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Pochi semplici passi per combattere un’alitosi insopportabile

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Introduzione

Fare la conchetta con le mani ed annusare il proprio alito non ne consente una corretta valutazione.

Percepire un gusto cattivo in bocca non è necessariamente indicativo di un altrettanto sgradevole alito.

Un metodo casalingo che si è consigliato per un po’ consiste nel leccare la parte interna del polso, lasciare asciugare la saliva per un minuto o due e dopodiché annusare il risultato: anche in questo caso sussiste qualche dubbio sull’affidabilità del metodo.

Insomma, il metodo più affidabile è chiedere a qualcuno di verificare per noi… ma che imbarazzo! Eppure è dimostrato che una percentuale molto significativa di persone che si convince di soffrirne, in realtà non abbia assolutamente un alito sgradevole. Pensa che nei casi più gravi si parla addirittura di alitofobia, ovvero una paura esagerata e spesso immotivata di soffrire di alito cattivo.

Quindi prima regola: non saltare a conclusioni affrettate e chiedi senza vergogna ad un parente o ad una persona di fiducia di valutare l’effettiva esistenza di un odore sgradevole. E te lo dico seriamente, perché è fatto noto di come il pensiero di soffrire di alitosi possa diventare causa non solo di disagio, per paura di creare fastidio a chi ci sta accanto, ma in alcuni casi addirittura di una vera e propria ansia, sintomi depressivi e addirittura comportamenti tipici del disturbo ossessivo compulsivo.

OK, ammettiamo che ci sia realmente un problema di alito cattivo, quali sono le cause più probabili? E cosa fare?

Donna che soffre di alito pesante

Shutterstock/pikselstock

Cause

Prima di tutto una premessa: un alito cattivo al mattino, al risveglio, è del tutto normale, perché conseguenza del ristagno della saliva, putrefazione di particelle di cibo intrappolate ed altri residui accumulati a causa della riduzione dell’attività del cavo orale durante la notte. Quindi questo non ci preoccupa troppo perché destinato a passare in pochi minuti, dopo il lavaggio dei denti.

Aglio, cipolle ed altri alimenti

Partiamo dal cibo: alimenti come cipolle, aglio e moltissime spezie sono noti per causare un odore poco gradevole. È peraltro interessante notare che la ragione risiede non tanto nella digestione come spesso si crede, bensì nel fatto che alcune molecole contenute vengono assorbite nel sangue e successivamente eliminate attraverso pelle, reni e polmoni… Quindi finché non siano state smaltite completamente non c’è moltissimo che si possa fare ed in alcuni casi l’odore può persistere, tanto dal corpo quanto dal respiro, anche per un paio di giorni.

Ed è un vero peccato, perché si tratta di alimenti con spiccate e riconosciute proprietà utili alla salute; tra i rimedi che potrebbero avere qualche speranza di ridurre l’impatto puoi provare con un contemporaneo consumo di latte, oppure in associazione a lattuga, cicoria, sedano, patata, prezzemolo, menta o basilico, rigorosamente crudi, perché contenenti enzimi in grado di limitare l’impatto delle molecole responsabili del caratteristico odore.

Igiene della bocca

Ma la verità è che sostanzialmente tutta letteratura sull’argomento è concorde nel ritenere che la maggior parte dei casi di alito cattivo cronico sia da ascrivere alla condizione della bocca ed in particolare su un biofilm, una sorta di pellicola invisibile, che si forma nella parte posteriore della lingua o in altre aree a causa non solo di un’insufficiente igiene orale, ma anche di una dieta non corretta.

Premesso che questo biofilm non va confuso con quello strato bianco che ogni tanto si vede sulla lingua, perché avere la lingua bianca non significa necessariamente avere l’alito cattivo, se il lavaggio dei denti non è abbastanza frequente o abbastanza accurato è intuitivo comprendere di come si lasci ampio spazio alla proliferazione di batteri che fanno gran festa con i residui di cibo che trovano, batteri che sono poi responsabili dell’emissione di molecole volatili responsabili del cattivo odore. Oltretutto si innescano circoli viziosi che peggiorano il problema, perché si favorisce lo sviluppo di carie, irritazioni delle gengive ed altri fenomeni che aumentano ulteriormente il rischio di aumento della carica batterica. Se soffri di alitosi cronica quindi ti consiglio senza dubbio una visita dal tuo dentista di fiducia per verificare la salute della bocca, intervenire su eventuali problemi, pianificare con lei/lui regolari detartrasi e soprattutto adottare buone abitudini relativamente alla tua igiene orale quotidiana. Ovviamente eventuali protesi imperfette devono essere messe a posto.

