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Gastrina alta, bassa e valori normali

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Cos’è la gastrina?

La gastrina è un ormone che svolge un ruolo importante nel processo di digestione, favorendo la produzione degli acidi gastrici nello stomaco.

Durante i pasti la presenza di cibo nello stomaco funge da stimolo per la produzione di gastrina, che a sua volta stimola le cellule della parete dell’organo a produrre acido cloridrico.

L’acidità così ottenuta consente la digestione del cibo e , parallelamente, sopprime l’ulteriore rilascio di gastrina (feedback negativo).

Questo meccanismo è quindi responsabile di quantità estremamente ridotte di gastrina nel sangue durante il digiuno, quando cioè non sia necessaria produzione di acidi gastrici.

Alcune rare condizioni possono indurre un’eccessiva produzione di gastrina e acido gastrico, con conseguente formazione di gravi ulcere allo stomaco che non rispondono al normale trattamento.

Provetta di sangue con la scritta "Gatrina test"

Shutterstock/Babul Hosen

Quando viene richiesto l’esame?

L’esame del sangue della gastrina viene richiesto quando vi sia il sospetto di un eccesso di produzione dell’ormone, suggerito ad esempio dalla presenza di:

Il test può quindi contribuire alla scoperta e diagnosi di

  • tumori che producono gastrina (gastrinomi), tipicamente a livello del pancreas
  • sindrome di Zollinger-Ellison, una malattia causata dalla presenza di uno o più gastrinomi e caratterizzata da livelli elevati di gastrina, con conseguente aumento significativo della produzione di acido gastrico e sviluppo di ulcere peptiche
  • iperplasia delle cellule G.

oltre che nel monitoraggio di eventuali recidive di un gastrinoma.

Preparazione all’esame

Per prepararsi all’esame del sangue è importante un periodo di digiuno di 8-12 ore prima del prelievo, in quanto l’assunzione di cibo può agire come stimolo per la secrezione di gastrina.

Durante questo periodo vanno evitati tutti i cibi solidi e liquidi, ad eccezione dell’acqua.

L’esame potrebbe inoltre essere influenzato dall’assunzione di specifici farmaci o integratori, per questa ragione è possibile che vengano richieste modifiche o sospensioni temporanee di farmaci come

  • inibitori di pompa protonica (IPP),
  • antiacidi,
  • antagonisti dei recettori H2

e di altri medicinali che influenzano la produzione di gastrina.

È dunque importante, prima dell’esame, segnalare al medico o al personale del laboratorio eventuali farmaci che si stiano assumendo e seguire attentamente tutte le istruzioni ricevute per garantire la corretta preparazione e ottenere risultati affidabili.

Valori normali

Per misurare i livelli di gastrina viene richiesto un semplice esame del sangue. I valori normali di gastrina variano leggermente a seconda del laboratorio di analisi, ma di solito si trovano nell’intervallo tra 0 e 100 picogrammi per millilitro (pg/mL) a digiuno.

Gastrina alta

I valori aumentati di gastrina nel sangue vengono identificati con il termine medico ipergastrinemia. L’aumento dei livelli di gastrina può essere indicativo di diverse condizioni, tra cui tumori del sistema digestivo, alterazioni funzionali dello stomaco e assunzioni di specifici farmaci. La valutazione dei valori ematici di gastrina svolge un ruolo importante nella diagnosi e nel monitoraggio di queste condizioni, aiutando i medici a fornire una cura adeguata ai pazienti.

Tra le condizioni che più frequentemente possono causare un aumento dei livelli di gastrina nel sangue si annoverano:

