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Stato catatonico: significato, sintomi, pericoli

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Introduzione

La catatonia è una sindrome neuropsichiatrica caratterizzata dallo sviluppo di anomalie in forma di

  • movimenti,
  • comportamenti,
  • emozioni.

Si osserva tipicamente in pazienti affetti da disturbi dell’umore, ma può anche essere conseguenza di disturbi psicotici, neurologici, metabolici, …

La terapia dipende naturalmente dalla patologia scatenante, ma in generale risponde bene alla somministrazione di benzodiazepine (farmaci ad azione ansiolitica e sedativa).

Vecchia foto con paziente in stato catatonico (posizione anomala, con entrambe le braccia sollevate)

By Internet Archive Book Images – https://www.flickr.com/photos/internetarchivebookimages/14759918316/, No restrictions, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=98840458

Cause

Storicamente è stata correlata alla schizofrenia, ma è in realtà più spesso osservata nei disturbi dell’umore (disturbo bipolare e depressione), anche se i sintomi possono derivare anche condizioni neurologiche e mediche, non necessariamente solo psichiatriche, tra cui:

I meccanismi organici sottesi non sono ancora pienamente compresi, ma le ipotesi si concentrano su disfunzioni relative a

  • corteccia prefrontale,
  • trasmissioni di messaggeri nervosi (GABA, glutammato, serotonina e dopamina).

Sintomi

L’insorgenza dello stato catatonico può lieve o severo e i sintomi possono aumentare, diminuire o cambiare durante un episodio dopo l’altro; il quadro d’insorgenza più comune si presenta in genere come un peggioramento della depressione, della mania o della psicosi già manifestata dal paziente psichiatrico.

Quello che tipicamente si osserva è una marcata riduzione del movimento, una spiccata agitazione o una combinazione di entrambe, con difficoltà ad avviare una qualche azione o interromperne una in corso: i movimenti possono essere inutili, ripetitivi o privi di scopo.

I segni più comuni di catatonia comprendono:

  • immobilità,
  • mutismo,
  • rifiuto di mangiare,
  • sguardo fisso,
  • rigidità muscolare,
  • ecolalia (ripetizione continua delle stesse parole) o verbigerazione (ripetizione di frasi prive di significato, sconnesse),
  • ecoprassia (ripetizione per imitazione dei movimenti altrui,).

Vale la pena sottolineare di come alcuni pazienti dimostrino di ricordare in dettaglio il loro stato catatonico e le loro azioni, ovvero non sono necessariamente inconsapevoli.

Classificazione

In base ai sintomi lo stato catatonico viene in genere distinto in:

  • catatonia inibita,
  • catatonia maligna,
  • catatonia eccitata,

ma le manifestazioni possono anche dare vita a forme miste.

Un paziente che si presenta con catatonia eccitata mostrerà comportamenti anomali, come eseguire azioni senza scopo alcuno oppure in momenti inappropriati (ad esempio salutare in un contesto errato). Può essere agitato, assumere posizioni anomale o produrre movimenti stereotipati e ripetitivi come strapparsi i vestiti o compiere ripetutamente gesti strani. L’eloquio stesso può essere ripetitivo o arrivare a imitare il discorso o le azioni di chi gli sta di fronte. Possono comparire aggressività e, nei casi più gravi, delirium con disorientamento.

Un paziente con catatonia inibita si presenta invece in posizioni anomale, con scarsa interazione, la parola potrebbe essere del tutto assente e nei casi più gravi in stato di stupor, senza offrire risposta se non a stimoli molto vigorosi, ripetuti e intensi.

Le due presentazioni possono comunque talvolta sovrapporsi e variare sensibilmente tra un episodio e il successivo.

La catatonia maligna è infine una condizione più complessa, complicata da elementi organici come

Ha molto spesso un decorso infausto che si conclude nell’arco di pochi giorni.

Complicazioni

Tra le possibili complicazioni figurano (variabili in base alla forma sviluppata):

Diagnosi

La diagnosi di catatonia è prettamente clinica e non richiede quindi test di laboratorio o né strumentali, tuttavia l’elettroencefalogramma potrebbe offrire indicazioni preziose per determinare la causa sottostante.

Esami di imaging come risonanza magnetica e TC non possono confermare lo stato catatonico, ma potrebbero evidenziare la presenza delle anomalie responsabili (ad esempio la presenza di una massa tumorale).

Esami del sangue di natura metabolica potrebbero consentire la scoperta di quadri organici come chetoacidosi diabetica, glomerulonefrite, disfunzione epatica, malattie autoimmuni, …

Nel complesso, in un paziente con catatonia di nuova insorgenza, le cause psichiatriche rappresentano tipicamente la prima ipotesi da valutare, a meno di forti indizi che puntino l’attenzione verso condizioni organiche.

Cura

L’approccio terapeutico iniziale prevede innanzi tutto la sospensione dei farmaci che potrebbero essere responsabili dello stato catatonico, come:

  • neurolettici,
  • cortisonici,
  • stimolanti,
  • anticonvulsivanti,

Se la condizione non si risolve si inizia con una lenta somministrazione di lorazepam (spesso noto con il nome commerciale di Tavor) per via endovenosa; oltre la metà dei pazienti risponde positivamente e rapidamente, già entro 15-30 min. In questo caso s’imposta una terapia orale protratta, volta al controllo dei sintomi e NON alla sedazione del paziente.

Al contrario, in assenza di una risposta soddisfacente e nel caso di impossibilità di affrontare la causa a monte, dopo una settimana si prende in considerazione la terapia elettroconvulsivante  (utile anche in caso di catatonia maligna, in questo caso tipicamente in combinazione con le benzodiazepine).

Possono talvolta essere tentati agenti antipsicotici, ma esiste il rischio di peggiorare i sintomi e  favorire l’insorgenza di gravi effetti avversi.

Fonti e bibliografia

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