Ma cosa c’entra invece quello che mangi con questa pellicola che si forma sulla lingua? C’entra molto più di quanto tu possa pensare:

  • Se mangi molti alimenti dolci lo zucchero è un invito a nozze per i batteri.
  • Se mangi alimenti ultra-trasformati, l’esempio più classico è il tipico menù da fast-food con hamburger e patatine, stai consumando alimenti morbidi che non richiedono grande fatica masticatoria e tendono quindi a lasciare residui indigeriti intrappolati sulla superficie rugosa di lingua ed eventualmente gola, fin sulle tonsille.
  • Residui che invece verrebbero in gran parte rimossi da un regolare consumo di frutta e verdura, alimenti che ti obbligano a masticare più a lungo, che stimolano quindi la produzione di saliva e che meccanicamente tendono alla pulizia della lingua. Un po’ come passare quei dispositivi pulisci lingua che ogni tanto si vedono in giro, che hanno fondamentalmente la stessa azione.

Altre cause comuni

Prima di passare a condizioni patologiche, citiamo ancora cause in ordine sparso potenzialmente responsabili di alitosi:

Questi sono tutti fattori in grado di poter indurre la produzione di sostanze che conferiscono al fiato emesso un odore non gradevole.

Stomaco, intestino e fegato

Spesso si dà la colpa alla digestione per l’alito cattivo, ma è davvero così?

Sì, può succedere, ad esempio il reflusso gastroesofageo ne è una causa relativamente comune, a causa della persistente risalita dallo stomaco di acidi e cibo in fase di digestione, ma se la valvola che separa l’esofago dallo stomaco funziona bene è meno probabile questa origine, salvo ovviamente quel singolo istante in cui potrebbe salire un certo odore in occasione di un’eruttazione.

Relativamente al fegato è poi ancora più improbabile, a meno di condizioni davvero gravi.

Altre origini

È tuttavia vero che ci sono numerose condizioni e malattie che possono indurre l’espulsione di un fiato che è chiaro segno di malessere, tra cui ad esempio:

Rimedi

Ora che abbiamo fatto una panoramica completa delle principali cause, come la risolviamo?

  1. Come abbiamo già detto, il primo passo consiste nel chiedere ad una persona di fiducia se ci sia davvero un problema, o se non si tratti solo di una nostra errata percezione.
  2. Secondo passo, visita dentistica, per risolvere eventuali criticità e procedere ad un’accurata pulizia professionale dei denti, che peraltro andrebbe ripetuta periodicamente.
  3. Terzo, adottare abitudini regolari e corrette in quanto a igiene orale: non solo lavarsi i denti, ma valutare con il proprio dentista se ricorrere anche a filo interdentale, idropulsore o altri sistemi per ridurre l’accumulo di residui di cibo tra un dente e l’altro o in specifiche tasche. Può essere di grande aiuto spazzolare anche la lingua, anche solo con lo spazzolino.
  4. Se ci sono degli specifici problemi di salute, questi vanno risolti o gestiti con l’aiuto del medico o del relativo specialista.
  5. Smetti di fumare.
  6. Migliora la tua dieta, aumentando il consumo di frutta e verdura e non esagerare con le proteine (chimicamente le molecole più sgradevoli sono spesso delle sostanze prodotte dai batteri in bocca, a partire dagli aminoacidi solforati).

E i collutori?

Avrai notato che non ho mai nominato i collutori e la ragione è semplicemente il fatto che le prove di efficacia non sono inequivocabili, ma soprattutto perché sono convinto che i 6 fattori appena visti siano imprescindibili, perché in grado di agire a monte, sulle cause. Ammettiamo pure che un collutorio disinfettante possa ridurre la carica batterica e quindi la produzione di molecole volatili sgradevoli, non credi anche tu che sarebbe meglio agire in modo da avere una flora batterica sana in bocca, che probabilmente la Natura non ci ha messo lì per sbaglio, ed evitare quindi a prescindere il problema? Io dico di sì.

Altri trucchi

Ti lascio con qualche rimedio pratico finale, che in certi pazienti può aiutare:

  1. Masticare gomme a base di zinco e senza zucchero,
  2. attenzione al caffè ed alla caffeina in genere, che ha effetto disidratante e potrebbe peggiorare la secchezza in bocca,
  3. bevi di più, in modo da favorire una buona salivazione che contribuisce tra l’altro alla corretta regolazione della flora batterica in bocca.

Fonti e bibliografia

 

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