infiammazioni del retto.

Emorroidi

Le emorroidi possono impedire la chiusura completa dei muscoli intorno all’ano, lasciando quindi fuoriuscire piccole quantità di feci o muco.

Prolasso rettale

Anche il prolasso rettale (il retto fuoriesce dall’ano) può impedire la chiusura completa dei muscoli intorno all’ano, con fuoriuscite di piccole quantità di feci o muco.

Inattività fisica

In caso di inattività fisica, specie se associata a molte ore di sedentarietà completa, il retto può accumulare una gran quantità di feci. La componente più liquida può quindi trafilare intorno a quella più solida. Negli adulti anziani e deboli, l’inattività è spesso causa di incontinenza fecale da costipazione.

Parto vaginale

Il parto talvolta causa lesioni degli sfinteri anali, con conseguente incontinenza fecale. Le probabilità aumentano quando

  • il feto è grosso,
  • viene usato il forcipe,
  • il parto avviene con vuoto assistito,
  • l’area vaginale viene sottoposta a un taglio (episiotomia) per evitare che la testa del feto laceri la vagina.

Rettocele

Nel rettocele, il retto protrude dalla vagina. Può essere la conseguenza dell’indebolimento dello strato sottile di muscoli che separano il retto dalla vagina. Le feci possono rimanere nel retto perché il rettocele ne ostacola la spinta.

Cause di incontinenza fecale nei bambini

Nei bambini dopo i 4 anni, il motivo più frequente di incontinenza è la costipazione con conseguente accumulo di grandi quantità di feci nel retto.

Quando succede, il bambino può non essere in grado di percepire l’ingresso di nuovo materiale fecale. Può non essere consapevole di dover defecare. Accumuli rettali di grandi quantità di feci possono causare il rilassamento cronico degli sfinteri anali interno ed esterno, con perdita della componente fecale più liquida.

Difetti congeniti di ano, retto o colon, come il morbo di Hirschsprung, possono a loro volta causare incontinenza fecale nel bambino. Questi difetti possono indebolire i muscoli pelvici o danneggiare i nervi dell’ano o del retto.

Anche lesioni nervose dell’ano e del retto possono determinare l’incontinenza fecale, come pure le lesioni del midollo spinale e i suoi difetti congeniti.

Sintomi

I sintomi dell’incontinenza fecale dipendono dal tipo.

  • In caso di incontinenza d’urgenza, il soggetto avverte lo stimolo della defecazione ma non è in grado di trattenere le feci fino al gabinetto.
  • In caso di incontinenza passiva, il soggetto perde feci o muco senza accorgersene.

Alcuni medici considerano il fatto di macchiare di feci o muco la biancheria intima tra i sintomi dell’incontinenza fecale.

Quando rivolgersi al medico

Bisogna consultare il medico se l’incontinenza è frequente o grave.

Alcuni soggetti sono in grado di gestire problemi di incontinenza lievi o sporadici; tuttavia, è bene comunque consultare il medico se l’incontinenza altera la qualità della vita o causa stress emozionali o sociali.

Complicazioni

L’incontinenza fecale può determinare vari problemi, come

  • fastidio o irritazione della pelle intorno all’ano,
  • stress emozionali e sociali, quali paura, imbarazzo, isolamento sociale, perdita dell’autostima, paura o depressione,
  • impatti sulla qualità della vita, come l’incapacità a fare attività fisica, lavorare, andare a scuola, partecipare a eventi sociali.

Diagnosi

La diagnosi viene posta sulla base di

  • anamnesi,
  • esame obiettivo
  • e di esami strumentali.

Potrebbe essere utile tenere un diario intestinale per aiutare la diagnosi. Si tratta di registrare giornalmente i dettagli relativi all’evacuazione di feci. Il medico può fornire un modulo da riempire, o il soggetto può creare un proprio modulo su cui annotare i dettagli.

Le domande del medico possono suscitare imbarazzo e ritrosia. Il medico, però, non sarà né sconvolto né sorpreso. Più il soggetto è in grado di fornire dettagli ed esempi inerenti al proprio problema, più facilmente il medico potrà essere di ausilio. Parlare onestamente e sinceramente del problema con il medico facilita notevolmente la diagnosi.

