- Introduzione
- Funzionamento
- Indicazioni
- Come avviene la seduta
- Effetti indesiderati e controindicazioni
- Funziona?
- Prezzi e costi
Introduzione
La Tecarterapia, nota anche come Tecar, è un trattamento volto a favorire il recupero da infortuni, traumi e infiammazioni dell’apparato muscolo-scheletrico; da un punto di vista pratico richiede l’utilizzo di un dispositivo specifico in grado di generare calore nella zona da trattare.
Gli effetti biologici causati dalla Tecar sono essenzialmente tre:
- aumento del microcircolo,
- vasodilatazione
- incremento della temperatura interna.
Obiettivo del procedimento è quindi accelerare la naturale ripazione del danno tissutale, riducendo di conseguenza i tempi di recupero e diminuendo il dolore accusato dal paziente.
Tecnicamente non è necessaria prescrizione medica, ma come per ogni patologia ortopedica è auspicabile che il trattamento sia conseguente a una valutazione e soprattutto una precisa diagnosi medica.
La tecnologia utilizzata è soggetta a brevetto internazionale e i marchi Tecar, Tecarterapia e derivati sono registrati (sito ufficiale).
Funzionamento
La Tecarterapia è una forma di “termoterapia endogena”.
Il prefisso termo– fa ovviamente riferimento al calore, principio fondamentale su cui si basa questo approccio; la terapia del caldo in ottica di trattamento muscolo-articolare è ampiamente conosciuta e utilizzata da decenni, dalla classica borsa dell’acqua calda a tecniche più sofisticate in uso ancora oggi come infrarossi, ultrasuoni e laserterapia.
A differenza di queste tecniche, in cui il calore viene emesso dallo strumento e passato al corpo sfruttando vari principi fisici, nel caso della Tecar la produzione di calore è endogena, ossia ad opera dell’organismo dietro stimolazione dello strumento.
Scendendo nel dettaglio, il dispositivo Tecar può lavorare in due modalità:
- capacitiva (per il trattamento di tessuti molli, come muscoli, cute, connettivo, vasi sanguigni e linfatici),
- resistiva (per il trattamento di ossa, articolazioni, tendini, legamenti, …).
Indicazioni
Questo approccio viene usato in ambiente fisioterapico in moltissimi ambiti diversi:
- recupero da infortuni (distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti, borsiti, …),
- patologie muscolari e osteoarticolari (contratture, stiramenti e strappi muscolari, lombalgie, sciatalgie, artrosi, …),
- riabilitazione post-operatoria.
Tendenzialmente le zone anatomiche su cui viene comunemente applicata la Tecar sono:
- anca,
- ginocchio,
- caviglia,
- piede,
- colonna vertebrale,
- spalla,
- polso,
- mano.
Come avviene la seduta
Di norma un ciclo completo di terapia richiede 5-10 sedute, la cui durata può essere variabile in funzione degli obiettivi e della situazione:
- 10-20 minuti circa per un trattamento antinfiammatorio localizzato,
- 30-40 minuti per un trattamento curativo intensivo,
- 60 minuti e oltre per un trattamento di prevenzione e mantenimento.
Il paziente viene fatto accomodare su un lettino, scoprendo la parte da trattare; il fisioterapista applicherà quindi una sostanza gelatinosa utile a favorire lo scorrimento della piastra Tecar, nonchè aumentarne l’efficacia biologica, e inizierà poi il vero e propri trattamento.
Tutte le fasi del trattamento avvengono sotto la supervisione dell’operatore (in genere un fisioterapista), che da un punto di vista pratico appoggia una piastra sul corpo del paziente e con un secondo elettrodo si massaggia l’area che deve essere trattata.
Effetti indesiderati e controindicazioni
La Tecarterapia è considerata sostanzialmente sicura e priva di effetti collaterali degni di nota; il surriscaldamento, anche quando ottenuto attraverso l’esposizione ai livelli di energia massimi, non risulta mai fastidioso per il paziente.
Pressoché nulle anche le controindicazioni, limitate a soggetti con pacemaker, portatori di dispenser elettronici di farmaci e donne in gravidanza.
Non costituisce controindicazione la presenza di protesi metalliche all’anca, al ginocchio o alla spalla, mentre si raccomanda cautela in soggetti con alterazioni alla sensibilità alla temperatura.
Lo strumento e il suo effetto biologico non possono essere causa di reazioni allergiche, che molto raramente possono manifestarsi verso la crema conduttrice.
Una seduta di Tecar-terapia non è in alcun modo dolorosa, anzi, uno degli effetti della terapia è proprio la riduzione di algie e gonfiore se presente.
Il sito ufficiale menziona infine la possibilità di sottoporre a trattamento anche i bambini, previo parere del pediatra.
Funziona?
La letteratura disponibile ad oggi non è ampissima e manca purtroppo di revisioni sistematiche e metanalisi in grado di fare il punto sulla situazione, ma in generale il consenso fra gli addetti ai lavori è diffuso, così come l’applicazione della tecnica in ambito sportivo professionistico. Sono stati proprio i risultati ottenuti sugli atleti che hanno permesso la diffusione della tecnica anche a molti altri ambiti e tipologie di pazienti.
I punti di forza sono essenzialmente tre:
- possibilità di ottenere un trattamento estremamente mirato e localizzato,
- assenza di controindicazioni ed effetti collaterali,
- possibilità di trattare anche gli strati più profondi (in quanto terapia endogena).
In specifiche condizioni è possibile sottoporsi a più sedute al giorno e associarla a terapie di tipo manuale; l’inizio del trattamento può avvenire anche nel giorno stesso dell’infortunio, nonchè in ottica di prevenzione (non necessariamente solo agonistico-sportiva).
Ci sono alcuni ricercatori orientati all’applicazione della tecnica in ambiti sensibilmente differenti da quello ortopedico (ad esempio flebologia, oftalmologia, pneumologia e nefrologia), ma ad oggi è assolutamente prematuro prevederne gli eventuali sviluppi e applicazioni.
Prezzi e costi
Il prezzo della Tecar è ovviamente molto variabile da una struttura all’altra e valutato in base alla durata della singola seduta, ma indicativamente possiamo quantificare il costo in un intervallo compreso tra i € 25 e i € 45 a seduta.
L'articolo Tecar-terapia: efficacia, usi e prezzi è stato inizialmente pubblicato su Farmaco e Cura.