  • Gastrinoma: tumore neuroendocrino raro che si sviluppa principalmente nel pancreas anche se può derivare, meno frequentemente, dalle cellule-gastrina produttrici nel duodeno o nella restante parte del tratto gastro-intestinale. I sintomi associati a tale neoplasia derivano dall’iperproduzione di gastrina. La principale manifestazione clinica del gastrinoma è nota come sindrome di Zollinger-Ellison, caratterizzata da multiple ulcere gastrointestinali che non rispondono alle terapie standard. A seguito di queste, i pazienti possono sperimentare dolore addominale persistente, bruciore di stomaco, reflusso acido, emorragie gastrointestinali, perforazione gastrointestinali, sintomi in grado di compromettere significativamente la qualità di vita dei pazienti.
    La diagnosi del gastrinoma e della sindrome di Zollinger-Ellison richiede un’attenta valutazione clinica e l’utilizzo di test di laboratorio. I livelli elevati di gastrina nel sangue, soprattutto in presenza di un’eccessiva secrezione di acido gastrico, possono suggerire la presenza di un gastrinoma. A conferma degli esami laboratoristici, a completamento diagnostico vengono effettuate anche procedure di imaging (TC o PET) per localizzare il gastrinoma. Il trattamento del gastrinoma e della sindrome di Zollinger-Ellison prevede un approccio multidisciplinare, il cui obiettivo principale è controllare l’ipersecrezione di gastrina e l’acidità gastrica per alleviare i sintomi. Le opzioni terapeutiche includono l’uso di farmaci inibitori della pompa protonica (ad esempio pantoprazolo, omeprazolo o esomeprazolo) o iniezioni di octreotide, la chirurgia per rimuovere il tumore e la gestione delle complicanze associate. Nei pazienti in cui il tumore è in stati più avanzati, come quando sono già presenti metastasi, viene utilizzata anche chemioterapia.
  • Anemia perniciosa: patologia autoimmune caratterizzata da una carenza di vitamina B12 dovuta all’assenza o alla diminuita produzione di fattore intrinseco (FI), una proteina necessaria per l’assorbimento della vitamina B12 nel tratto gastrointestinale. Questo disturbo colpisce principalmente le cellule parietali dello stomaco, che sono responsabili della produzione di acido gastrico e FI. Senza una quantità adeguata di vitamina B12, il processo di maturazione dei globuli rossi viene compromesso, portando a una riduzione nella loro produzione e causando un’anemia megaloblastica. I segni clinici e sintomi dell’anemia perniciosa includono affaticamento, debolezza muscolare, pallore, dispnea, formicolio alle estremità, glossite (infiammazione della lingua).
    Sebbene non sia direttamente correlata all’anemia perniciosa, i pazienti affetti da questa patologia possono presentare ipersecrezione di gastrina in quanto l’atrofia delle cellule parietali può portare a una ridotta produzione di acido gastrico nello stomaco. Questo funge da stimolo per una maggior secrezione di gastrina.
    La diagnosi dell’anemia perniciosa coinvolge test di laboratorio per valutare i livelli di vitamina B12, la presenza di anticorpi anti-cellule parietali o anti-FI. Inoltre, l’endoscopia può rivelare alterazioni dello stomaco, come atrofia della mucosa gastrica. La terapia prevede la somministrazione di vitamina B12 tramite iniezioni intramuscolari.
  • Atrofia della mucosa gastrica: condizione caratterizzata dalla progressiva degenerazione e diminuzione delle cellule ghiandolari nello stomaco. Questo processo può portare a una ridotta produzione di acido cloridrico, enzimi digestivi e fattore intrinseco. Può essere causata da diverse condizioni, tra cui le principali sono: Infezione da Helicobacter pylori, uso prolungato alcuni farmaci, come gli inibitori di pompa protonica (IPP) e gli antinfiammatori non steroidei (FANS), se assunti per periodi prolungati, fattori genetici o predisposizione familiare.
    La riduzione della produzione di acido gastrico nello stomaco può portare le cellule G a incrementare la produzione di gastrina, nel tentativo di ripristinare la corretta produzione di acido gastrico.
  • Insufficienza renale cronica: Nei pazienti con insufficienza renale cronica, i livelli di gastrina possono essere elevati a causa di una compromessa eliminazione renale dell’ormone.
  • Farmaci: Alcuni farmaci come gli inibitori di pompa protonica (PPI) e gli antagonisti dei recettori H2 utilizzati per trattare l’iperacidità gastrica possono innalzare i livelli di gastrina nel sangue come effetto compensatorio.

Gastrina bassa

Valori bassi di gastrina nel sangue non sono generalmente associati a patologie specifiche, tuttavia possono essere osservati in alcune condizioni come l’asportazione degli organi che producono gastrina, come nel caso di resezioni gastriche o duodenali.

In assenza di sintomi o segni clinici correlati, livelli bassi di gastrina da soli non indicano necessariamente la presenza di una malattia o un disturbo significativo, è tuttavia sempre consigliabile consultare un medico per una valutazione completa.

Richiami di fisiologia

La gastrina viene rilasciata da specifiche cellule, chiamate cellule G, presenti principalmente nello stomaco e localizzate soprattutto nell’antro pilorico, ma presenti anche nel duodeno (la prima porzione dell’intestino) e nel pancreas.

La sua funzione principale è quella di stimolare la produzione di acido gastrico (HCl) nello stomaco, facilitando la scomposizione degli alimenti. Stimola inoltre la crescita della mucosa gastrica e favorisce la motilità dello stomaco.

La gastrina aumenta la produzione di acido gastrico in due modi principali:

  1. Via indiretta: la gastrina lega i recettori presenti sulle cellule enterocromaffini-simili, a loro volta presenti sulla mucosa gastrica, stimolandole a rilasciare una sostanza chiamata istamina, che a sua volta agisce stimolando le cellule parietali dello stomaco a produrre acido gastrico;
  2. Via diretta: la gastrina agisce direttamente sulle cellule parietali dello stomaco. Queste cellule contengono specifici meccanismi (pompe ATPasi K+/H+)responsabili della produzione dell’acido gastrico. La gastrina promuove l’inserimento di queste pompe sulla superficie delle cellule parietali, aumentando così la produzione di acido gastrico.

La gastrina viene rilasciata in risposta a specifici stimoli, tra cui:

  • presenza di proteine parzialmente digerite, in particolare amminoacidi aromatici, nello stomaco;
  • distensione dell’antro pilorico dello stomaco;
  • stimolazione vagale, mediata dal GRP (Gastrin releasing peptide).

Al contrario il rilascio della gastrina viene inibito da:

  • presenza di acido gastrico nello stomaco, mediante un meccanismo di feedback negativo;
  • somatostatina, un ormone prodotto dalle cellule D presenti sul pancreas e sulla mucosa gastro-intestinale;
  • secretina, prodotta dalle cellule S del pancreas;
  • GIP (glucose-dependent insulinotropic peptide), prodotta dalle cellule K del duodeno e del digiuno.

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