Cura e rimedi

Il primo passo del trattamento è andare dal medico, e passare in rassegna cause e possibili trattamenti dell’incontinenza fecale.

Trattamenti semplici, come

  • cambiare dieta,
  • farmaci,
  • addestramento intestinale (conviene cercare di abituare l’intestino a evacuare in determinati momenti della giornata, per esempio dopo i pasti o al risveglio),
  • uso di assorbenti,
  • ed esercizi di rinforzo dei muscoli pelvici (esercizi di Kegel),

possono migliorare i sintomi di circa il 60%.

Questi trattamenti possono interrompere l’incontinenza in 1 soggetto su 5.

Il medico può indicare come gestire e trattare l’incontinenza fecale. Può anche spiegare come alleviare il fastidio anale e sopportare l’incontinenza.

Il paziente può e deve avere un ruolo attivo nel trattamento, riportando apertamente e onestamente i sintomi e gli eventuali effetti dei trattamenti.

Quando questi approcci non sono sufficienti è possibile valutare interventi più invasivi:

  • La terapia con biofeedback impiega dispositivi che aiutano a capire l’efficacia degli esercizi nel rinforzare i muscoli del pavimento pelvico.
  • I nervi sacrali controllano gli sfinteri anali, il colon e il retto. Nei casi in cui questi nervi non lavorano correttamente, si ricorre alla stimolazione del nervo sacrale (un tipo di stimolazione elettrica).
  • Farmaci sottoposti a prescrizione.
  • Palloncino vaginale, cioè un dispositivo che gonfia un palloncino dentro la vagina. Una pressione sulla parete del retto ostacola il passaggio delle feci.
  • Agenti di massa non assorbibili sono sostanze che vengono iniettate nella parete dell’ano per rigonfiare il tessuto intorno all’ano, in modo da restringerne l’apertura così che gli sfinteri siano più efficaci.
  • Chirurgia.

Rimedi per il fastidio anale

L’incontinenza fecale può causare fastidio anale, ossia irritazione, dolore o prurito. È possibile aiutarsi ad alleviare il fastidio:

  • lavando l’area anale dopo la defecazione,
  • cambiando biancheria imbrattata il prima possibile,
  • mantenendo asciutta l’area anale,
  • applicando una crema barriera idratante sull’area intorno all’ano,
  • usando polveri non medicate,
  • usando assorbenti o biancheria monouso,
  • indossando vestiti e biancheria che lascino passare l’aria.

 

L’adozione di alcune abitudini può aiutare a contenere al meglio il problema:

  • evacuare prima di uscire di casa,
  • uscire di casa portandosi dietro l’occorrente per pulirsi e cambiarsi,
  • localizzare i gabinetti pubblici prima di averne bisogno,
  • indossare assorbenti,
  • portare biancheria monouso,
  • assumere farmaci da banco per prevenire episodi diarroici prima di recarsi al ristorante o a eventi sociali.

Ricordarsi infine che l’incontinenza fecale

  • non è una colpa di cui vergognarsi, ma semplicemente un problema medico,
  • spesso può essere trattata; esistono vari possibili trattamenti efficaci,
  • non deve essere considerata una normale involuzione legata all’età,
  • non scompare da sé; in molti casi, un trattamento è necessario.

Dieta e incontinenza fecale

È necessario seguire una dieta sana e bilanciata. Medico o dietologo possono raccomandare un programma alimentare adeguato.

Nei casi in cui l’incontinenza sia dovuta a costipazione o emorroidi, può essere utile aumentare l’apporto di fibre e di liquidi.

Nei casi legati a diarrea, è necessario evitare i cibi che la peggiorano, come

  • bevande alcoliche,
  • bevande e alimenti contenenti caffeina,
  • latticini, come latte, formaggio e gelati,
  • alimenti grassi e unti,
  • bevande e alimenti contenenti fruttosio,
  • frutti come mele, pesche e pere,
  • alimenti piccanti,
  • prodotti (comprese caramelle e gomme da masticare) contenenti dolcificanti con desinenza “olo”, come sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltilolo.

 

Fonte principale: NIH

Adattamento a cura della Dr.ssa Greppi Barbara

L'articolo Incontinenza fecale: cause e rimedi è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.


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